Qualche giorno dopo iniziarono gli esami, stranamente non avevo ansia a differenza degli altri. Dopo tanto tempo eravamo davanti alla porta della nostra classe ad aspettare, insieme.
Eren: "Ahhh! Aiuto mi tremano le mani!"
Mikasa cercava di calmarlo ma senza successo al che io non parlai:
T/n: "Eren, Hai studiato per bene in questi giorni?"
Eren: "Si! Ho studiato tutti i pomeriggi, passavo ore davanti ai libri"
T/n: "E allora di cosa preoccupi"
Eren mi fece un sorriso convinto
Eren: "Va bene T/n! Grazie! Sei tornata ad essere quella di sempre"
T/n: "In che senso quella di sempre...? Avevo cambiato qualche cosa?..."
Eren: "Beh sai in questo periodo... Sei andata in ristabilimento mentale..."
Mikasa: "Eren..."
Armin: "Eren ti avevamo chiesto di non parlarne..."
Eren: "Scusate, volevo capire se c'era qualcosa che non va... Abbiamo saputo anche che ti tagliavi"
Guardai gli altri in ansia, non volevo lo scoprissimo
Armin: "Basta, Eren! Insomma chissà che ha passato e tu fai tranquillamente queste affermazioni!"
Eren: "Calmati Armin! Volevo solo capire perché!"
Guardai per terra e iniziai a piangere
T/n: "...Non è colpa mia"
Mi misi in ginocchio e iniziai a singhiozzare.
T/n: "NON È COLPA MIA SE HO QUESTE VOCI IN TESTA CHE MI DICONO COSA FARE E QUANDO CERCO DI IGNORARLE NON POSSONO FARE A MENO DI DIRMI DI SUICIDARMI E IO NON CE LA FACCIO PIÙ."
Tutti in quel corridoio mi guardavano.
Annie: "T/n avevi detto di stare bene..."
Mi alzai in silenzio e poi corsi via, non mi interessava degli esami. Infondo se doveva essere tutto perfetto, volevo che fosse perfettamente come volevo io. Non mi interessava di passare gli esami. Volevo solo fare quello che mi avrebbe liberata, mi sarei rilassata. Non avrei avuto problemi, gli stessi problemi che ogni santissimo giorno si posavano sulla mia pelle e non scivolavano, erano appiccicosi, non mi facevano muovere ma io volevo solo che cadendo i problemi si fossero staccati, come tutte le mie cicatrici. Non volevo nemmeno una stanza sistemata, la stanza è la mia tana, il mio posto sicuro. E se il mio posto sicuro era ridotto in quel modo lo lasciavo in quello stato. Non avevo voglia di fare tutte queste cose, a cosa sarebbero servite dopo? A quale strada mi avrebbe condotto? Armin mi avrebbe amato? Armin gli sarebbe importato di me in ogni caso? Certo. Lo sapevo, lo sapevo perché era mio amico, ma è questo il punto. Era solo mio amico, vorrei che fossi stata la sua ragazza, nella vita. Ma ora mi ritrovo con un peso più grande di prima.
Corsi a casa, per mia fortuna non c'era nessuno. Mi misi a scrivere una lettera che sarebbe andata ad Armin, scrivevo, scrivevo e scrivevo mentre piangevo. Non ce la facevo più. Finì la lettera dopo un ora intera. La posai e la sistemai in una busta. Guardai la mia scrivania, era sporca, in disordine. Poggiai la testa su di essa e iniziai a piangere ed urlare. Perché tutto questo dolore, proprio a me?.
Arrivò il ventinove, il giorno del diploma che si sarebbe tenuto di mattina. Ovviamente io non ci andai, mia madre e mio padre non sapevano più cosa fare.
Alle 12:56 penso, il mio telefono squillò. Lo presi e vidi il nome di Armin, con un po' di esitazione alla fine risposi.
Armin: "T/n! Grazie al cielo stai bene... Ecco, mi chiedevo se sta sera magari potessi venire a casa tua. So che tua sorella esce con i tuoi genitori quindi... Possiamo parlare."
JE LEEST
𝙿𝚎𝚛𝚌𝚑𝚎́ 𝚕𝚎𝚒 𝚎 𝚗𝚘𝚗 𝚖𝚎?|𝐴𝑟𝑚𝑖𝑛 𝑥 𝑅𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟|
Romantiek☯︎☘︎☁︎ 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚𝐫𝐯𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚, 𝐜𝐢 𝐭𝐞𝐧𝐞𝐯𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞: ☯︎❣︎𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐫𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐤 𝐨𝐧 𝐭𝐢𝐭𝐚𝐧❣︎☯︎ ⚠︎❣︎𝐂�...
