Capitolo 29 - peroratio -

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Quando finalmente il tempo parve migliorare, e il cielo cominciò ad aprirsi, sostituendosi alla pioggia scrosciante, noi eravamo ancora seduti a tavola.
<<Quando siamo usciti hai detto che saresti dovuto andare in un posto. Era di questo ristorante che parlavi?>> Mi interrogò Draco, scoccandomi un'occhiata curiosa. Scossi la testa.
<<In realtà parlavo di casa dei miei zii.>> Ammisi. Non ero stato sicuro di volerglielo dire, ma volevo evitare che mi facesse storie sul mentire o omettere determinate cose, soprattutto adesso che era già irritato per l'incontro con Adhane.
<<Casa dei tuoi zii? Sei serio?>> Chiese, scioccato. Mi strinsi nelle spalle. <<Non credo sia una scelta sensata, Harry. Insomma, vuoi davvero vedere di nuovo quei pezzi di merda?>> Continuò.
<<Non ti ho forse chiesto di fidarti di me?>> Mormorai io, di rimando.
Volevo chiudere in fretta il discorso, prima che parlandone con lui, cambiassi idea.
Avevo già deciso che strada prendere, e volevo solo che lui mi stesse accanto, in qualsiasi caso.
Lo vidi aprire la bocca per dire qualcosa, ma alla fine la richiuse, abbassando lo sguardo.
<<Ahhh, sul serio, mia sorella è una vera arpia come capo. Davvero lavoravi qui nel tempo libero?>> Nene si lasciò cadere sulla sedia accanto a la mia, con un sospiro.
<<Lavorare qui nel tempo libero?>> Ripetei, dubbioso. Adhane si passò una mano tra i capelli scuri, facendo risaltare per qualche secondo i tatuaggi sul braccio. Non riuscivo a vederli tutti, ma ero certo che uno fosse un serpente, e mi venne da ridere.
<<Sì, Ninfadora mi ha detto che la aiutavi a pulire, quando questo posto era ancora una bettola. E' così che avete legato, no?>> Disse, innocentemente. Annuii, sorridendo. Era una versione della storia che avrebbe potuto combaciare con la realtà, se si escludeva il fatto che il mio aiuto era un obbligo dato dalla mia banda. Ad un tratto mi chiesi il perché Tonks avesse taciuto con suo fratello sul mio "passato criminale". Non voleva che sapesse che era collegata ad una delle bande della città, o era me che stava tentando di proteggere? Nene era andato via prima che io entrassi a far parte di quel mondo, e il destino aveva voluto che sua sorella mi fosse stata accanto al posto suo.
Probabilmente non avrei dovuto nemmeno sorprendermi, considerando tutto.
<<Mi chiedo come sia possibile che Tonks non abbia mai capito che tu fossi mio amico. Insomma, non ti aveva mai visto, ma sono certo di aver nominato un Harry molte volte, ai tempi della scuola.>> Nene si mise una mano sotto al mento, meditabondo. Scoppiai a ridere.
<<Ci sono milioni di Harry nel mondo, Nene. Credo sia normale che lei non abbia associato che quello di cui parlavi fossi io.>> Lo rincuorai.
<<Hai ragione.>> Disse lui, mettendo fuori il labbro inferiore, facendo il muso.
<<Dai avanti, smettila di pensare al passato. Siamo qui, no? Perché non mi racconti dei tuoi anni all'estero? Hai continuato a suonare la chitarra?>> Cambiai argomento, incapace di vederlo triste. Se quella era la mia unica possibilità di stare insieme a lui, volevo sfruttarla al massimo, così da ricordarmelo con il sorriso in faccia.
<<Te lo ricordi ancora?>> Adhane sembrò sorpreso, mentre sorrideva imbarazzato. Annuii.
<<Non facevi che strimpellare accordi a caso nella sala di musica della scuola, costringendomi ad ascoltarti.>> Risposi io, trattenendo una risata.
