Capitolo 11☀️

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Era tardo pomeriggio oramai ed era finalmente giunta alla prigione;
-Sembra abbandonata! Uffa non ci trovo nulla di interessante.- affermò delusa -...però se sei qui dentro ti cercherò volentieri!-
Così fece, si avviò all'interno della prigione apparentemente abbandonata iniziando a provare una strana sensazione, motivo per quale rimase sull'attenti;
Poco dopo qualcosa la afferrò per i fianchi facendola finire sul pavimento, quel qualcosa era un qualcuno che ora si trovava proprio su di lei;
-Oh Dio sono venuta qui per delle informazioni non per essere stuprata!-
Gridò lei arrabbiata, in seguito la figura si alzò di istinto;
-Hai capito male ragazzina! Io non volevo fare nulla del genere però tu piuttosto che ci fai qui?-
Intervenne lui, era un uomo molto anziano apparentemente innoquo
-Sono qui per delle informazioni, su mio padre-
-Beh mi dispiace deluderti ma vivo solo io qui!- affermò quasi rattristato
-Però per quella storia...Ingrid è stata intrappolata nell'Urna per 32 anni...era incinta di me al tempo e aveva meno di vent'anni...facendo i calcoli all'uscita dall'urna passarono undici anni...tre in seguito con Grace e tre da quel giorno, quindi...- intervenne lei incominciando a farneticare tra se e se
-...Hai detto Ingrid?- domandò lui facendo paralizzare Emma improvvisamente
-Proprio così...tu la conoscevi?-
L'uomo annuì
-Ho capito...quindi è questa la fine che ha fatto per colpa mia?-
-Che cosa intende?-
-Se ciò che mi stai dicendo è vero io sono il tuo padre biologico...ma non solo anche colui che vi ha condannati a trentadue anni di prigionia in quell'urna.-
-Hai denunciato tu Ingrid..?- domandò lei sperando in un no.
-Esatto, ma me lo ha imposto lei-
-Devi dirmi tutto ciò che sai, su quello che è successo tra di voi allora e su di lei!- gridò prendendolo per la camicia di forza
-D'accordo...infondo te lo devo.-

L'uomo iniziò a raccontare;
Aveva conosciuto Ingrid poco dopo la sua evasione dalla foresta incantata, lei aveva bisogno di un figlio a tutti i costi che tornasse alla foresta per lei, in modo tale che trovasse Iduna così lui le offrì quella possibilità in cambio di un pagamento ovviamente...solo che lei finì per innamorarsi di lui, così tanto che gli confessò chi fosse, pur consapevole che al tempo i pochi superstiti evasi dalla foresta avrebbero subito una punizione esemplare, tutto ciò per evitare che fornissero informazioni alla popolazione su quanto successo durante la battaglia tra Arendelle e la foresta.
l'uomo terrorizzato dalla donna decise di denunciarla ma non aveva idea che sarebbe finita in un urna per così tanti anni, piuttosto lasciò la città per evitare di venir processato a sua volta.

-...Ho capito.- ribattè Emma
-Non ho molto da dirti su di lei, so solo che voleva a tutti costi che tu nascessi, diceva che ti avrebbe amata incondizionatamente, voleva fornirti una casa e permetterti di avere una vita felice...ma io ero spaventato-
-Non fa nulla, l'importante è che ora anche io sappia la verità.-
-Immagino che se tu sei arrivata fino a qui il desiderio di Ingrid è stato spezzato?-
-Esatto...da una persona in particolare...ma non importa, lei è morta ormai-

Fu la prima volta che ripensò a Grace, non era mai stata amorevole con lei fino alla fine, ma comunque lei ne sentiva la mancanza...
Era come se in fondo l'unica cosa che volesse accando a se fosse una figura materna, ma perché proprio lei?
-Immagino di non servirti più...-
Sospirò lui
-In realtà non è così...tu sei comunque mio padre, sai non ho mai avuto una sola figura maschile che valesse come tale in tutta la vita e ora che tu sei qui è
Strano..-
-Comprendo, allora facciamo così, inizieremo da capo, ti va?
io sono Turid e tu invece-
Ciò le fece ricordare gli anni scorsi, in cui era convinta che quello fosse il suo vero nome...
-Che sbadata non ti ho nemmeno detto il mio nome, io sono Emma, piacere Turid!- disse stringendogli la mano
-Il piacere è tutto mio-
-Posso raccontarti qualcosa su di me...?- domandò lei
-Certo perché no!-
-Va bene, il mio nome lo sai già...ho quasi diciannove anni, sono felicemente fidanzata da due anni...vivo anzi...vivevo con le mie cugine al castello ed ero felice-
-Eri...?-
-Ho deciso di lasciarli per trovarti ma ben presto ci rivedremo-
-Ho capito...Lui invece deve essere molto fortunato ad avere una ragazza come te, sembri molto matura-
-Lui...?- chiese spaesata
-Oh ho capito, volevo dire Lei! Come si chiama?-
-Eleanor, lei ha un anno in più di me, è semplicemente perfetta...-
Affermò incominciando ad arrossire istintivamente
-Lei ti piace molto vero?-
-Esatto...ora che ti ho trovato credo che potrò rivederla finalmente...-
-In questo caso ora va...ci rivedremo ancora promesso- la incitò lui
-Sei sicuro?-
-Sicurissimo! Ora va!-
Così fece, dopo aver salutato il padre si diresse verso Zefiro ma poi quando lo notò fuori dall'abitazione ritornò per abbracciarlo
-Non ti preoccupare, lei ti ha perdonato- affermò
L'uomo non rispose e la abbracciò a sua volta facendosi sfuggire qualche lacrima;
-...tieni, credo che ti possano servire- affermò lei porgendole il sacchetto con le monete
-Grazie davvero...a presto-

Dopo averlo salutato nuovamente si diresse verso 'casa', non riusciva a crederci che Alla fine il suo nome falso aveva avuto origine proprio da lui...
Non aveva saputo molto su sua madre ma almeno ora sapeva che anche lei aveva amato, ciò le procurò speranza per il suo futuro incerto.

Can I really change my fate?Where stories live. Discover now