leggere i suoi occhi

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*GIULIA'S POV*
Una settimana dopo

La convivenza non è sempre rosa e fiori, soprattutto quando si è in 17.
La casa è molto grande, e questo è indiscutibile, ma a quanto pare non abbastanza grande da contenere certi litigi. Litigi che partono in modo silenzioso, quasi impercettibile, ma che poi sfociano in urla, pianti e sbattimenti di porte.
La maggior parte delle volte mi sono trovata ad evitare completamente queste situazioni, che effettivamente non servono a niente visto che non si arriva mai da nessuna parte.
Spesso però mi sono trovata ad assistere, anche se personalmente avrei preferito essere da tutt'altra parte. Non sono una persona litigiosa, anche perché ogni volta finisco con le lacrime agli occhi per il nervosismo, o comunque perché mi sento profondamente ferita dalle parole dell'altra persona.
Non sempre riesco a svignarmela, forse perché in questa casetta è come se ti facessero una colpa per la minima cosa, come se volessero per forza far divampare il fuoco; un fuocherello, che però risulta estremamente difficile da spegnere.
Ci sono tante cose che non comprendo, principalmente perché sono una pacifista, o forse perché non potrebbe fregarmene di meno.
Mi sono ritrovata spesso ad essere tirata in mezzo, un po' come brutto esempio di qualcosa, come se io fossi l'unica a sbagliare.
E per i piatti, e per i pavimenti, ed infine per le lezioni di classico che mi sono ritrovata a saltare.
Io capisco che dagli errori si debba imparare, però non capisco perché ci sia il costante bisogno di rinfacciare; e in questa casa non si vive d'altro. Ogni giorno che passa mi fa pensare che si sentano realizzate a fare così, e io in questo momenti vorrei solo stare nella mia stanzetta, immersa dalla lacrime probabilmente.
Odio queste situazioni, mi sento piccola e insignificante, come se non fossi in grado di fare niente di buono; ed è proprio in questi momenti che mi sento come un pesce fuor d'acqua.
Sono più che consapevole delle persone che ho al mio fianco, ma ci sono giorni in cui non basta.
Avrei bisogno di Chiara.
Avrei bisogno di mia madre.
Avrei bisogno della mia camera.
Avrei bisogno di stare ore in sala da sola, giusto per ricordarmi che c'è qualcosa che mi fa sentire bene con me stessa.
Avrei solo bisogno della mia quotidianità, con Giovanni in aggiunta.
Ecco, parlando di Giovanni; il rapporto con lui mi riempie il cuore ogni giorno, anche se in questo momento sono piena di dubbi.
Dubbi dati dalla gelosia, chi lo avrebbe mai detto.
Sono ormai 3 giorni che provo ad accantonare queste mille paranoie che mi girano per la testa, e l'unica cosa in grado di darmi un po' di tranquillità (oltre alla danza) è ripensare a momenti di sole fra di noi.

Ed è così che mi ritrovo a pensare a quel giorno, di circa una settimana fa, quando gli ho fatto capire di aver bisogno di lui per fare un passo così grande, un passo che ha segnato una specie di passaggio nella mia vita. Da quel giorno, vedo tutto sotto un altro punto di vista; mi sento come se avessi perso tempo per anni. Ad oggi mi sento diversa, mi sento di avere il controllo di me stessa per la prima volta.
Sicuramente non sono invincibile, perché di base le parole hanno un peso, e a volte la cattiveria ti colpisce anche in modo silenzioso; ma posso dire di sentirmi consapevole della persona che sono.
Dunque si, mi trovo a ripensare a tutte le emozioni che ho provato in questa camera sette giorni fa, mi trovo a rivivere con la mente ogni singolo secondo.
Quel giorno, dopo aver chiesto a Giovanni di venire in camera con me sapevo già che sarebbe stato un momento intenso, ma non avrei mai pensato di poter scoppiare a piangere.
Ho pianto lacrime silenziose, mentre un grande sorriso si faceva spazio sul mio viso.

Ogni singolo gesto mi ha fatto capire quanto lui sia la persona giusta per me, anche perché quando sono con lui mi sento proprio così, giusta. Mi fa sentire bene con me stessa, nonostante le innumerevoli differenze caratteriali e nonostante le incomprensioni.
Guardando la parete, e leggendo quella parola scritta a caratteri cubitali, rivivo tutto.
Rivedo i suoi occhi, che fissavano il muro attentamente, quasi interrogativi, probabilmente si chiedevano il motivo per cui quel disegno fosse ancora lì; ma soprattutto mi trovo a ripensare ai nostri occhi incastrati poco prima di avere la visuale della sua schiena, e di poterlo osservare mentre con estrema calma rimuoveva la nuvoletta dal muro .

