Ambientazione

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Ma cavolo, non è possibile che io sia in ritardo il mio primo giorno di lavoro! Mi sono accertata di aver impostato almeno dieci sveglie ieri sera e non sono servite a niente visto che questa mattina sono state tutte ignorate. Ma meno male che avevo già preparato i vestiti e la borsa, altrimenti sarei ancora a casa correndo disperatamente perché non trovo mai niente. Non so nemmeno che ore sono, aspetta che guardo... LE OTTO E MEZZA?! Ok mi uccideranno.

Arrivo davanti al cancello della scuola e vedo gli alunni già nelle loro classi, seduti comodamente ai loro banchi visto che le lezioni sono ormai cominciate da trenta minuti. Sono troppo diligenti questi ragazzi che qui fuori non c'è nemmeno un ritardatario che mi faccia sentire un po' meglio.

Finalmente riesco ad entrare e vengo spaventata da una specie di piccolo topo bianco vestito in modo elegante che si presenta come il preside. Ho messo tutta me stessa nel non esplodere il una gigantesca risata e spero che non abbia notato le piccole lacrime che mi si sono formate agli angoli degli occhi.

"Buongiorno signorina, lei deve essere T/n giusto?"

"Buongiorno, sono proprio io, piacere" - mai visto io un topo che parla.

"Oh ma saltiamo i convenevoli, sono felice di darle il benvenuto qui nella nostra scuola. Sono anche emozionato nel vederla all'opera con i suoi primi alunni!"

"Guardi ho un po' di ansia, non ho mai avuto una classe e spero di essere all'altezza dell'incarico"

"Ma si non si preoccupi, devo dire che è molto giovane come insegnante ma questo non è che un vantaggio per lei perché la aiuterà ad entrare in maggiore confidenza con gli allievi. Ma ora è già molto tardi quindi incominci a raggiungere la 1A e si presenti, io arrivo subito"

Feci un piccolo inchino con la testa per poi dileguarmi velocemente. Ovviamente mi ero scordata di chiedere dove fosse la classe e non c'era neanche mezza indicazione. Non potevo fare ulteriore ritardo quindi il pensiero più logico che mi venne in mente fu: "è una prima quindi si troverà al piano terra" e aveva un senso perché se le matricole non sanno come è fatta la scuola allora gli si dà la classe vicino all'entrata così non rischiano di perdersi.

E infatti come l'oro alla fine dell'arcobaleno ecco la classe 1A che mi chiama e mi fa tirare un sospiro di sollievo. Mi metto davanti alla porta mezza chiusa e sento da dentro una voce. Ok c'è un altro professore, spero non mi faccia la ramanzina davanti ai ragazzi per aver fatto tardi. Accosto l'orecchio alla porta per sentire meglio cosa sta dicendo.

"Allora direi che le presentazioni e le conoscenze le abbiamo fatte anche troppo, siete nuovi qui e vi dico subito che farete da cavie anche ad una nuova professoressa che dovrebbe arrivare oggi. Mi raccomando trattatela con rispetto perché è comunque un insegnante"

Ok sta parlando di me, è ora di entrare in scena. Smetto di ascoltare e mi preparo psicologicamente per entrare e presentarmi ai nuovi alunni. Dopo aver fatto un po' di respiri e qualche saltello, stringo la mia borsa e scosto la porta per poi entrare.

"Buongiorno a tutti" - faccio un grande sorriso ma quando mi giro verso l'altro insegnante vedo solo uno sguardo rabbioso. Sarà per il ritardo.

"Ma le sembra l'ora di arrivare questa?! Il suo primo giorno di scuola poi, certo che inizia proprio male la sua carriera scolastica"

"Mi scusi, un ritardo può anche capitare non l'ho fatto certo apposta"

"Si certo scuse migliori non se le poteva inventare. Dov'è la sua divisa? Lo sa che è obbligatoria? In ritardo e pure senza divisa, non posso che metterle una nota"

"Veramente a me non è stata data alcuna divisa e non credo lei possa mettermi una nota"

"Questo lo vedremo e adesso si sieda che qui non c'è tempo da perdere!"

La casa tra le tue piume - Hawks X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora