Capitolo 1

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Stamattina mi sono svegliata di buon umore, è il 28 agosto 2017 e mi rendo conto che l'estate sta finendo e tra un po' si ricomincia con la scuola. Si ricomincia con le verifiche, interrogazioni, maree di compiti per casa, pianti,crisi;non credo di riuscire a sopportare tutto ciò. Sapete cosa è la cosa bella, che sono solo in seconda media e già solo a sentir parlare di scuola mi viene la nausea. Non ho nemmeno iniziato i compiti per le vacanze, meglio che mi sbrighi, non voglio passare gli ultimi giorni sui libri. Esco sul balcone e mi metto sulla sdraio per prendere un po' di sole, la mia testa non ne vuole proprio sapere di studiare. Vabbè dai lo faccio domani. Nel frattempo mi addormento ascoltando un po' di musica rilassante e sogno di essere alle Hawaii, in una bellissima spiaggia piena di palme, un mare color verde smeraldo e una noce di cocco nella mia mano, nessun rumore, nessuno che parla o urla, nessun rumore di macchine, solo il rilassantissimo suono delle onde del mare che arrivano sulla riva del mare. Dopo qualche minuto il mio sogno viene interrotto dalle grida di mia madre che urla a mio fratello di farsi i compiti. Non riuscendo più a riaddormentarmi, mi alzo e sistemo un po' casa.
Si è fatta ora di pranzo e in giro per casa si è già diffuso quel profumino di melanzane fritte che sta cucinando la mamma, ho già capito cosa mangeremo, la solita pasta al sugo con le melanzane. Non è che non mi piaccia, anzi, solo che essendo una pasta molto facile da preparare la mamma la cucina cinque giorni su sette. Però non mi lamento, è vacanza pure per lei. Non vuole passare molto tempo in cucina, sudando a causa del calore dei fornelli, pure lei vorrebbe passare giornate intere sul divano sotto il condizionatore. Ma fare la madre è un lavoro a tempo pieno senza pause né ferie.
Dopo pranzo sto un po' al telefono con la mia migliore amica per aggiornarci sulle novità degli ultimi giorni. E come sempre finiamo a parlare di girare il mondo insieme e visitare qualsiasi posto presente sulla Terra. A noi piacciono molto le lingue, per questo stiamo pensando di iscriverci al linguistico quando andremo alle scuole superiori. Nemmeno il tempo di respirare che già è sera, le giornate mi passano in un'attimo e tra un po' è ora di cena.
Dopo esserci seduti tutti a tavola noto che papà è nervoso, sembra preoccupato. Così decido di parlargli per capire cosa non va:
-Papà, che succede? Sembri nervoso.
-E' che domani mattina devo partire,vado a Catania.

A Catania vivono i miei nonni paterni,loro per me sono l'esempio di vero amore. Si sono sposati e hanno avuto mio padre quando erano giovani, e da quel momento non si sono più lasciati, sono sempre stati insieme, si appoggiano in qualsiasi decisione e poi mio nonno gliele fa passare tutte a mia nonna: loro non stanno mai a casa, sono sempre in viaggio, fanno crociere, escursioni, di tutto e di più. Mio nonno è sempre stato un grande risparmiatore e quando qualcuno gli offriva lavoro lui non se lo faceva dire due volte. E ora che sono anziani e hanno due figli adulti, con tutti questi soldi non si fanno mancare nulla. Papà molto spesso fa queste scappate veloci a Catania, anche solo per un giorno, tanto per passare un po' di tempo con loro. Ma questa volta non è così, non è felice di partire o almeno non è felice per il motivo per cui deve partire. Ci dice subito le cose come stanno.
-Il nonno sta male...domani mattina lo ricoveriamo.
Nessuno ha detto una parola, il silenzio più totale. E anche se avessimo avuto qualcosa da chiedere, papà non avrebbe saputo rispondere. Ma anche se fosse, noi non  abbiamo avuto il coraggio di chiederglielo. Ci sono delle situazioni, che anche se non sono poi così tragiche, tu rimani paralizzato, non sai che dire, come se qualcuno ti avesse messo una mano sulla bocca e si fosse messo sopra di te con tutto il peso e non riuscissi a muovere nemmeno un muscolo. Nessuno ha più detto una parola fino alla mattina dopo.
Quando mi sono alzata papà era già partito, è partito alle sette in modo da arrivare a Catania in mattinata. Speriamo che ci da notizie, qui siamo tutti molto preoccupati. Però l'ansia svanisce quando finalmente dopo quattro ore arriva un messaggio da papà.
Sono arrivato a Catania circa un'oretta fa, il nonno si è appena ricoverato. Check up completo e poi vi faccio sapere. Incrociamo le dita.
Questo è tutto quello che ci ha detto, l'ansia in realtà non è svanita, forse siamo noi che cerchiamo di autoconvinverci che non siamo preoccupati. Io lo so di essere preoccupata, non c'è nulla di male ad esserlo, vuol dire che ci tieni.

non smetterò mai di mentire Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang