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Londra, 04 ottobre

I miei piedi percorrevano da soli i grandi corridoi dell'aeroporto mentre sentivo rimbombare nella mia testa il rumore della mia valigia trascinata al suolo.

Stringevo il manubrio troppo forte mentre trattenevo il fiato.

Ero a casa, ero a Londra

Ero arrivata da lui.

Le lacrime tentavano già di uscire dai miei occhi ma durante le dodici ore di volo mi ero ripromessa di non farlo.

Mi era mancato da morire, volevo solo abbracciarlo ma sapevo che il nostro incontro non sarebbe stato così.

Avevo passato intere notti a sognare le future giornate in sua compagnia e ora mi ritrovavo in balia delle emozioni e di una fine che mi avrebbe distrutta definitivamente.

Aveva ragione, le nostre vite erano agli antipodi e nessuno dei due avrebbe potuto e dovuto rinunciare alla propria carriera per l'altro.

Faceva male, ma era la cosa giusta e per quanto continuassi a respingere questa idea, anche il mio inconscio sapeva la verità

La sala d'attesa era deserta nonostante fosse primo pomeriggio, attraversai i posti a sedere tenendo costantemente lo sguardo rivolto a terra.

Gli occhiali da sole mi coprivano il viso e la felpa nascondeva il mio corpo tremante.

Dovevo nascondermi da lui, mi capiva con un solo sguardo e non avrei potuto permetterglielo, non questa volta.

Mi aveva scritto prima di partire avvisandomi del fatto se sarebbe venuto lui stesso a prendermi, motivo in più per impazzire da un momento all'altro.

Nemmeno il viaggio in Uber per poter ideare un discorso decente e convincente... che alla fine di sarebbe rivelato nient'altro che un patetico «ti amo troppo Niall! Non lasciarmi ti prego, io ho bisogno di te...»

Raggiungo le grandi porte d'uscita prima di alzare lo sguardo e vederlo.

Bello come il sole, nella sua felpa grigia e occhiali da vista.

Anche lui mi ha visto e non sembra per niente propenso a levarmi gli occhi di dosso.

Avanzo lentamente, ormai tutto è scomparso e io riesco solo a percepire la sua figura e il debole sorriso che mi sta rivolgendo.

Il mio cuore si sta spezzando

«ciao» esce solo un sussurro dalle mie labbra appena mi ritrovo a qualche passo da lui.

Non riesco nemmeno a guardarlo in volto, che vigliacca...

«ciao» afferma allungando la mano per poter afferrare la mia valigia.

Glielo lascio fare senza proferire parola

«andiamo? Stai da me questa settimana vero?»

Annusicono per poi seguirlo a ruota verso l'esterno, avendo così una perfetta visuale delle sue larghe spalle che tanto amo.

Spalle alle quali avrei voluto aggrapparmi nel più bel abbraccio di sempre, non limitare il tutto a un misero "ciao".

Sette mesi di pura passione e amore e questo è ciò alla quale sto andando incontro.

Percorriamo il marciapiede e le scale senza proferire parola, sento i suoi sospiri e il mio cuore scoppiate all'interno della mia cassa toracica.

«dimmelo ora Niall» sbotto all'improvviso, inchiodano in mezzo al parcheggio e facendo girare anche lui.

she || niall horanWhere stories live. Discover now