26.il mio bellissimo arcobaleno.

Start from the beginning
                                    

-"Allora?" mi incita a rispondere, addolcisce lo sguardo e quando rivedo il mio arcobaleno, mi fido e smetto di rimanere in silenzio. Provo a parlare, a far uscire quel minimo di voce che serve per fargli capire che sono vivo.

-"Sto..." mi fermo quando la mia voce esce impastata e quando mi sento la gola talmente secca che fa male.

-"Sto bene, grazie Harry." mi schiarisco la voce e ingoio ancora una volta, prima di alzare la testa verso il riccio e lasciarmi andare sulla sua spalla. Mi accoglie premendo il palmo sulla mia testa, capendo che non voglio parlare, capendo che per adesso va bene così.

Mi sono quasi appisolato, sento ormai di essere in uno stato di dormiveglia, comodo con il profumo di Harry a farmi sentire bene, quando la porta di casa si apre e sento il riccio muoversi sotto di me. Ruota il busto, girandosi sicuramente verso Lottie ma non ho la forza per alzarmi, lascia cadere la mia testa sul cuscino e riesce a uscire dalla mia presa, mi mantiene la testa mentre faccio ancora troppa fatica ad aprire gli occhi. Mi accoccolo al cuscino e sento uno sbuffo da parte di Harry, non uno sbuffo scocciato, più uno stanco, uno quasi preoccupato.

-"Harry? Cosa...cosa è successo?" sento la voce di Charlotte che conferma la mia teoria secondo la quale era lei alla porta, rimango con gli occhi chiusi ma comunque in ascolto.

-"Lui... credo abbia avuto un'altra crisi. Sono mortificato." sento il rumore dei mocassini di Harry sul pavimento mentre Lottie posa una busta a terra che provoca il rumore del vetro, deve essere andata a fare la spesa.

-"Un attacco epilettico?" domanda mia sorella con la voce bassa e un po' tremolante, mentre i due si spostano dal davanti della porta per andare, penso, verso la cucina.

-"No...no lui ha iniziato a tremare e quando ho provato ad avvicinarmi ha iniziato a dare di matto." la voce di Harry si interrompe e quando la sento tremolante mi salgono le lacrime agli occhi, mentre sento un nodo alla bocca dello stomaco.

-"Ha iniziato a pregarmi di allontanarmi, era terrorizzato dalla mia sola presenza. Io... io giuro che non l'ho toccato." l'ultima parte della frase esce più acuta, come se si volesse difendere. No che non mi ha toccato, non mi farebbe mai del male, è lui che mi fa stare meglio.

-"Non l'avevo nemmeno pensato Harry, mi dispiace tanto, credo...credo sia stato un attacco di panico. Non so come faremo ad uscire da questa situazione. Dio..." una lacrima lascia il mio occhio, nonostante questi rimangano chiusi in modo ermetico. Infilzo le unghie della mano destra contro il mio avambraccio cercando di reprimere un urlo, mentre Charlotte sbuffa e Harry rimane in silenzio.

-"Lui... lui mi ha parlato di una voce. Mi ha detto di una voce che sente, o meglio sentiva nella sua testa." inizio a sudare freddo, si è vero l'ho detto, cazzo io l'ho davvero detto. Ho rivelato la cosa che cercavo di mantenere dentro di me da quasi due anni, è bastata una testa ricciola e due fottuti occhi verdi per farmi mandare a puttane tutti i miei sacrifici.

-"Una... una voce?" domanda Lottie confusa e io stringo gli occhi mordendomi il labbro, soprattutto quando sento un singhiozzo represso da quest'ultima.

-"Non ne sapevi nulla?" domanda Harry abbassando ancora di più la voce, facendomi sentire sempre meno della conversazione.

-"Nulla." constata mia sorella prendendo un sospiro e tirando su con il naso, mi muovo scomodo girandomi sul divano e loro sembrano accorgersene perché si zittano per un secondo poi però Lottie continua mentre si alterna a sospirare.

-"Stava bene Harry, io giuro che sembrava stare davvero meglio. Soprattutto da quando aveva smesso di prendere le pillole." per poco non mi strozzo con la mia saliva, posso sentire Harry trattenere il respiro ed è allora che decido di intromettermi. Sta diventando tutto troppo, ha già scoperto della mia fottuta doppia personalità, diciamo che gli possiamo abbonare la parte sulle pillole facendomi sembrare un fottuto drogato.

