Il pianeta degli egocerchici

5 3 0
                                    

Ormai il viaggio si sta facendo stancante per Fogliolino e Dis: non vedono l'ora di giungere al misterioso pianeta ma hanno molta paura per i pericoli che Pozza dell'Olio di Pietra aveva detto a Fogliolino.
Ecco però che vengono distratti dalla vista di un pianeta enorme, gigantesco, il più grande che avessero mai visitato.
Fogliolino si affaccia al vetro e nota che per metà il pianeta è scuro e cupo, per metà è pieno di luci, tutte collegate tra di loro.
-"Dis, atterra vicino al confine tra le due parti del pianeta" dice Fogliolino -"Voglio vedere cosa ci sia da entrambe le metà"
Detto fatto, e Dis sta già planando verso la superficie quando si ferma sconcertata.
-"Ma il pianeta è tutta una grande città!" esclama.
Fogliolino controlla ed è proprio vero!
Tutta la superficie a loro visibile è coperta di grattacieli bianchi e grigi, strade sollevate, marciapiedi e perfino basi per l'atterraggio di velivoli.
Dis atterra su una di quelle, una grande piattaforma divisa in scomparti segnati da linee bianche.
Fogliolino scende e si trova di fronte ad una moltitudine di cerchi che camminano da tutte le parti, ognuno con lo sguardo appiccicato a un rettangolo che tengono in mano, toccando, pigiando e schiacciando lo schermo.
Uno sbatte contro Fogliolino.
-"Mi scusi signore. Io..."
-"Sì, Sì, ti scuso"
Nessuno sembra essersi accorto che un'intera astronave sia atterrata davanti a loro.
Fogliolino si allontana sulla pista verso una serie di caselli dove i cerchi passano passando un biglietto ad un altro cerchio.
-"Salve, come sto?" saluta uno.
-"Sto bene, grazie" risponde l'altro.
Fogliolino si avvicina ad un cerchio nel casello -"Salve, gentile cerchio, mi può dire dove mi trovo?" chiede.
-"Mi trovo in un casello della posta di atterraggio maggiore" risponde il cerchio.
-"Questo lo vedo. Mi può dire che pianeta è questo"
-"Quello dove ci abito"
-"Immagino di sì. C'è per caso un re o un sindaco qui?"
-"Sì"
-"Dov'è?"
-"Cosa mi dai in cambio per tale informazione?"
-"Ma se non ho nulla"
-"Tutti hanno qualcosa da dare"
-"Non mi vede per caso? Non ho neanche un calzino!"
-"Allora non ti dirò nulla"
Fogliolino oltrepassa il casello, percorre una strada rialzata molto alta, fino a cinquanta metri, e giunge alla base di un muro altissimo.
Ferma un cerchio passante -"Mi può dire chi c'è dietro quel muro?"
-"Le nullità"
-"Perché avete fatto questo muro?"
-"Per separarci dalle nullità. Non avevano più nulla da darci. Cosa mi dà per queste informazioni?"
Ma Fogliolino si è già dato alla scalata della barriera.
Giunge in cima, discende la muraglia e ciò che trova dall'altra parte lo sconcerta.
Terra arida, senza case, con pochi alberi secchi.
Fuochi bruciano qui e lì, il sole è oscurato da nuvole nere e tutto è buio e silenzioso.
A Fogliolino tutto questo gli ricorda la Guerra tra le Foglie e i Fogli, proprio quando tutto era stato distrutto e non rimaneva nulla di bello.
Si avventura tra la desolazione, ricacciando le lacrime che gli si formano per i brutti ricordi, quando sente il rumore di un ramo schiacciato.
Si gira svelto e trova un quadrato che lo osserva curioso.
Fogliolino alza la mano per salutarlo e il quadrato ricambia il gesto.
Improvvisamente chiede -"Sei venuto dalla Barriera, ma non sei un cerchio. Chi sei? Da dove vieni?"
-"Sono una foglia" risponde Fogliolino -"Vengo da molto molto lontano e sono atterrato qui con la mia astronave. Invece chi sei tu e cosa è successo qui?"
Il quadrato sospirò -"Sono un membro della tribù dei quadrati, una delle due tribù che vivono qui, oltre a quella dei cerchi. Un tempo vivevamo in armonia con loro, poi la loro voglia di possedere cose è cresciuta a dismisura, così iniziarono a chiederci delle cose. Noi siamo molto gentili e gliele dammo subito. Ci continuarono a chiedere cose e pian piano ci impoverimmo, ma loro non ebbero un briciolo di pietà, anzi, arrivarono a chiederci le nostre case! Alcuni di noi si opposero e vennero catturati, rinchiusi in delle astronavi e spediti nello spazio senza cibo né acqua. Diventammo poverissimi e i cerchi, che mai si stancano di possedere cose, arrivarono a prendere le nostre vite. Molti noi furono fatti schiavi ed io sono uno dei pochi che ancora vive qui"
Il quadrato scoppiò a piangere a dirotto mentre Fogliolino lo sosteneva consolandolo.
Come possono i cerchi essere così avidi? Come può qualcuno essere così?
Fogliolino è talmente commosso che propone al quadrato di fuggire via con lui.
Il quadrato accetta felicissimo, così fogliolino pende alcune tende e lo traveste, facendolo sembrare una foglia come lui.
Oltrepassano la barriera, superano il casello, raggiungono Dis e Fogliolino carica il quadrato a bordo.
Poi torna al cerchio del casello, troppo arrabbiato con i cerchi per non dirgli qualcosa.
-"Ancora tu? Hai trovato cosa darmi in cambio della posizione del Conte?"
-"Come potete tu e tutta la vostra tribù essere così crudeli? Non avete neanche un briciolo di cuore? Siete crudeli!"
-"Ma di che parli?"
-"Lasciar morire così dei poveri quadrati innocenti, che vi avevano anche aiutato! Voi non avete un cuore, avete un..." ma non finisce la frase perché il cerchio lo interrompe.
-"Ho capito di che risma di individui sei tu" dice il cerchio, con gli occhi improvvisamente diventati rossi -"Sei un ladro, uno sporco ladro! Vuoi arraffarti tutto ciò che ho io, eh? Sai che ti dico? Non lo avrai mai, il mio tesoro! È tutto mio, TUTTI MIO!"
-"Se io sono un ladro tu sei un assassino, un crudele assassino!"
Improvvisamente una forza solleva Fogliolino in aria: è una ruota di Dis, che l'ha afferrato e portato a bordo.
-"È inutile discutere con questi soggetti. Quando pensano di aver ragione nulla gli smuove" dice l'astronave.
E riprendono il volo verso il prossimo pianeta.

Fogliolino e gli otto pianetiWhere stories live. Discover now