Aveva vissuto una miriade di combattimenti ma il tipo di avversario era sempre lo stesso: uomo, pieno di sé e con la convinzione che sarebbe riuscito ad uscire da quell'edificio nel giro di pochi istanti e lei li odiava uno per uno.
Ricordava come all'inizio, dopo che suo padre aveva iniziato a spargere la voce di questi combattimenti clandestini in cui, il vincitore avrebbe ottenuto un'ingente somma di denaro, erano proprio loro ad andare da lei.
Chiamavano tutti sempre allo stesso numero e, giorno dopo giorno, l'elenco dei pretendenti diventava sempre più lungo e pieno di ragazzi e uomini che non vedevano l'ora di avere la meglio su una ragazzina.
Poi, quando vincere non era più una questione di sopravvivenza ma più un modo per rendere il mondo migliore eliminando quella feccia, i pretendenti iniziarono a diminuire e per un breve periodo di tempo Miyuki non aveva avuto nessuno con cui combattere.
Fu proprio dopo quel mese e mezzo di niente che suo padre iniziò a mandare i suoi uomini in giro per il Giappone alla ricerca di qualcuno abbastanza forte e senza scrupoli che, pur di aver salva la pelle, sarebbe arrivato ad uccidere una bambina di nove anni.

E poi, quando ormai ogni individuo di sesso maschile era semplicemente qualcuno da eliminare sia per non deludere suo padre, sia per tenere a bada l'odio che negli anni si era accumulato dentro di loro o verso chiunque provenisse da fuori, improvvisamente, davanti a lei si era presentato un ragazzino non troppo più grande di lei che, contrariamente a tutti gli altri non la guardava né con aria di sfida né con il solito tentennamento ma, piuttosto, con terrore.
Era la prima volta che qualcuno aveva paura di lei e se fino a quel momento lei non aveva mai pensato all'ipotesi di poter spaventare qualcuno, la vista di quel ragazzino che tremolante si metteva in una posizione di difesa, completamente inutile in quanto non faceva altro che proteggere solo il suo volto, Miyuki, che non aveva mai tentennato o rifiutato un combattimento, abbassò le braccia e senza dire una parola scese dal ring per andarsi a chiudere in camera.

Era stata la prima volta in cui aveva risparmiato la vita a qualcuno e ricordava ancora la sensazione che l'aveva pervasa quando, guardatasi allo specchio del bagno quella sera, aveva visto per la prima volta l'ombra del mostro che come incollato alle sue spalle, le appesantiva l'esistenza.
Quella sera ovviamente, come la prima volta in cui aveva smesso di combattere a causa del dolore al seno e che le aveva procurato quell'orrenda cicatrice un anno prima, Obscurium la chiamò nella sua stanza.
Dopo il suo solito discorso, l'aveva afferrata per il braccio destro e con una freddezza tanto grande quanto quella posseduta dal suo attacco, le aveva squarciò l'interno del braccio sinistro facendo sì che, quando fosse guarita, la cicatrice che le aveva lasciato potesse farla desistere dal risparmiare qualcuno un'altra volta.

Al contrario però, quel giorno fu decisivo nella vita di Miyuki. L'immagine che finalmente era riuscita a vedere di sé era stata come una doccia fredda e l'aveva portata a capire perché chiunque incrociasse in giro per casa tendeva a non rivolgerle la parola o a non guardarla negli occhi.
Tutti quei combattimenti, quelle botte e l'odio che aveva iniziato a provare per gli uomini l'avevano trasformata in un mostro e, a dare l'inizio a tutto, era stato proprio suo padre.
Da quel giorno Miyuki iniziò a lottare sia contro i suoi avversari, sia contro sé stessa nel cercare di convincersi che ciò che stava facendo era dettato solamente dal suo desiderio di sopravvivere e che, non era davvero un mostro, nonostante, ad ogni vittima, le pareva che il sangue sulla sua pelle fosse sempre più difficile da lavare via.

Per anni aveva continuato ad avere incubi su incubi in cui non faceva altro che lavarsi le mani con forza mentre, come segni indelebili, le macchie di sangue non andavano via.
Si vedeva di fronte allo specchio ricoperta di sangue non suo e più cercava di farlo andare via, più questo aumentava finendo per farle grattare la pelle nel vano tentativo di poter rimuovere completamente quell'involucro che, giorno dopo giorno, non riusciva più a sentire suo e che le faceva spuntare, come incise a vivo, delle enormi occhiaie nere sotto gli occhi.

"Io...Voglio essere un Hero!" [Arc 1] ~ BakugouxOCWhere stories live. Discover now