«Bentrovati, miei fedeli sottoposti» disse l'uomo con la sua voce profonda. «Vi ho riuniti qui per farvi conoscere la persona che prenderà parte al nostro esercito e ci porterà alla vittoria»

Con un gesto della mano le tende dietro di lui si aprirono e apparve una ragazzina insicura dai capelli castani con la divisa dei Villain legata ad una sedia. I tre sbarrarono gli occhi.

«Peccato che si sia rifiutata più e più volte di accettare. Che ne dite di convincerla?» continuò l'uomo.

Will non riuscì a contenersi. Sapeva che tutto ciò era l'incubo di Lucrecia ma non poteva sopportare che soffrisse anche lì. Saltò sul parco urlando, come un leone che si getta in un gigantesco branco di iene per salvare la sua amata.
Preso dall'ira afferrò il bastone dell'uomo e glielo tirò dritto in pancia facendolo stramazzare a terra, successivamente colpì le guardie che tentavano di fermarlo con la stessa arma finché non fu scaraventato via da un paio di Villain.

«Will! Che diamine fai?!» lo rimproverò Lucrecia con le lacrime agli occhi.
«Ti proteggo!» disse liberandosi e colpendo col bastone un uomo mandandolo a tappeto.

Ethan e Hamilton si ripresero dallo shock e andarono a liberare la loro amica. Non avevano mai visto quel ragazzo così aggressivo ed energico. Incuteva paura persino a loro.
Improvvisamente tutti e quattro si ritrovarono sopra un ospedale abbandonato in mezzo ad una cittadina. Il cielo era dipinto di rosso e di nero e la luna di sangue illuminava il paesaggio devastato.

Non ebbero neanche il tempo di abituarsi a quel luogo che il cemento del tetto iniziò a diventare fluido e ad avvolgerli fino al petto.
Quella tecnica, era la stessa di Lucrecia, ma non era stata lei ad utilizzarla.

Un uomo si avvicinò alla ragazza. Era diverso da quello di prima. Aveva dei capelli castani tirati indietro con del gel e degli occhi penetranti del medesimo colore. Era uguale alla loro amica.

«Cosa vuoi da me? Ti ho detto di lasciarmi stare!» lo supplicò Lucrecia.
«Figlia mia, non hai ancora capito che accettare la nostra proposta è l'unico modo per salvare i tuoi amici?»

Will provò a muoversi, ma il cemento si era ormai solidificato. Disperato provò ad avvertire la sua amica. «Affronta la tua paura più gran-!»
Suo padre mosse una mano verso di lui, lo ricoprì del tutto di cemento e lo spaccò in mille pezzi facendo urlare ai tre ragazzi un lunghissimo e disperatissimo "no!" .

«Vedi cosa succede a non accettare? È tutta colpa tua!»
«No!»
«Sì, lo è! Guarda cosa stai combinando! Arrenditi!»

Intervenne Hamilton. «Non ascoltarlo! Segui il consiglio di W-» Andò in mille pezzi.

Rimaneva solo Ethan che stava cercando un modo per salvarla. Continuava a scavare nella sua mente come un segugio per trovare un'idea o una strategia che potesse non rendere vani gli sforzi dei suoi compagni.
"Trovato!" pensò.

«Lucrecia! Fidati solo di coloro che lottano al tuo fianco! Ci vediamo dall'altra parte...» disse prima di essere ridotto in mille pezzi.

*****

I tre ragazzi si svegliarono allo stesso momento respirando rumorosamente. Si guardarono negli occhi cercando conforto e poi spostarono la loro attenzione su Lucrecia. Ora toccava a lei combattere per il suo destino e per ritornare ad aprire gli occhi.

«Ragazzi, secondo voi cosa sta manipolando i nostri sogni?» chiese Hamilton.
«Non cosa, ma chi. C'è lo zampino di qualche supercattivo o Villain» rispose Ethan.
«Ma... Ma quindi ora i cattivi sanno dove vivo?» chiese Will terrorizzato all'idea di ritrovarsi uno di loro in casa.
«Tranquillo, se ti avessero voluto uccidere lo avrebbero fatto da tempo» lo rassicurò Ethan.

Non era la cosa migliore da dire, ma riuscì comunque a calmare l'animo di Will che forse era più preoccupato per Lucrecia che della sua casa.
Continuava a stringerle la mano e a maledirsi in silenzio per ciò che le stava accadendo nonostante la colpa non fosse sua.
Gli altri due non sapevano che dirgli o che fare quindi si misero a giocherellare con il robot di Ethan.
Improvvisamente i mobili si misero a tremare e Lucrecia iniziò ad ansimare.

«Resisti» la supplicò Will stringendole la mano.

Il suo volto sì rasserenò e comparve un leggero sorriso sul bordo delle sue labbra. Ce la stava facendo. Stava sconfiggendo la sua paura più grande. I mobili si fermarono.
Iniziò a muovere le dita della mano e poi aprì lentamente gli occhi.

«Ce l'hai fatta» disse lui con un soffio di voce.
«Sì...» rispose lei sorridendogli debolmente.
La aiutò ad uscire dal suo sacco a pelo e la portò sul suo morbido letto. «Resta qui, ti porto dell'acqua»
«Non serve, davvero»
«Sì che serve. Hai passato l'incubo peggiore di tutti e l'hai dovuto affrontare tutto da sola»
«A proposito di questo, i-»
«Non dire altro. Vado a prendere l'acqua»

Sospirò sconsolata e poi sorrise agli altri due, specialmente ad Ethan.

«Idea geniale quella di lasciarmi un robot alto due o tre metri»
«Non c'è di che»
«Però... mi dispiace dirtelo ma quel robot non ha fatto una bella fine. Colpa di mio "padre"...»
«Tranquilla, l'importante è che ti abbia aiutata a superare la tua paura»

Lo sguardo della ragazza si spense improvvisamente, come se non volesse più parlare di quell'argomento.
Will rientrò con una bottiglietta di plastica in mano e la manica destra della maglietta del pigiama completamente zuppa.
Cos'era successo? Be', lascio a voi immaginare.

«Ecco a te, bevi» le disse dandole la bottiglia e prendendo una maglietta da mettere al posto del pigiama bagnato.
«Grazie...» rispose prendendola.

Fissò il liquido per un po' di secondi, come ipnotizzata da esso, poi distolse lo sguardo e lo posò su Hamilton. «È vero che la tua più grande paura sono io?»
Il ragazzo arrossì fino alla punta delle orecchie e iniziò a farfugliare qualcosa che non capì nessuno.
«Dai, stavo scherzando. Comunque... mi dispiace davvero per ciò che ti ho fatto passare»
«Tranquilla, ormai è acqua passata. Ho pure affrontato questa paura nel mio incubo, quindi è tutto definitivamente a posto»
«Se lo dici tu...»

Will si affacciò velocemente alla finestra e sbarrò gli occhi. «Ragazzi... c'è un incendio e proviene dalla nostra scuola»

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now