Capitolo 4: Il Mostro nello Specchio

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Eddy era troppo curioso, la sorella gli aveva raccontato di un mostro intrappolato nel mondo degli specchi che poteva essere liberato solo da uno stupido gioco infantile.
Eddy era curioso: voleva vedere se quello che gli aveva detto la sorella era vero, così quella notte quando tutto dormiva si avvicinò allo specchio gli puntò una torcia contro, e chiamo il mostro. Aspettò, le orecchie gli fischiavano, continuava a fissare lo specchio come impnotizzato dal suo riflesso sfocato dalla luce, quando a un tratto una mano si scontro contro al vetro. Eddy fece cadere la torcia, quella mano si scontrava contro al vetro come per romperlo, Eddy corse in camera, era terrorizzato non sapeva cosa fare, aveva paura, la pelle gli si accapponava, il cuore gli picchiava nel petto e sudava freddo si era nascosto sotto la coperta, sentì il rumore di uno specchio che si rompeva e poi il silenzio, l'unico rumore percepibile era il suo flebile respiro ancora affannoso.
Nonostante la paura voleva andare a vedere cosa fosse successo. Voleva vedere se fosse tutto un incubo. Non aveva più la torcia, persa chissà dove durante la fuga, ma la luna aveva iniziato a illuminare la casa con la sua luce spettrale.
Eddy uscì dalla sua camera e iniziò a camminare sul pavimento scricchiolante del corridoio, che quella notte gli sembrava infinito, il suo cuore pulsava ancora forte quando sul suo piede nudo caddero delle goccioline putride e bavose dal soffitto.
Rimase come paralizzato, a fissare quel liquido nero che luccicava sotto la luce lunare. Piano piano alzò lo sguardo, due occhi gialli lo fissavano, poteva intravedere il sorriso inquietante e sproporzionato di quel mostro, si stavano ancora fissando quando il mostro iniziò a ridere ferocemente, era libero finalmente! E quello sciocco ragazzo che lo aveva liberato avrebbe preso il suo posto nello specchio. La sua risata era rauca e fredda, sembrava provenire dal profondo degli inferi, continuava a sputacchiare bava nera a terra. Eddy prese un po' di coraggio provò a scappare ma non ci riuscì, delle mani umide e gelide lo afferrarono, lo tenevano stretto quasi da fargli perdere il respiro. Eddy si divincolava ma invano, ormai aveva giocato e doveva pagare le conseguenze, il mostro lo portò fino al bagno, lo specchio era distrutto, il mostro scagliò il ragazzo contro lo scheletro dello specchio che lo divorò.
Ora era lui il mostro, era lui che doveva essere liberato! Lo specchio si ricompose Eddy vide la torcia che illuminava il sorriso del mostro che ancora rideva e che piano piano si allontanava

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