Cap 21

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«Non ricordo molto della mia infanzia, ma ricordo che spesso c'era un caldo torrido che strappava la pelle di dosso.

La mia era una famiglia araba di fede islamica, fu un matrimonio combinato, niente di così rilevante, ebbero due figlie, mi anticipò di 3 anni.

Avevamo un pezzo di terra, che d'estate s'infuocava e d'inverno, qualche volta, gelava.

Crebbi con lei, ma non come lei.

Alicia era sempre stata più brava, più educata, più carismatica, più intelligente, aveva incantato tutti, compresi i nostri genitori.

E aveva incantato anche me, a volte le avrei battuto le mani solo per come saliva le scale, era il mio supereroe preferito, perfetta in tutto e l'amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo, era mia sorella, e spesso era l'unica famiglia di cui m'importasse.

Quando delle volte il vecchio beveva e se la prendeva con lei, io facevo di tutto per prendere le botte, per lasciare che si sfogasse su di me ma non toccasse lei, poi mi rannicchiavo sotto le coperte e lei mi abbracciava per tutta la notte, mi cantava la ninna nanna che aveva imparato da nostra madre, sognavamo di andarcene lontano, dove non ci avrebbero trovato.

Ci picchiava spesso, picchiava anche nostra madre, ma a noi andava meglio, un giorno saremmo scappate, lei sarebbe rimasta con lui finché non l'avesse ammazzata e qualche volta ci andò anche vicino.

Ero l'unica a reagire, una volta dovetti togliergli il coltello della mani perché aveva minacciato di sgozzarci.

Alicia se ne stava zitta e buona, anche se il corpo era diventato quasi tutto viola, perché prima o poi gli sarebbe passata, solo quando beveva era cattivo, il problema era che già alle 8 di mattina, gli puzzava l'alito di alcol.

Il posto in cui siamo cresciute non era così diverso dal carcere, nel senso che era raro andarci e ancora meno raro uscirci, avevamo dei vicini di casa che avevano una bambina, si chiamava Tatiana, ma per noi era Riccioli d'oro, perché aveva i capelli di un angelo e gli occhi azzurri, a volte mi chiedevo cosa ci facesse lei in quel luogo.

Viveva con gli zii paterni, i genitori erano rimasti secchi in un incidente d'auto, avevano preso in pieno una rotonda.

Fu così che la conobbi, che la conoscemmo entrambe.

Diventò la sua migliore amica, però aveva sempre avuto un debole per me, era l'unica che mi vedeva, che non mi trattava in modo diverso, me ne innamorai prima che sapessi cosa fosse l'amore, probabilmente non lo era neanche, ma l'amavo come solo una bambina può amare, incondizionatamente.

Il giorno in cui il mondo mi cade addosso, io ho 14 anni.

Nostra madre scoprì Alicia e Tatiana baciarsi in camera nostra, fu uno dei giorni più brutti della mia vita, iniziò ad urlare che dovevano lasciare quella casa, che non era più sua figlia, eppure lo era sempre stata, io non capivo il perché le odiasse così tanto.

Quando arrivò il vecchio fu ancora peggio, non mi ero mai resa conto di quanto fosse forte fin quando non prese entrambe per i capelli per buttarle fuori.

Quando vidi il sangue colarle in faccia, gli saltai addosso, doveva lasciarle entrambe o era la volta buona che l'ammazzavo.

In tutta risposta ci disse che avevano contagiato anche me.

E quello che succede dopo ho fatica a ricordarlo, scompaiono tutte le emozioni, resta solo la paura.

Ce la strappò dalle mani e la rese donna, ci obbligò a guardare mentre la violentava.

Urlai ad Alicia di intervenire ma nei suoi occhi c'era solo orrore, l'unica cosa che riuscì a dirmi era di non guardare ma io smisi di sentire.

La parte peggiore venne dopo, quella notte Alicia scappò di casa, ci riuscì.

Per giorni credetti che sarebbe tornata a prendermi, come avevamo detto, come mi aveva promesso.

Quanto ti fotte la speranza, niente è per sempre, neanche lei lo era stata.

Un giorno, scomparve anche Tatiana.

Per tanto tempo pensai che fosse tornata a prendere almeno lei.

Poi ci diedero la notizia, l'avevano ritrovata che galleggiava alla riva di un lago poco distante.

Ogni notte per anni ripensai al suo corpo che si disfaceva, che si decomponeva.

Chissà se aveva avuto freddo, se si fosse sentita sola prima di suicidarsi per overdose, io sarei rimasta con lei, lo avrei fatto anche nel buio, amabili resti.

Non riesco più a ricordare il suono della sua voce, i particolari del viso sono sfumati, so solo che era la cosa che più volevo al mondo, un vuoto che per anni non sono riuscita a colmare.

Non posso fare a meno di pensare a cosa farebbe successo se Alicia, piuttosto che scappare, avesse lottato per lei».

Solo quando ebbe finito di parlare, mi resi conto delle lacrime che mi rigavano il viso ed il cuore che si stringeva al petto, aveva fatto male anche a me.

Era difficile cercare di non piangere, era proprio difficile se la guardavo negli occhi, che avevano nascosto così tanta sofferenza e per chissà quanti anni.

«Se mi avessi conosciuta prima, ti sarei piaciuta»

«Mi piaci ora»

Lentamente annullai la distanza fra noi, graffiando le mie labbra con le sue.

Per la prima volta mancò il respiro, baciandoci.

Amabili restiWhere stories live. Discover now