CAPITOLO 5 -UNA PUNIZIONE PIUTTOSTO INTERESSANTE-

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La giornata era stata molto pesante e intensa allo stesso tempo.

Arrivai in sala grande e mi sedetti con i miei amici a tavola, ero particolarmente silenziosa, infatti durante la cena non toccai cibo, bevevo solo il mio adorato succo di zucca.

Non avevo fame.

Mi si era chiuso improvvisamente lo stomaco.

-Hey Chiara, che cosa ti succede? Non stai mangiando nulla, non ti fa bene sai?- disse Harry

-Già- risposero all'unisono Fred e George.

-Sazia d'amore?- replicò Ginny

-No ragazzi sto bene, e no Ginny non sono innamorata di nessuno. Il mio amore lo concedo solo alle pozioni e ai miei amati libri. É solo che questa sera non ho fame- dissi

-Devo andare,Piton mi aspetta nei suoi sotterranei dato che devo scontare una punizione...-

-Ahhhhh adesso si spiega tutto- disse Ginny

-GINEVRA MOLLY WEASLEY non c'è niente tra me e lui, mettitelo in quella testolina d'accordo?-

Harry, Ron, Hermione, Ginny e i due gemelli rimasero scioccati dalla mia risposta che sembrava tutto fuorché amichevole.

Abbandonai il tavolo e mi diressi verso l'uscita della sala grande fino a quando Hermione mi raggiunse e insieme ci appartammo in un angolo.

Lei è l'unica che mi capiva fino in fondo, cosa farei se lei non ci fosse.

-Chiara ti vedo molto giù di morale, sembri assente durante la giornata, che cosa ti succede? Sai che con me puoi parlare senza alcun timore-

-Niente Herm, é solo che non sono mai stata in punizione e non voglio trascorrerla con Piton da sola....-

-So che c'é qualcos'altro che ti turba, non solo questo-

-come fai a capirlo? Non ho detto niente a nessuno perché mi vergogno......-

-Non ti fa bene tenere dentro tutto quello che provi, io ci sono passata molte volte, fidati, serve parlarne con qualcuno. Non sto dicendo che lo devi fare adesso e con me, magari quando ti sentirai pronta. Io sarò sempre qui per ascoltarti-

L'abbracciai.

-Ti voglio bene Herm-

-Anche io Chiara-

La salutai e decisi che quella sera, dopo la punizione le avrei raccontato dell'amortentia e dell'incontro piuttosto ravvicinato con Piton nel bagno delle ragazze.

Avevo il cuore in gola.

Scendevo le scale per dirigermi nei sotterranei.

Dovevo essere puntuale, altrimenti rischiavo che Piton mi trasformasse in un calderone.

Faceva piuttosto freddo nei sotterranei, dimenticai di portare con me il mio caldo mantello.

Erano le 19:58, non devi i tempi a bussare che udì una voce che mi disse: -Avanti!-

Era Piton.

Quell'uomo prediligeva il futuro, come caspita faceva a sapere che ero dietro la porta?!

Ignorai questo pensiero ed entrai.

-Buonasera professor Piton. Allora che cosa devo fare?-

-Le ho dato il permesso di parlare ?-

Scossi la testa e abbassai il capo. Iniziai a torturarmi le mani per l'ansia che scorreva in me.

Lui scoppiò in una risata sarcastica, non lo avevo mai visto ridere in quella maniera.

-Lo trova divertente ?- dissi

-Se devo essere sincero, Sì! Adoro vedere le persone che si zittiscono con solo un mio sguardo o grazie al mio tono autoritario-

-Se devo esserle sincera per me non è affatto divertente. Ora, se non le dispiace, può dirmi cosa dovrei fare? Altrimenti vado via. Preferisco ritornare in dormitorio piuttosto che rimanere qui ed essere derisa- dissi in maniera seria, molto seria che quasi mi feci paura da sola.

Si alzò di scatto dalla sedia e si mise di fronte a me.

Mi afferrò per il colletto della camicia e il suo profumo l di menta e muschio bianco inebriò le mie narici.

-Sciocca ragazzina! Non usare mai più questo atteggiamento e questo tono con me. Hai capito?-

In quel momento ebbi veramente paura di lui.

Di solito mi faceva ridere, ma quella volta mi si gelò il sangue e per un secondo smisi di respirare.

Mi lasciò il colletto della camicia, e mi guardò con una faccia disgustata.

Io, che non amavo perdere, lo analizzai dalla testa ai piedi con sguardo fiero, da vera Grifondoro.

Mi fece cenno di sedermi su una delle due poltrone nere davanti alla sua scrivania, così feci.

Rimasi in silenzio per circa 10 minuti.

Odiavo non parlare , era proprio una tortura.

All'improvviso esclamò:
-Dato il suo orgoglio da insopportabile Grifondoro, ho deciso che per questa sera lei pulirà le pagine dei miei libri da cima a fondo. Ovviamente senza magia-

-Professore mi scusi, ma lei ha circa 500 libri, come farò a pulirli tutti?-

-Semplicemente si recherà ogni sera qui nel mio studio alle 20:00 in punto è pulirà i miei libri. Inizi subito, altrimenti prolungherà di un mese la punizione-

-D'accordo-

Così incominciai a pulire senza fiatare per due ore.

Aveva una libreria da far invidia anche allo stesso Ghirigoro.

Non mi accorsi di aver pulito già 50 libri, così continuai senza sosta.

Sentivo le palpebre pesanti e il sonno che mi stava chiamando.

Mi diedi uno schiaffo sulla guancia, cercai di risvegliarmi così.

La mia attenzione venne richiamata da un romanzo Babbani che conoscevo benissimo: "RAGIONE E SENTIMENTO DI JANE AUSTEN".

Il mio libro preferito.

Quell'edizione non l'avevo mai vista.

Senza farmi vedere da Piton, decisi di sfogliarne qualche pagina e di iniziare a leggerlo.

Poi all'improvviso tutto divenne buio.

Ricordo solo di aver sentito il suo profumo è qualcosa che mi sollevava da terra e mi appoggiava su una superficie morbida.

~Chiara~

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