1

561 19 11
                                    

Maya's POV
"Sei pronta tesoro?" - chiese mia madre guardandomi.
"Certo" - affermai prima di rivolgerle un tenero sorriso.
Le nostre mani si intrecciarono e raggiungemmo la cucina all'interno della quale mio padre, Shawn, mi aspettava.
Nonostante fossero passati circa due anni dal loro matrimonio e dall'adozione stentavo ancora a credere che fosse accaduto. Avevo perso ogni speranza!
Mio padre aveva abbandonato me e mia madre quando avevo solo 6 anni, non era ancora pronto ad avere una famiglia, peccato che se ne fosse accorto troppo tardi! A partire da quel momento persi ogni sua traccia, mi chiedevo cosa ci fosse di sbagliato in me, cosa avesse fatto sì che lui si allontanasse fino a scomparire.
Quando avevo 15 anni lo rincontrai per la prima volta grazie ad un attività svolta in classe. Gli scrissi una lettera, volevo avere un confronto con lui, pensavo di poterlo perdonare ma non ci riuscì, ci aveva lasciate!
Cominciai a capire che non avevo colpe, che il suo lavoro era restare, che io sarei stata capace di amarlo nonostante non avesse avuto un ottimo lavoro, nonostante non fosse stato il miglior padre del mondo.
Mio padre, o meglio Kermit, in quegli anni si sentì pronto e costruì un'altra famiglia. Ovviamente, io non ne facevo parte.
Dopo quel breve incontro non lo rividi più.
Solo grazie al tempo quella ferita cominciò a curarsi. Fortunatamente, Shawn apparve nella mia vita e, dopo aver sposato mia madre mi adottò e io divenni, finalmente, Maya Hunter.
Shawn era una persona eccezionale, nessuno mi aveva mostrato quell'affetto, nessuno poteva capirmi come lui avrebbe potuto farlo.

Il rumore della notifica di Whatsapp mi portò via dai miei pensieri e non appena gettai uno
sguardo al mio telefono mi resi conto di essere in ritardo.
*Riley* Ti aspettiamo giù casa tua!

In tutti quegli anni una persona mi aveva accompagnata, mi aveva reso migliore, se non ci fosse stata lei sarei diventata una persona senza speranza, chissà quale cammino avrei preso!
Riley era la mia migliore amica, lo era stata da quel giorno in cui sbucai alla sua finestra, quando scappai a soli 6 anni dalla mia casa perché ero stanca di assistere alle continue liti tra i miei genitori. Da quel momento non ci separammo più, la sua famiglia divenne anche la mia e io, non avrei mai potuto immaginare la mia vita senza di lei.

Raccolsi il mio bagaglio e, dopo aver salutato i miei genitori, lasciai la casa pronta a raggiungere l'auto all'interno della quale Riley e la sua famiglia mi aspettavano.
"Ehilà svitati" - affermai aprendo la portiera dell'auto. Era sempre stato questo il soprannome che utilizzavo per rivolgermi a loro e sapevano quanto non fosse altro che un segno di affetto.

In passato ero sempre stata considerata la tipica ragazza 'ribelle', non seguivo schemi, rompevo sempre le regole, sembrava quasi non avessi una coscienza! In realtà, dietro questa apparente indifferenza nascondevo un baratro di tristezza e insicurezza.
Infatti, quando avevo 15 anni sentivo di aver perso me stessa, il mio essere, la mia voce ma con il tempo imparai a recuperarla.
Crescendo divenni una ragazza forte, piena di speranze, pronta ad affrontare ogni difficoltà che si poneva avanti ai miei piedi.

C'era, però, una persona con la quale tutte le mie difese calavano e nonostante io cercassi di mantenere la calma e fingere disinteresse finivo per combinare disastri.
Questa persona era Josh e presto l'avrei rincontrato.
La prima volta che ci vedemmo avevo 9 anni, la famiglia di Riley da Philadelphia aveva raggiunto New York per trascorrere l'estate in compagnia.

Josh è lo zio di Riley, lo zio giovane, lo zio carino. C'è una grande differenza d'età tra lui e i suoi fratelli maggiori, infatti, lui ha soli 3 anni in più a noi.
Maledetti 3 anni.

Io e Josh ci incontrammo nuovamente diversi anni dopo durante le festività natalizie trascorse a casa di Riley insieme alla sua famiglia.
Io avevo 13 anni e lui 16, non lo vedevo da molti anni e appena varcò la soglia della porta me ne innamorai istantaneamente.
Fin dal primo momento agì senza pensare.
"Boing" - affermai indicandolo.
"È mio zio Maya" - disse Riley ridendo.
"Vorrei diventare tua zia" - affermai io rivolgendole uno sguardo malizioso.
Istantaneamente mi fiondai tra le sue braccia, era una scusa per stargli vicino, cosa mi stava accendendo? L'avevo appena incontrato!
"Zio Josh"
"Non sono tuo zio Maya" - Affermò lui allontanandosi da me.
"Meglio"
"Ne è passato di tempo!" - Affermò lui guardandomi negli occhi.
Effettivamente erano trascorsi circa 5 anni dall'ultima volta che ci eravamo incontrati ma non avevo mai dimenticato il suo sguardo.
"Già"
"Beh, sei cresciuta bene" - Affermò leggermente intimidito passandosi una mano tra i capelli, prima di allontanarsi da me.
Era finita, avevo già perso la ragione.

SomedayWhere stories live. Discover now