-"Harry..." biascico, facendo finta di essermi appena svegliato, stiracchiando un braccio e alzandomi con ancora gli occhi mezzi chiusi, li sento arrivare da destra, quindi erano davvero andati in cucina. Metto finalmente a fuoco tutto quello che ho attorno e appena vedo il volto di Harry sorridente mi lascio scappare anche io un sorriso, sposto la testa e vedo invece Lottie, con gli occhi lucidi ma anche lei con un sorriso sulle labbra.

-"Lottie ehi..." mi alzo dal divano e in un primo momento tutto sembra andare bene, poi un piccolo giramento mi centra in pieno.

-"Lou." sento Lottie chiamarmi e quando apro gli occhi vedo una piccola pasticca nella sua mano, deglutisco e alzo lo sguardo in modo repentino sul suo viso, lei allunga ancora di più la mano e mi sorride, tranquillizzandomi subito dopo.

-"E' un'aspirina." sussurra e allora io accetto e me la ficco subito in gola. Il momento di silenzio è interrotto dal cellulare di Harry presumo, che con la suoneria classica dell' Iphone inizia a squillare, il proprietario in questione lo afferra velocemente dalla tasca per poi rispondere andando verso il corridoio. Lottie allora mi si avvicina, passandomi una mano sulla guancia e guardandomi preoccupata.

-"Come ti senti?" mi domanda e io annuisco passandomi una mano tra i capelli, quando vengo distratto dalla voce di Harry.

-"Certo..." si ferma e lo vedo dal salone come si preme due dita sul ponte del naso cercando di mantenere la calma "ok, ho detto che va bene, passerò il prima possibile." aspetta una risposta e probabilmente sente qualcosa che non avrebbe voluto sentire perché, con aria annoiata e scocciata, allontana il telefono dall'orecchio e fa una smorfia.

-"Le prometto che sarò li appena mi sarà possibile, non sia scortese, arrivederci." senza aspettare questa volta, allontana il cellulare e stacca la chiamata stizzito. Torna di qua e faccio finta di guardare da tutt'altra parte, mentre un mal di testa inizia a premere le mie tempie facendomi arricciare il naso, ci mancava davvero solo questo.

-"Mi dispiace ma io devo andare, il lavoro mi chiama." sorride nervoso guardando mia sorella e poi me, avvicinandosi sorridendomi.

-"Vedi di rimetterti, ti lascio in ottime mani." come se fossi un bambino mi passa la mano tra i capelli e io al suo tocco chiudo gli occhi, beandomi della sensazione mentre Lottie si fa avanti e gli stringe la mano.

-"Grazie." si ritrova a sussurrare mentre Harry annuisce e va verso la porta, mia sorella si sta per fare avanti ad accompagnarlo ma io la precedo mettendogli una mano sulla spalla. Mi guarda preoccupata ma poi appena vede il mio sorriso, si rilassa e mi capisce, girandosi per prendere la busta che giaceva ancora accanto al divano, andando in cucina.

Seguo Harry fino alla porta, dove lo saluto lasciandogli un bacio sulla guancia, arrossisco appena una sua mano si ferma sul mio fianco e sento solletico quando la barba poco visibile mi strofina contro le labbra. Mi stacco sorridendo e abbassando un po' la palpebra quando una fitta mi prende alle tempie.

-"Riposati Lou, per favore e io... scusa-" lo fermo mettendogli una mano davanti la bocca e tirandomi via il ciuffo dalla fronte, lui mi guarda indagatorio e con la fronte aggrottata. Il cipiglio che si distende appena poso delicatamente le mie labbra sulle sue, facendole combaciare e proprio quando ci incontriamo riesco a prendere un enorme sospiro, perché tra queste braccia mi sento in grado di tornare a respirare.

-"Non c'è bisogno che tu ti scusi. Dispiace a me, sei sempre costretto a subirti i miei capricci e non hai idea di quanto ti sia grato per non essertene andato." mi stacco dal suo bacio, afferro il suo collo con una mano mentre l'altra la faccio intrecciare con i riccioli alla base del collo. Lo vedo passarsi la lingua sul labbro inferiore, mantenendo la presa sui miei fianchi.

-"Credimi Louis, lotterei con una sola mano contro il mondo, se solo tu mi tenessi l'altra." mi sorride posando la fronte contro la mia, togliendo la presa dal mio fianco e accarezzandomi la guancia.

Il mio bellissimo arcobaleno.

SPAZIO ME

Scusatemi il ritardo, vi giuro che è stato più complicato del previsto, spero che la storia vi stia piacendo e se così fosse bene sono felice. Alla prossima.

-Cam

only for the braveWhere stories live. Discover now