Di questo percorso non dimenticherò mai niente, soprattutto parlando di lui visto che è diventato la mia quotidianità; ma quando fra alcuni decenni, o semplicemente tra qualche anno, ripenserò a lui e a tutto quello che abbiamo vissuto, mi torneranno in mente i suoi occhi che mi chiedono il permesso, in modo estremamente silenzioso, come se volesse accettarsi che io fossi completamente sicura di voler lasciare a lui un compito così semplice, ma cosi tanto grande e significativo per me e per il nostro rapporto.

Ed è proprio ripensando che cerco di accantonare ogni tipo di dubbio, anche se la mia testa non fa altro che ripensarci e cercare una spiegazione plausibile.

Ormai conosco Giovanni, perciò nei momenti in cui vengo assalita da quella che potrei definire a tutti gli effetti gelosia, ripenso al fatto che lui è qui per la musica, e se ha instaurato questo rapporto con me, è già tanto.
Eppure in questo momento non ne sono così sicura.
Sono 3 giorni che, ogni singola volta che rientro in casetta dopo le prove, lo vedo con Enula sul divano a chiacchierare.
Non avrei mai pensato di potermi sentire così, anche perché anche io sono molto espansiva con i miei amici.
La differenza però, sta negli occhi.
Personalmente non mi sono mai ritrovata in situazioni strane con i miei amici. Ho sempre dimostrato tanto affetto ad ognuno di loro, e non parlo solo delle persone qui in casetta.
Ho sempre dato molto peso agli abbracci, che io riservo solo a chi mi fa sentire speciale.
Con questo voglio solo dire che lui è libero di avere amiche e di comportarsi da tale, ma non accetto certi atteggiamenti.
Non ho assolutamente niente contro di lei, ma in realtà neanche contro di lui; forse, quasi sicuramente, il problema sono io.
Probabilmente non vado bene per lui, probabilmente lui ha bisogno di altro.

Il punto di tutto questo discorso è che, come dirò sempre, Giovanni l'ho imparato a conoscere.
Con lui mi sono sempre sentita estremamente osservata, quasi ammirata; mi sono sempre sentita protetta e voluta. Ed è proprio per questo che, mentre mi trovo ad osservarlo da lontano, mentre sta avendo una normale conversazione con Enula, che mi rendo conto di quanto lui la stia osservando.
Potrebbero essere solo una mia semplice impressione, quella di una ragazza innamorata persa, che ha estremamente paura che possa finire tutto da un momento all'altro, ma io non dico le cose tanto per, devo esserne estremamente convinta.
Io so leggere gli occhi di Giovanni, so leggere ogni singola emozione o pensiero tramite quelle due pozze azzurre.

Cosa ci sta succedendo Gio? Ti sei già stufato di me? Hai capito che forse non sono la persona adatta a te?

Per quanto l'amore mi abbia riempita in questo periodo, ad oggi mi chiedo solo perché.
Perché farmi innamorare? Perché farmi credere di essere speciale? Perché portarmi su e poi lasciarmi cadere?

Tutti queste domande mi fanno contorcere violentemente lo stomaco, non sono pronta a soffrire.
Non sono pronta ad un ipotetico allontanamento, pur sapendo che non sarebbe il primo; sarebbe quello più distruttivo però.
Ogni pensiero che ho elaborato fino ad ora, si concretizza nel momento in cui si avvicina ad Enula e la stringe in un forte abbraccio, uno di quelli che ti fanno sentire protetta; uno di quelli che ti fanno sentire unica e importante.

Potrebbero essere paranoie inutili, ma sicuramente non sono completamente infondate, anzi.
Non sono pronta a vivere tutto questo, e forse in questo momento vorrei tornare ad una settimana fa, solo per non fargli cancellare quel disegno, che al momento rifarei.

*SPAZIO AUTRICE*
ehilà bella gente, come state?
Scusate per l'attesa ma da domani ricomincerò ad aggiornare più spesso (questa volta davvero)
In + devo dire che sono particolarmente ispirata in questi giorni e mi è venuta l'idea di provare a fare una storia (sempre su sandro e lola) versione instagram.
Ditemi che ne pensate 💘

penso cheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora