The Fight

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Aaron's P.O.V.

Stava dormendo beatamente in camera della sua amata, aveva passato lì tre giorni filati e non aveva intenzione di andarsene al momento.

Dopo il suo compleanno hanno passato un sacco di tempo assieme, Aaron era praticamente diventato parte di quella casa dato che passava gran parte delle giornate a casa di (t/n). Insomma, la scuola era finalmente finita, aveva passato l'anno, voleva godersi l'estate con lei.
Certo, luglio è stato un po' problematico a causa della sessione esami della sua fidanzata, spesso le faceva semplicemente compagnia in camera oppure le portava del cibo (principalmente dolcetti) per farle prendere una pausa dato che molte volte studiava talmente tanto che non rispondeva ai suoi messaggi. Adesso però era pieno Agosto, lei non aveva esami e Aaron aveva deciso di passare qualche giorno a casa sua per recuperare il tempo perso. Era così felice e spensierato con (t/n) attorno, non aveva nulla di cui preoccuparsi e aveva sempre coccole e affetto assicurati.

Si è svegliato lentamente, sentendo delle morbide labbra essere premute sulle sue più volte in brevi e lenti baci.
"Aaron? Leoncino, svegliati!" Ha chiamato (t/n) dandogli un altro bacio sulle labbra.
"Nnnnghhh... Uccellino..." Ha mormorato il giovane albino alzando le braccia sopra la testa e stiracchiandosi.
"Buon pomeriggio, dormito bene?" Ha domandato la ragazza ridacchiando prima di fargli una carezza tra i capelli.
"Perché sento qualcosa attaccato alle gambe?" Ha chiesto con uno sbadiglio Aaron prima di essere pervaso dall'ansia.
"Ta daaaa!" Ha detto la sua ragazza mostrandogli le gambe con dei rettangoli di... Carta? Appiccicati sopra.
"(T/n)... Cosa cazzo è quella roba?" Ha domandato alzandosi l'albino prendendo un angolo di un rettangolo e facendo per sollevarlo, solo per scoprire che fosse appiccicato ai suoi peli. "Ti prego, dimmi che non è la roba per la ceretta..." Ha pregato con espressione infastidita sollevandosi a sedere e cercando di staccare uno di quei cosi, ottenendo solo del forte pizzicorio alla sensazione dei peli che venivano tirati.
"Strisce depilatorie, esatto. Ha fatto tutto Mitch, io non voglio responsabilità" ha affermato la giovane guardando verso la porta, dove suo fratello maggiore guardava divertito.
"Scusa, Aaron" ha riso il tipo dalla barba scura, palesemente divertito dal fastidio espresso dallo sguardo del ragazzo dagli occhi rossi. "Hai un sacco di peli e speravo di introdurti al mondo delle gambe lisce" ha aggiunto grattandosi dietro il collo.
"Mitch, porca puttana, io uso il dannatissimo rasoio. Mi faccio i peli delle gambe due volte al mese in estate dato che comunque non vado al mare, mi rado la barba ogni paio di giorni e mi faccio anche l'inguine ogni tanto nel caso ti interessi!!" Ha abbaiato Aaron con un'occhiata torva. "Che cazzo ci voleva ad avvisarmi?! E comunque non sono affari vostri riguardo i miei peli." Ha ringhiato poi con le sopracciglia bianche corrugate sotto lo sguardo triste di (t/n).
"Non serve arrabbiarsi, Aaron" ha avvisato con aria insicura quel bastardo del fratello della sua ragazza.
"NON SERVE?!" Ha sbraitato il giovane dagli occhi rossi con un'occhiataccia che avrebbe potuto uccidere. "IO SONO ALBINO, HO LA PELLE DELICATISSIMA DI MIO, LA CERETTA TENDE A IRRITARLA E LASCIARE MACCHIE ROSSE PER ORE, NON VENIRE A DIRMI CHE NON SERVE INCAZZARSI!!" Ha gridato furioso il ragazzo dai capelli bianchi, già preoccupato a morte per le condizioni che avrebbero avuto le sue gambe a causa di quella roba.
