Il cuore del cielo, il cuore di lei

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Erano le 18.00. Hermione era in biblioteca a studiare pozioni su un grosso libro dalla copertina verde.

Attorno a lei il silenzio.

Sfogliava le grosse pagine ingiallite mentre la penna prendeva appunti sulla pergamena. Avrebbe dovuto fare un tema lungo quattro rotoli sull'amortentia.

Quella pozione l'aveva sempre affascinata e spaventata allo stesso tempo. Trovava bellissimo il fatto che qualcuno potesse stare bene grazie all'amore, ma allo stesso tempo l'idea di essere innamorata di una persona per colpa, o per merito, di una pozione la faceva rabbrividire.

Continuava a sfogliare le pagine mentre, dalle grandi finestre, le luci delle prime stelle illuminavano la sedia.

Guardò il grande orologio sul muro e si rese conto che doveva andare a prepararsi.

Corse verso il dormitorio evitando gli sguardi stupiti dei suoi compagni di casa ed entrò nella sua stanza. Aprì il baule e prese dei pantaloni di tuta neri e una maglietta rossa a maniche lunghe.
Poi si coprì con una felpa e uscì dal castello.

Il biondo l'aspettava sdraiato a terra. Sembrava guardare la luna piena che si ergeva nel cielo, catturando l'attenzione di chiunque alzasse lo sguardo.
Senza girarsi, il biondo salutò con indifferenza "Buonasera, mezzosangue".

Lei guardò la luna a sua volta e rispose "Buonasera, Malfoy"

Finalmente il biondo si girò verso di lei e, con un sorriso incredibilmente carismatico sul volto, si alzò e prese la mano della ragazza.

La portò davanti alla sua scopa, una bellissima firebolt dalla coda verde.
Dopo esserci salito fece mettere Hermione dietro di lui. Tieniti forte, le sussurrò. Poi partì.

Hermione si strinse al corpo del ragazzo con tutta la forza che aveva.
Il vento scompigliava i capelli del biondo in modo che le accarezzassero il viso pallido.
La velocitá sembrava tangibile, un oggetto solido chiamato firebolt.
Draco guidava la scopa con maestria, quasi facendo lo slalom tra le stelle per arrivare al cuore del cielo. La luna. Faceva lo slalom tra i pregiudizi per arrivare al cuore della ragazza seduta dietro di lui. Hermione.

Il volo continuava sereno e la paura iniziale della ragazza svanì, come portata via da una limpida pioggia d'autunno. La pioggia.
Si, la pioggia, quella che le stava bagnando i vestiti e stava costringendo il biondo a far atterrare la scopa.
Persero quota lentamente e l'atterraggio fu cosí morbido che la ragazza non si accorse neppure di aver appena appoggiato i piedi a terra.

Draco scese con un piccolo salto e aspettò che Hermione scendesse a sua volta.

"È stato così tanto terrbile, mezzosangue?", chiese con aria di superiorità.

"Forse non così tanto, ma avrei preferito volare con qualcun altro."

"Non è colpa mia se i tuoi amichetti non sono alla mia altezza. E poi sai quante ragazze avrebbero pagato per abbracciarmi in quel modo?"

"Hey, non ti allargare! Io non ti stavo abbracciando", rispose piccata la grifondoro.

"Oh, si che lo stavi facendo.", Draco ammiccò,"E ti piaceva pure."

"Tappati la bocca, Malfoy", rise lei.

"Potresti tapparmela tu", disse il biondo con voce mielosa.

"Ti piacerebbe" rispose lei.
Poi iniziò a correre sotto la pioggia seguita dal serpeverde.

Hermione non smetteva di pensare a quanto fosse bello, ignara del fatto che dietro quel viso da angelo si nascondeva qualcosa di più di quello che chiunque avrebbe potuto immaginare.

L'ultima goccia [dramione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora