CAPITOLO I

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Marzo 1801

Passarono ben 10 anni da quel giorno in cui lasciai la residenza estiva di mia nonna, ancora pensavo a quel mio vecchio amico di infanzia; erano passati tanti anni e non ricordavo quasi nulla di lui, tipo il suo nome e cognome e il suo volto ormai per me era sfocato, ma comunque riuscivo a ricordarmi i bei momenti passati insieme a lui.

Ogni notte sognavo quei giorni ormai lontani e quando mi risvegliavo il mio viso era sempre pieno di lacrime, era una sensazione stranissima, come facevo a provare ancora dei sentimenti del genere per qualcuno che sicuramente nemmeno si ricordava di me? Non aveva nemmeno mantenuto la promessa di scrivermi...

Purtroppo dovevo andare avanti, dico ''purtroppo'' perché era arrivata per me la stagione del mio debutto in società e dovevo per forza trovare un marito, questo è quello che la società voleva dalle 18enni come me, mentre io volevo aspettare il momento giusto.

Ormai mi ero formata abbastanza dal giorno in cui ebbi il mio primo ciclo, circa 2 anni fa, quindi i miei genitori pensarono fosse arrivato il momento di questo nuovo grande passo.

''Signorina Harris?'' mi chiamò la domestica.

''Dimmi Portia'' risposi bloccando ciò a cui stavo pensando.

''Sua madre la aspetta di sotto in sala, oggi dovreste andare a comprare un nuovo vestito per il galà che ci sarà la prossima settimana'' esattamente, dovevo comprare un nuovo vestito per la mia nuova me.

Non mi sentivo pronta però avevo le mie due sorelline che se non mi fossi sposata il prima possibile loro due sarebbero rimaste zitelle: Sophia, che aveva 14 anni era praticamente il mio opposto, era molto più graziosa e femminile di me, le piaceva truccarsi, vestirsi con dei vestiti sempre nuovi e quindi le piaceva girare in città soprattutto negozi; Jasmine che invece ne aveva 8, era molto timida e teneva sempre con se un orsacchiotto di peluche, era veramente molto buona e dolce e sicuramente lei prendeva molto dalla mamma; avevo una grande responsabilità per loro due.

Comunque, scesi di sotto con in dosso in mio vestito per uscire, mia madre mi aspettava impaziente e anche eccitata ''Dai su Bethany, dobbiamo provare i nuovi vestiti per il ballo'' mia madre Mary Harris, era molto dolce, lei mi aveva insegnato a leggere e scrivere e a suonare il piano da piccola, il mio sogno era sempre stato di avere un matrimonio simile a quello dei miei genitori, si amavano veramente tanto e pochissime volte li vedevamo litigare.

Mi prese a braccetto e iniziammo a camminare verso la sarta della città, si diceva che grazie ai suoi vestiti molte donne trovarono il vero amore, a parer mio? Patetico.

Amavo i vestiti ma non il motivo per cui molto spesso erano usati.

Entrammo nel piccolo negozio e ci accolse una donna sulla quarantina con un grande sorriso stampato in faccia, sembrava una signora molto gentile.

''Oh Signora Harris, che piacere vederla!'' sembrava molto felice.

''Signora Wood, è sempre un piacere vederla anche per me'' ricambiò il saluto della signora ''abbiamo un importante commissione per lei oggi'' disse mia madre euforicamente.

''Oh, quale commissione? '' rispose la signora incuriosita.

''Mia figlia Bethany la prossima settimana andrà ad un importante galà dove dovrà trovare marito'' la sarta sembrava interessata molto a questo incarico, lo notai dal modo in cui osservava mia madre ''ci serve un bel vestito'' finì mia madre, era bello vederla così felice era l'unico motivo per cui io rimanevo tranquilla in questa situazione.

''Fantastico, creerò un meraviglioso vestito, se non uno dei migliori, questo ed altro per la figlia della mia cliente preferita'' rispose euforicamente la signora Wood, mia madre amava molto la moda infatti sapevo che passava molto tempo in questa boutique, infatti molto spesso riusciva anche a crearsi dei vestiti da sola, da lei presi l'amore per il cucito.

~•Non dimenticarmi•~ PhilipHamilton X OCWhere stories live. Discover now