1. New life

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GRACE'S P.O.V

L'insegna della HR Wallingford, troneggia sulla facciata del palazzo.

E' ormai un mese che lavoro e faccio parte della compagnia, ma ogni volta mi perdo ad osservare la bellezza di questo edificio. Architettonicamente parlando non ha nulla di speciale, nulla di particolare o che lo contraddistingue dagli altri palazzi londinesi, ma per me simboleggia l'inizio di una nuova storia; quella del mio futuro, che finalmente si è concretizzato.

L'ho sognato per anni, perso di vista parecchie volte, ma mai lasciato andare. Lui è sempre rimasto li, ed ora che finalmente posso viverlo, sono certamente soddisfatta.

Il semaforo diventa verde, e senza distogliere lo sguardo da quelle due lettere, mi accingo ad entrare dalle porte girevoli.

Mary, alla reception, mi accoglie con il suo solito sorriso, ricambio come ogni giorno e mi affretto a salire sull'ascensore. Sono perfettamente in orario, ma come ogni mattina, ho quella strana sensazione di aver dimenticato qualcosa. Raggiungo il piano del mio ufficio e Jane, avvolta nel suo tailleur grigio, mi saluta con un sorriso smagliante.

Come avrei fatto senza di iei in queste settimane lavorative, proprio non lo so. Mi ha accolto come se fossi del mestiere da sempre, accompagnandomi nell'inserimento, e insegnandomi tutte le basi per svolgere questo lavoro importante, e allo stesso tempo soddisfacente. Ricambio il suo saluto distrattamente, so per certo che tra meno di un'ora, farà ingresso nel mio ufficio per le nostre interminabili pause caffè.

Sono soddisfatta, felice, sicura di me stessa come forse non lo sono mai stata, ma la consapevolezza che è trascorso quasi un mese dalla sua decisione, mi destabilizza.

Sto cercando di non pensarci, di accantonare in un angolo remoto del mio cervello, tutto l'accaduto. E' quello che faccio ogni giorno appena sveglia; cerco di non badare all'essenza che sento intorno a me, alla mancanza di quel qualcosa che mi sta spingendo a trovare un appartamento tutto mio in cui vivere. La consapevolezza però è sempre li, e le lacrime che non ho mai versato, un giorno mi colpiranno tutte assieme, distruggendo quelle dighe di freddezza che con accuratezza, sono tornata ad innalzare intorno a me.

Fingersi felici è incredibilmente facile quando attorno, hai tutto quello di cui hai bisogno; un lavoro fantastico, delle amiche stupende, e una famiglia che finalmente, riesce ad accettare le tue decisioni.

Manca solo una cosa; quella che pensavo di aver finalmente raggiunto, ma che ho semplicemente lasciando andare. Speravo di ottenere di più da questa esperienza, ma quello che mi è rimasto è un cuore deluso, e incapace di battere ancora, per un sentimento assimilabile all'amore.

Apro la porta del mio ufficio, chiudendola immediatamente alle mie spalle. Ho resistito per tutto questo tempo e non posso iniziare a farmi influenzare proprio adesso.

Sospiro profondamente, prendendo posto alla mia scrivania; accendo il pc e estraggo velocemente dalla borsa, le cartelle contenenti i conteggi che ho svolto ieri sera. Avrei potuto rimandare tutto ad oggi, ma l'assenza di Mad nel suo appartamento, si fa sentire.

Sono solo due settimane che è partita per New York, il suo lavoro l'ha portata li, e inevitabilmente Emily, l'ha seguita. Ho perso due dei miei più importanti riferimenti qui a Londra, ma non posso che essere felice per loro.

Quando ho deciso di trasferirmi definitivamente qui, Mad ha insistito perchè restassi a vivere con lei. Allora sembrava una delle soluzioni migliori di sempre, e lo è stato davvero, finchè la mia vita è cambiata quasi radicalmente, ancora una volta.

Ora mi trovo in quella casa piena di ricordi, senza Mad che fin troppe volte, è stata la distrazione migliore. Ora che lei non c'è però, quella casa mi sta incredibilmente stretta.

Let It be ||A kind of magic||Where stories live. Discover now