In studio

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Gaia's pov
Entrai nello studio e, nonostante la sua semplicità, mi trasmetteva tanta felicità. Vidi Eiemgei al tavolo che mangiava e si accorse a malapena che eravamo arrivati.
E: "Piacere, Giorgio" mi disse con la bocca ancora piena.
G: "Piacere, Gaia"
E: "Leon, lo sai che Ale ti urlerà contro?"
L: "Si, sono già pronto" io li guardavo con aria confusa e allora Leon mi rispose: "Ale non sopporta che entri qualcuno in studio senza che io l'abbia prima avvertito"
G: "Aiuto, così mi sento ancora di più un'intrusa"
E: "No no, tranquilla, dopo un po' Ale si abitua"

Alessio's pov
Mentre lavoravo ad un nuovo beat sentì la porta dello studio aprirsi; evidentemente Leon era tornato. Finì quello che stavo facendo e mi diressi verso il salotto, quando sentì una voce femminile. —Non ha ancora capito che deve chiedermi prima di invitare qualcuno? Io qua ci lavoro— mi dissi da solo.
Andai verso di lui ancora più preso male di prima e vidi che c'era anche Giorgio.
L: "Ehm... Ale ho invitato Gaia in studio. Per te è ok?"
A: "Ah, ma è Gaia? Vabbè, potevate dirlo prima, per me lei va bene se viene" notai che Leon e Giorgio si scambiavano degli sguardi confusi. Avevo deciso di mettere da parte l'orgoglio per Leon, perché sapevo quanto ci teneva a lei. Presi da parte il mio migliore amico mentre Gaia parlava con Giorgio.
L: "Tutto ok? Come mai non ti sei arrabbiato?"
A: "Ho deciso di non fare l'infame perché sei innamorato perso e si nota"
L: "Grazie" e mi abbracciò.
A: "Dai, ora vai a provarci, credo in te"
L: "Non ora, magari un'altra volta" lo guardai male e se ne andò. Devo dire che Gaia mi sembrava migliore delle altre, almeno, da come Leon me ne aveva parlato. Magari oggi l'avrei potuta conoscere meglio.
Mi aggiunsi anche io al gruppo all'entrata per non mettermi in disparte.
E: "Noooo, sono in ritardo, ho un impegno tra 10 minuti"
A: "Strano, non hai mai impegni" gli dissi ironicamente, ma sembrava non avermi ascoltato neanche.
E: "Ora vado, ah, e Duffy, non distruggere niente, grazie. Ciao a tutti"
A: "Che simpatico" risposi sottovoce mentre si chiudeva la porta alle spalle.

Gaia's pov
Ora che Giorgio se n'è andato mi sentivo forse un po' a disagio, ma perché?
L: "Gaia, ti faccio vedere lo studio" mi prese la mano e mi portò in tutte le stanze. Quel piccolo gesto mi aveva fatto venire le farfalle nello stomaco.

L: "Ora arriva la parte migliore" aprii la porta dello studio di registrazione ed era visibilmente emozionato.
G: "Wow, dal vivo è ancora più bello"
L: "E potrai venirci quando vuoi, tanto Ale ha approvato!" e mi abbracciò. Ad interrompere quel bellissimo e romantico momento fu Ale che entrò.
A: "Scusate piccioncini, noi dovremmo registrare" Leon lo guardò male e Ale lo ignorò completamente.
L: "Gaia, vuoi ascoltare mentre registriamo per il disco?"
G: "Se posso ascoltarlo in anteprima certo!" Ale fece partire la base e Leon iniziò a cantare. Anche se a volte sbagliava rimaneva comunque perfetto. Le canzoni erano davvero stupende e accompagnate da Leon che mi sorrideva erano ancora meglio.

A: "Per oggi abbiamo finito"
L: "Ohhh, finalmente! Ti è piaciuto?"
G: "Guarda, sono senza parole. È fantastico" mi sorrisero entrambi.
A: "Ora cosa facciamo?"
L: "Gaia a te va bene se giochiamo alla play?"
G: "Siiii, però dovete insegnarmi che sono negata" andammo nell'altra stanza e Leon e Ale scelsero Fifa, che per fortuna conoscevo e giocammo per un'oretta.

G: "Io mi sono stufata" sbuffai
A: "Anche io"
L: "Io no, continuo a giocare, voi fate quello che volete"
A: "Vabbè, allora parliamo un po' che non ci siamo ancora conosciuti bene" iniziammo a parlare di qualunque cosa, ma rimasi spiazzata quando mi fece una domanda.
A: "Sei fidanzata o sei mai stata fidanzata?"
G: "Rispondo a tutte e due no"
A: "Allora sei interessata?"
G: "Si, ma è più grande e probabilmente non ricambia"
A: "Ora sono curioso, chi è?"
G: "Ma non te lo dico" gli risposi ridendo.
A: "Dai, per favore, me lo dici nell'orecchio" fece la faccia dolce.
G: "Ti do un indizio" mi avvicinai a lui e gli dissi: "è seduto di fianco a te"
A: "Io lo sapevo! Si capiva"
G: "E allora perché me l'hai chiesto?!"
A: "Dovevo essere sicuro" e mi sorrise. Intanto mi squillava il telefono, guardai il contatto ed era mia madre. Risposi e mi disse che dovevo tornare a casa.
G: "Io ora devo andare" dissi con aria triste perché mi ero divertita tantissimo quel pomeriggio.
A: "Vuoi che ti accompagnamo?"
G: "Mi farebbe comodo, a quest'ora c'è brutta gente sui mezzi" i ragazzi si prepararono e andammo verso una macchina. Durante il viaggio ascoltammo le loro canzoni, e devo dire che insieme a loro che le cantavano avevano un'aria diversa. Arrivati ci salutammo con un abbraccio ed entrai in casa. Passai la serata a parlare in chiamata con Isabel e le raccontai di quanto Ale, ma soprattutto Leon, mi rendessero felice in poco tempo.

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heyyyy! sono tornata: ) scusate se non ho pubblicato questi giorni ma non avevo ispirazione: ( a me non sta convincendo molto la storia, a voi piace? vabbè, ciaooo

Mi perdo nel vuoto nei tratti del volto suo || Leon FaunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora