Prologue ( Prima Stagione)

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Sono Anna Beckham e sono una ladra.

Sì, avete capito bene, sono una ladra e ho ereditato questa mia professione dai miei genitori.

Perché la vita può essere semplice?

Sono tutte stronzate.

La vita non può mai essere semplice e noi siamo delle pedine utilizzate nel gioco degli scacchi da un Dio, se mai esiste.

Ora vi starete chiedendo come mai svolgo questa professione, vi rispondo subito raccontandovi tutto dall'inizio.

Marzo 1979, Londra

In quella grande città movimentata di fine anni '70 viveva Edith Blanche, una donna stupenda: occhi e capelli marroni e un fisico invidiato da tutte le donne e ragazze.

Edith, come la sottoscritta, non ebbe una vita normale: i suoi genitori morirono in un incidente stradale quando lei aveva quattordici anni e fu  costretta, per vivere, a diventare una ladra.

Non venne mai arrestata e il suo nome non comparve mai da nessuna parte: era praticamente inesistente.

A marzo lei si unì a una squadra di ladri professionisti per ottenere più denaro di quello che già possedeva e fu qui che conobbe mio padre: Peter Beckham.

Peter aveva corti capelli neri, due grandi occhi marroni ed era un mentone.

Loro avevano caratteri opposti: lei era forte, determinata e cocciuta mentre lui era un ragazzo tranquillo che si unì alla UNIT perché gli piaceva vivere l'avventura e sentire l'adrenalina scorrere nelle vene.

Quel giorno la signorina Kathrine Adler, una bellissima donna bionda e giovanissima che era a capo dell'agenzia, presentò la nuova arrivata al gruppo; tutti si riunirono in una grande sala riunioni del grande edificio dove si trovava l'organizzazione e furono in fervida attesa per conoscere la nuova componente.

- Buongiorno a tutti, sono qui per presentarvi Edith Blanche -

La ragazza entrò nella sala nel suo completo formale: pantaloni neri, tacchi neri, una maglietta bianca con una specie di piccola cravatta nera e una giacca nera.

Appena entrata si sedette accanto a Peter che le strinse  la mano per presentarsi:

- Ben arrivata Edith, io sono Peter Beckham -

- Salve, Peter -

Il ragazzo la osservò a lungo interessato: le sembrò una donna molto determinata e pronta a tutto e volle conoscerla più a fondo.

Accanto a lei c'era una splendida ragazza con corti capelli marroni e occhi dello stesso colore e un abbigliamento che faceva pensare a una ragazza ribelle:

- Ciao Edith, io sono Silene Oliveira -

Edith le strinse la mano, poi si mise a osservare gli altri componenti del gruppo: accanto a Silene c'era un bellissimo ragazzo biondo con occhi celesti,  accanto a lui un uomo con occhi marroni altrettanto bello, mentre davanti a lei un ragazzino con corti capelli marroni e, infine, una donna con lunghi capelli rossi.

Dopo che Kathrine spiegò il piano, che consisteva nel rubare un vaso piuttosto prezioso nel museo cittadino, i ragazzi uscirono riunendosi nel giardino per chiacchierare; la ragazza con i capelli rossi si presentò:

- Ciao Edith, io sono Natasha Romanoff -

- Salve Natasha, sarà un piacere lavorare con te -

Dopo che Natasha si fu presentata fu il turno dell'uomo con gli occhi marroni che l'osservò tutto il tempo:

- Benvenuta Edith, io sono Andrés de Fonollosa -

Dopo Andrés fu il turno del ragazzino con capelli marroni corti e un fisico palestrato che aveva come nome Eggsy Unwin.

E infine fu il turno del bel biondo che si chiamava Nicholas Hathaway.

Lei passò tutto il pomeriggio insieme a loro e strinse una grande amicizia con Silene.

Verso sera tutti si prepararono per il grande colpo che si tenne al British Museum.

Lei si mise la sua tuta nera di finta pelle e una benda sugli occhi così come gli altri.

I suoi compagni entrarono dentro la sala per mettere K. O le guardie mentre Berlino andò nella stanza dove si trovarono le telecamere e le disattivò. Lo fecero attraverso una sostanza non pericolosa ma altamente capace di addormentare per lungo tempo.

Fatto ciò ruppe il vetro del tetto dove si trovò e con un rampino si calò giù e prese il vaso disattivando la teca dove era contenuto.

Il suo cuore durante l'azione batté come un tamburo e l'emozione fu a fior di pelle.

Una volta fatto con i suoi compagni ritornò nell'edificio della UNIT.

Kathrine rimase  colpita dalla sua bravura e decise che lei sarebbe stata la loro arma segreta.

Alec Hardy e il caso Beckham ( DA REVISIONARE) Where stories live. Discover now