<<Sì, beh. Adesso sono molto più bravo, credimi. Ti farei ascoltare qualcosa, ma ho lasciato la chitarra di sopra.>> Sembrò valutare per un attimo l'idea di andare a prenderla, ma dovette rinunciare, perché alla fine incrociò le braccia al petto, quasi costringendosi a rimanere seduto.
<<Tranquillo. Sono sicuro che avrò occasione di sentirti.>> Lo rassicurai.
Draco, accanto a me, si mosse nervosamente sulla sedia, esprimendo chiaramente il suo disagio nell'ascoltare la nostra conversazione. Mi girai verso di lui il tempo per guardarlo dritto negli occhi, poi, vedendo che non accennava a calmarsi, spostai la mia sedia più vicina alla sua, e lo presi per mano sotto al tavolo. Il suo viso si distese leggermente.
<<Credo che i miei progressi nel mondo musicale siano l'unica cosa che valga la pena raccontarti. Per il resto, gli anni passati non si possono di certo definire il periodo più allegro della mia vita...>> Continuò a confidarsi Adhane, dondolandosi sulla sedia come un bambino. Era rimasto infantile proprio come prima, pensai. <<...perché invece non mi dici come hai fatto a fidanzarti? Con un ragazzo, poi...>> Disse poi, alzando e abbassando maliziosamente le sopracciglia. Per un attimo rividi in lui la stessa furbizia che brillava sempre negli occhi di Pansy quando si trattava di me e Draco, e mi venne da ridere. Strinsi un po' più forte la mano del biondo.
<<Diciamo solo che le circostanze ci hanno fatto incontrare, e poi Draco ha fatto il resto.>> Brontolai. Era la prima volta che raccontavo a qualcuno dell'inizio della nostra relazione.
<<Devi avere un bel po' di coraggio e pazienza per sopportarne uno così.>> Nene fece finta di mettere una mano davanti alla bocca, per farsi sentire solo da Draco, e così prendermi in giro, ma ovviamente parlò tanto forte da essere sentito da tutta la sala.
Era chiaro come il sole che stesse tentando di non far sentire il mio ragazzo escluso dalla nostra conversazione, proprio come io avevo fatto con Blaise per tutto il tempo, da quando eravamo in città.
<<Non è su questo che si basa l'amore? Coraggio e pazienza?>> Rispose prontamente Draco, con la spontaneità di qualcuno che non sa cosa sia l'imbarazzo di una nuova conoscenza. Sorrisi.
<<Non avresti dovuto dire qualcosa come: no lui è perfetto così, non ho bisogno di coraggio e pazienza.>> Lo ripresi, mettendo il broncio. Draco mi fissò per un attimo, come a constatare se le mie parole contenessero un accenno di verità, poi scosse la testa.
<<Nessuno è perfetto.>> Disse alla fine. Alzai gli occhi al cielo. Nene scoppiò a ridere.
<<Siete davvero affiatati, eh?>> Domandò retorico, battendo le mani. <<Dio, sono così felice di vedere che sei riuscito ad aprirti a qualcuno. In tutto questo tempo sono stato così preoccupato per te, ma a quanto pare potevo stare tranquillo. Te la sei cavata benissimo anche senza di me.>> Adhane sorrideva, eppure nei suoi occhi che conoscevo ancora così bene, a dispetto degli anni passati senza vederlo, riuscii a percepire un certo rammarico.
<<Nene...>> Provai a dire, ma lui si era già alzato.
<<Scusate, devo andare in cucina. Ci vediamo più tardi, va bene?>> Disse frettolosamente, e senza nemmeno aspettare che rispondessimo, si allontanò. Repressi una smorfia frustrata. Draco lo notò, perché portò la mia mano, insieme alla sua, accanto alle labbra, baciandola teneramente, attirando la mia attenzione su di sé.
<<Tutto bene?>> Chiese. Mi strinsi nelle spalle.
<<Io e Adhane siamo sempre stati molto legati. Quando se ne è andato è stato come perdere di nuovo la mia famiglia... non è strano che torni proprio adesso?>> Mormorai.