"Non... Ho pensato a ciò. Pensavo che non ti causasse particolari problemi... Mi dispiace" si è scusato con mortificazione l'uomo dai lunghi capelli marroni come Aaron si è afferrato delle ciocche di capelli e le ha tirate con forza per sfogare parzialmente la crisi di rabbia violenta che stava avendo.
"Ho degli oli per la pelle delicata dopo la ceretta... Penso possano aiutarti a non avere tali arrossamenti troppo a lungo" si è intromessa la sua ragazza, sentendolo mormorare parole a lei incomprensibili.
"Porca puttana, ma i cazzacci vostri sui corpi altrui?!" Ha sbraitato sottovoce l'albino tirando con ulteriore forza le ciocche di capelli in un tentativo autolesionistico. Stava sussurrando offese e imprecazioni molto colorate a causa della furia che stava provando, avrebbe seriamente voluto uccidere Mitch in quel momento.
"Scusaci, Aaron..." Ha provato a dire la sua amata allungando la mano per afferrare quella di lui, ottenendo solo che lui la fulminasse con lo sguardo.
"(T/n), è meglio per te che non mi tocchi in questo momento. Non risponderò delle mie azioni se ti dovessi fare qualcosa" ha minacciato a denti stretti il giovane dai medio-lunghi capelli bianchi tirandosi le ginocchia al petto e poggiandoci la fronte sopra per trattenere i suoi istinti omicidi. Era inviperito, sentiva davvero scorrergli il veleno nelle vene al posto del sangue e sentiva un estremo bisogno di fare del male a qualcuno o ad altri.
"Aaron... Senti, mi dispiace. Scusami, seriamente, non avevo intenzione di scatenare tale reazione in te ma non prendertela con (t/n)" ha provato a prendersi la colpa Mitch come il giovane albino è rimasto fermo a continuare a tirarsi i capelli con forza e mormorare imprecazioni varie. "Non è stata una sua idea, non ha fatto nulla, non arrabbiarti con lei" ha cercato di difendere la sorellina, facendolo infuriare ulteriormente.
"Ah no? E ALLORA PERCHÉ CRISTO NON TI HA FERMATO?!" Ha urlato come un animale Aaron cambiando strategia e iniziando a stringersi con forza la testa fra le mani.
"Aaron, mi dispiace, davvero... Stavo dormendo accanto a te e mi sono svegliata poco prima che finisse di mettertele addosso" ha detto con aria colpevole la ragazza che in quel momento gli aveva causato una estrema sensazione di tradimento.
"Fottetevi tutti e due." Ha sibilato il giovane dagli occhi rossi sentendo un immenso mal di stomaco dalla rabbia. Aveva un immenso bruciore allo stomaco e al petto a causa di tutta la sensazione di ira che stava provando e trattenendo, voleva seriamente buttare tutto all'aria e uccidere i due stronzi che gli avevano causato tali emozioni.
"Aaron, basta... Ho capito di aver fatto una cazzata, mi dispiace di averti fatto arrabbiare così, ma più che scusarmi non so che fare" ha ribattuto il tipo col piercing al labbro, insicuro sul cosa fare nel vedere l'albino così angosciato e furioso.
"Meglio che non ti rispondo, sarebbe istigazione al suicidio." Ha risposto con un sibilo Aaron senza guardarlo in faccia. Stava seriamente avendo immensa difficoltà a calmarsi, non riusciva a controllare la sua furia, aveva bisogno di sfogarsi. Oltretutto sentiva il suo cuore battere con estrema forza e velocità, un battito simile a quello che aveva per l'adrenalina prima di ammazzare una sua vittima.
"Aaron..." Ha chiamato senza una particolare ragione (t/n), la sua voce triste e sconsolata. "Mitch, è tutta colpa tua." Ha affermato poi la ragazza con risentimento.