<<Cosa intendi con "strano"?>> Chiese lui, aggrottando le sopracciglia chiare. Sbuffai.
<<Non lo so, è che è tutto così bello da quando sono al Manor. Tutto si sta risolvendo così facilmente, tutti i pezzi del puzzle stanno tornando al proprio posto... quale sarà il prezzo da pagare per tutta questa felicità?>> Ammisi, realmente impaurito. Draco tirò la mia sedia verso di sé, così che i nostri corpi fossero l'uno accanto all'altro, circondandomi con il suo braccio.
<<Harry, posso dirti la sincera verità?>> Chiese. Sentivo il suo cuore battere sotto la mia mano, che avevo appoggiato al suo petto. Annuii.
<<Non credo che la tua vita sia cambiata così tanto da quando sei al Manor. Penso di avertelo già detto, ma quello che è cambiato sei tu. Hai cominciato a vedere le cose belle nella tua vita, hai cominciato ad essere positivo. Non è la felicità che ha cominciato a venire da te, sei tu che adesso sei in grado di vederla, e hai la sensibilità di trovarla in ogni cosa.>> Disse con calma, scandendo ogni parola in modo da farmela capire. <<Ti faccio un esempio. Mi hai sempre raccontato che la tua vita qui era uno schifo, e devo ammettere che lo era davvero, ma... non credi che ci fossero anche cose buone? Insomma, credevi di non avere nessuno, ma Adhane c'è sempre stato per te, e quando lui se ne è andato, e tu sei entrato nella banda, hai conosciuto Tonks. Per non parlare del fatto che Cedric sembra averti coperto sempre le spalle. E poi ci sono Ron ed Hermione...>> Continuò. Aveva il tono di voce di chi ha paura di poter essere frainteso.
Ero certo che non volesse che io me la prendessi con lui per quello che mi stava dicendo. Sospirai. Non aveva tutti i torti.
Era la prima volta che vedevo la situazione da quel punto di vista.
Mi allontanai dalla sua stretta, dividendo nuovamente le sedie, per tornare al mio posto. Draco mi fissò, spaventato. Avrei voluto dirgli che la mia felicità era dovuta a lui, al fatto che fosse la mia lente per vedere la bellezza del mondo. Era lui ad illuminare il buio del mio passato, del mio presente, e persino del mio futuro. Averlo al mio fianco mi aveva reso una persona migliore, una persona nuova, e senza di lui, probabilmente avrei vissuto ancora pensando di essere in balia della sfortuna, degli orrori, e delle ingiustizie del mondo.
<<Come fai?>> Gli chiesi, con gli occhi lucidi. Lui mi fissò, stranito, cercando di capire a cosa mi stessi riferendo. <<Come fai a sapere sempre quale sia la cosa giusta da dirmi in ogni momento.>> Continuai. Il viso di Draco, che era sbiancato per la paura che le sue parole mi avessero allontanato, riprese colorito. Accennai un sorriso.
<<Non c'è un metodo. Voglio solo il meglio per te.>> Confessò, facendo allargare il mio sorriso.
<<Sei tu il meglio per me. Lo sai.>> Risposi serio.
Ci guardammo per qualche secondo in silenzio, immersi in una conversazione che non avremmo mai saputo fare a voce, sorridendoci l'un l'altro, ascoltandoci e capendoci senza proferire parola.
<<Ragazzi, avete finito?>> Tonks, sorridendo, si avvicinò al nostro tavolo, asciugandosi le mani sul grembiule che indossava, e sorridendoci gioviale, cominciando a sparecchiare la tavola. Ebbi l'impulso di alzarmi ad aiutarla, ma capendomi al volo, lei mi fece segno di restare seduto.
<<Grazie, Tonks. Era tutto buonissimo. Non credevo che questa topaia sarebbe sopravvissuta, ma mi devo ricredere.>> Sorrisi a mia volta, felice per lei.
<<Non so se picchiarti per aver insultato la vecchia pizzeria, o sorridere per il complimento. Diciamo che il pranzo lo offre la casa, e siamo pari.>> Mi fece l'occhiolino, come ad assicurarsi che avessi inteso per bene le sue intenzioni. Aggrottai le sopracciglia.
<<Come potrebbe essere pari? E' evidente che ci guadagno solo io.>> La rimproverai.
Lei alzò le sopracciglia in modo malizioso, avvicinandosi poi al mio viso, con aria misteriosa.
<<Allora potresti farmi un favore?>> Chiese. Alzai gli occhi al cielo.
<<Puoi chiedermi un favore anche se mi lasci pagare il pranzo, Tonks. Sai che ti aiuto sempre, se posso.>> Le dissi, scoccandole un'occhiata ferita. Lei annuì, sorridendo.
<<Bene. Sono felice di sentirtelo dire.>> E lo era davvero. Si vedeva dai suoi occhi luminosi e dalle guance rosse. Le feci cenno con la mano di continuare a parlare. <<Voglio che porti Nene con te fuori città.>> Disse sicura, facendomi tossire per la sorpresa. <<Cedric mi ha detto che fai parte di una banda anche lì, e che non è una banda come le altre. Mi ha detto che lì sei al sicuro.>> Tutta l'allegria si era ridotta ad un mezzo sorriso di nervosismo, mentre i suoi occhi prendevano la sfumatura della supplica, e le sue mani si stringevano alle mie, preganti.
Aggrottai le sopracciglia, e fui certo di vedere Draco fare lo stesso, confuso quanto me.
<<E' appena tornato, perché dovrei portarlo via?>> Chiesi, disorientato. Lei sospirò.
<<E' tornato qui per te, Harry. Lo sai tu, come lo so io. Sei come un fratello per lui, e so per certo che quello che vuole è seguirti, anche se non ha il coraggio di chiedertelo direttamente.>> Confessò, stringendosi sempre di più in se stessa, come se il solo parlarne la rendesse più fragile.
<<Vi siete appena ritrovati. Non vuoi tornare a stare accanto a lui?>> Chiese, ancora.
Certo che volevo stare accanto a Nene.
Era una figura importante nella mia vita, ma non volevo rischiare di mettere a disagio il mio ragazzo, e neppure mia sorella, essendo egoista in quel modo. Lanciai uno sguardo al mio ragazzo, chiedendogli indirettamente di dire la sua opinione a riguardo. Lui sospirò.
<<Abbiamo un sacco di stanze libere al Manor, non credi?>> Fece, vago. Sorrisi.
Mi sentivo come quando da bambino trovavi un cane randagio per la strada e supplicavi tua madre di lasciartelo tenere in casa.
<<Sul serio? Oh mio Dio, Dray, è fantastico!>> Quasi urlai, abbracciandolo di slancio, facendogli alzare gli occhi al cielo. Quasi mi aspettai che dicesse qualcosa del tipo "sì, ma dovrai occupartene tu: dargli da mangiare e portarlo a spasso", eppure tutto quello che lui fece, fu ricambiare l'abbraccio. Anche Tonks sorrise, felice e fiera di essere riuscita nel suo intento.
<<Bene. Vado a lavare i piatti. Chiamo Nene così parlate con lui, prima di andar via. Mi raccomando, passate a salutarmi, quando lasciate la città.>> Disse, poi, energicamente, scappando con i piatti vuoti del nostro tavolo. Scossi la testa, ridacchiando per la sua agitata reazione, non troppo differente dalla mia.
<<Ti sta davvero bene?>> Chiesi a Draco, non appena rimanemmo di nuovo soli. Lui si strinse nelle spalle, cercando di farsi vedere il più freddo possibile.
<<Hai detto che è come un fratello per te, no? Io non sopporterei l'idea di essere diviso da Pansy, quindi...>> Borbottò, empatico. Non potei fare a meno di continuare a sorridere.
<<E' passato tanto tempo. Non so come sarà adesso il nostro rapporto, ma credo che non me lo perdonerei mai, se non provassi almeno a fare qualcosa per recuperarlo.>> Confessai, pensieroso. <<Comunque mi sorprende che tu sia così propenso ad accoglierlo. Insomma, ti ci sono voluti giorni per accettare anche solo la mia presenza al Manor...>> Continuai, leggermente offeso. Draco alzò gli occhi al cielo, ma subito dopo assunse un'espressione seria.