"Mi dispiace, ok?! Ho agito senza pensare, è stato stupido e infantile da parte mia ma quando l'ho fatto pensavo sarebbe stato divertente!" Si è difeso il bastardo con aria esasperata. Aaron non aveva idea di che espressione avessero i due, si stava rifiutando di guardarli in faccia e stava continuando a stringersi la testa con forza con la mascella contratta dalla rabbia. "Non ho pensato alle condizioni della pelle di Aaron, nè ho pensato alla sua possibile reazione! Sono stato un idiota e mi sono anche dimenticato del fatto che lui non è abituato a scherzare con la gente" ha aggiunto poi a voce alta Mitch in una sorta di scusante.
"Ma che cazzo di scherzo doveva essere?!" Ha gridato la giovane con fare retorico. "Lo sai quanto Aaron sia fissato col suo aspetto fisico, come cazzo hai fatto a non pensare alla sua reazione?!" Ha sbraitato poi in italiano prima di avere un singhiozzo per il pianto... Ben le stava. Meritava di piangere, era anche colpa sua per quella stronzata.
"Vaffanculo... Uscite dalla stanza e lasciatemi in pace, meno vi sento e meglio sto." Ha ringhiato a denti stretti l'albino dando un violento pugno al letto per sfogare un briciolo del risentimento che stava provando.
"Aaron, ti prego, mi dispiace!" Ha piagnucolato la ragazza mettendogli una mano sul piede, ottenendo solo che lui tirasse indietro la gamba con uno scatto per non farsi toccare.
"Fottetevi. Voi e le vostre idee cretine, se queste cazzate significa avere amici allora probabilmente stavo meglio solo." Ha affermato senza pensare il ragazzo dai capelli bianchi.
"Aaron, stai esagerando" ha ripreso l'uomo con gli occhi (c/o), palesemente colto di sorpresa da tali parole.
"Io sto esagerando?! ERAVATE VOI A DOVER TENERE CONTO DELLE MIE POSSIBILI REAZIONI E DELLE MIE CONDIZIONI FISICHE PRIMA DI FARE DI TESTA VOSTRA!!" Ha sbraitato con rabbia Aaron alzando di scatto la testa e guardando in cagnesco entrambi coloro che dovevano essere i suoi amici.
"Avrei dovuto pensarci, è vero, ma sono umano e ho sbagliato. Non posso far altro che chiedere scusa ma ormai l'unica cosa da fare è toglierle e metterci qualche prodotto per la pelle. Più di quello ormai non si può fare nulla" ha spiegato con agitazione il fratello della sua fidanzata mentre lei teneva lo sguardo basso e piangeva silenziosamente.
"Non voglio litigare con te, Aaron... Mi dispiace, hai ragione a essere arrabbiato e non posso far altro che scusarmi per non aver fatto nulla" ha mormorato la ragazza dai (l/c) capelli (c/c) senza alzare gli occhi su di lui.
"(T/n), sei probabilmente quella che mi ha fatto inviperire di più. Tu sai dei miei dannatissimi problemi, sai che non sopporto chi si intromette sul mio aspetto fisico come sai BENISSIMO quanto io odi gli scherzi che rovinano la mia perfezione e nonostante tutto non hai fatto un cazzo per farmare tuo fratello." Ha sibilato con odio il giovane dagli occhi rossi guardandola torvo. "Sto trattenendo una furia che nemmeno immaginate, sto seriamente morendo dalla voglia di ficcarvi il mio coltellino tascabile in gola tanto che sono arrabbiato, quindi lasciatemi solo." Ha aggiunto come Mitch si è avvicinato e ha preso la sorellina per mano, facendole gesto di seguirlo.
"Vieni, (t/n)" ha invitato il figlio di puttana tirandola via con lui fuori dalla stanza.
"Ammazzatevi." Ha sussurrato con odio Aaron guardando le gambe con le striscette... Aveva seriamente voglia di fare del male a qualcuno, non gliene fregava un cazzo di chi avrebbe avuto davanti.
La sua pelle... La sua povera pelle delicata... Come hanno potuto fargli questo? Perché gli amici dovevano fare scherzi così idioti? Non meritava un tale affronto.
Che ne sarebbe stato della pelle sulle sue gambe? Sarebbe rimasta rossa per ore, avrebbe fatto male e si sarebbe rovinata? ... Oh, no! La sua perfezione raggiunta con così tanti sforzi non poteva essere rovinata così!!

~𝔎𝔦𝔩𝔩𝔢𝔯 ℜ𝔬𝔪𝔞𝔫𝔠𝔢~ ||Albino! Oc × Lettore||Where stories live. Discover now