<<Bada bene. Non ho mai detto di volerlo con noi. Ho acconsentito a farlo venire con noi solo perché sembra che tu ci tenga particolarmente, ma sappi che non mi fido di lui.>> Disse.
Non potei fare a meno che annuire, divertito e sollevato allo stesso tempo. Era tipico di lui, vedere come ostile ogni nuova presenza... ma alla fine ero certo che avrebbe apprezzato Nene, allo stesso modo di Ron ed Hermione. Aveva solo bisogno di conoscerlo meglio.
<<Il fatto che tu ti fidi di me è già abbastanza.>> Risposi, allegramente, giocherellando con la catenina che aveva al collo, ancora seduto sulle sue gambe; poi guardai l'orario. Era già pomeriggio inoltrato. Sospirai.
<<Vuoi ancora andare dai tuoi zii?>> Fece Draco interrogativo.
<<Prima ci vado, prima possiamo tornarcene a casa.>> Sospirai io.
<<Mi piace come dici "casa".>> Fu la risposta del biondo. Sorrisi malizioso.
<<Ti piacciono un sacco di cose che escono dalla mia bocca.>> Lo presi in giro, mantenendo il contatto visivo. Errore madornale, perché più i secondi passavano, più sentivo il mio corpo andare a fuoco.
<<Sì, devo ammettere che la tua bocca ha molteplici usi... e mi piacciono tutti.>> La voce di Draco era tanto roca quanto bassa, e mi mandò in tilt, tanto che quando Adhane si avvicinò al tavolo e tossì per attirare la nostra attenzione, io quasi non ci feci caso.
<<Emhhh... disturbo?>> Nene ci sventolò una mano davanti, del tutto ironico. Arrossii violentemente, e distogliendo in fretta lo sguardo dal mio ragazzo, mi alzai, fronteggiando il moro.
<<Sì, cioè no. In realtà ce ne stavamo andando.>> Balbettai imbarazzato. Lui scosse la testa, ma rise di gusto, scompigliandomi i capelli.
<<Adesso fai il timido?>> Mi derise bonariamente, facendomi arrossire ancor di più. Mi costrinsi a darmi una calmata.
<<No, assolutamente. Senti, Nene...>> Provai a cambiare argomento, riacquistando il mio temperamento. <<...stasera io ed i miei amici facciamo un falò sulla spiaggia. Ti andrebbe di unirti?>> Chiesi direttamente. Per un secondo Nene mi parve sorpreso, poi però, annuì.
<<Certo, perché no. Devo portare qualcosa?>> Stetti per rispondere, quando Draco mi si affiancò, appoggiando la mano sulla mia schiena, sorridendo falsamente.
<<Perché non porti la tua chitarra? Potresti far sentire a tutti noi le tue doti musicali.>> Lo mise chiaramente alla prova.
Lui non vacillò neppure un attimo, e sorridendo apertamente, annuì di nuovo, assicurando al mio ragazzo che ci sarebbe stato, e con lui anche la sua chitarra.
<<Bene, allora ti contatto più tardi, e ti aggiorno sulla posizione.>> Conclusi, dopo avergli dato delle informazioni generiche sui miei amici ed essermi preso il suo numero di telefono.
<<Certo. Ci vediamo più tardi.>> Confermò lui. Ridacchiai.
<<Ci sono voluti tipo quindici anni prima che riuscissimo ad uscire insieme, eh?>> Lo presi in giro, stringendo la mano di Draco nella mia, per poi avviarci insieme verso l'uscita.
<<Meglio tardi che mai.>> Rispose Nene, con un occhiolino. Vidi i suoi capelli neri svolazzare al vento mentre aprivo la porta.
L'ultima cosa che notai prima di uscire, fu il suo sorriso sincero.

Surrender || Drarry (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora