𝐺𝑖𝑟𝑙𝑠 𝑡𝑎𝑙𝑘 𝑏𝑜𝑦𝑠

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"Ehi Jen"
"Aisha" urlo sguaiatamente andandole in contro. Si avvicina silenziosamente facendo finta di non avermi sentito e facendomi segno di abbassare il tono di voce.
"Come va?" mi chiede aprendo il portone della scuola.
"Ho sonno e sono a scuola, come pensi che vada? " rispondo alzando le spalle mentre sorrido leggermente.
"Sono sicura che appena lo spagnolo ti si avvicinerà il tuo cattivo umore si butterà dall' Empire State Building" afferma la ragazza al mio fianco sorniona.
Ieri ci siamo scambiate i numeri di telefono e ha continuato insistemente per tutta la sera ad urlare al suo povero e innocente telefono che Miguel e io formeremmo una coppia formidabile, la "coppia che scoppia" dice lei.
Le do una piccola spinta mentre rispondo alzando gli occhi al cielo:" Quante volte devo ripetertelo? Mi ha soltanto aiutato a trovare l'aula di biologia" scandisco lentamente l'ultima frase gesticolando con le mani.
"Se lo dici tu" afferma con un ghigno
"Io vedo già l'amore nell'aria" aggiunge seminandomi. Ho terribilmente sonno, ma nonostante ciò le corro dietro e riesco a raggiungerla in pochi secondi.
"Approposito di amore nell'aria" esclamo sbiascicando e strisciando i piedi.
"Qualche ragazzo che ti piace?" chiedo buttando un'occhio sugli studenti che ci circondano per trovarne qualcuno carino.
"No e anche se fosse, non potrei piacere a nessuno" enuncia avvicinandosi al suo armadietto (fortunatamente attaccato al mio) con lo sguardo basso.
"Perché?" chiedo visibilmente confusa. Come potrebbe non piacere a qualcuno? È una ragazza davvero divertente e molto intelligente, è difficilissimo trovare delle sedicenni così.
"Sono grassa" ammette alzando finalmente lo sguardo, nei suoi occhi lucidi posso scrutare delusione e tristezza. Non deve assolutamente pensare una cosa del genere e soprattutto sentirsi male con se stessa per questo.
"Aisha" le metto una mano sulla spalla costringendola a guardarmi negli occhi "Tu non sei grassa" cerca di interrompermi ma le do un leggero scappellotto e continuo imperterrita. "il fisico, l'aspetto esteriore... Sono cose che non contano. Tu sei una delle ragazze più gentili, divertenti e dolci che io abbia mai conosciuto e fidati, io ne ho conosciute di ragazze." Apre nuovamente la bocca per controbattere guadagnandosi un ulteriore botta."Lasciami finire o ti squarto in due" esclamo minacciosa.
"Tutte le donne di questo mondo non si piacciono, me compresa, ma posso assicurarti che tu sei stupenda sia dentro che fuori" le sorrido dolcemente e continuo:"Sai cosa ho pensato appena ti ho visto? Che hai un sorriso magnifico che esprime tantissima gioia" gli angoli della sua bocca iniziano ad alzarsi pian piano e, capendo di riuscire nel mio intento, parlo per l'ultima volta. "I tuoi occhi ti vedono per pochi attimi allo specchio la mattina ma non hanno la capacità di vederti mentre sorridi perché hai preso un bel voto o mentre piangi lacrime amare, durante quei momenti magari sei grandiosa ma non puoi constatarlo. Smettila di farti paranoie simili".

La vedo sorridere e mi parte l'impulso di darle un altro schiaffetto sulla nuca.

"Perché l'hai fatto stavolta?" mi guarda con un misto di aggressività e divertimento.
Scrollo le spalle sussurrando che mi andava e basta.
Recuperiamo i libri per il nostro primo corso della giornata che sfortunatamente non affronteremo insieme, infilando il capo all'interno dell'armadietto blu oltremare. Chiudiamo le due ante quasi contemporaneamente e ci appoggiamo con la schiena ad osservare le persone di fronte a noi.
"Quel ragazzo si chiama Josh, ha quattordici anni, gioca a baseball ed è un grande lettore" esclamo indicando con la testa uno studente sudaticcio.

Stiamo facendo questo gioco per nulla avvincente per ammazzare la noia: ognuna di noi sceglie una delle persone che ci passano davanti e spieghiamo chi sono secondo la nostra opinione.

"È nel mio corso di letteratura, si chiama Bobby, ha sedici anni e non sa neanche coniugare un verbo al condizionale".

"C'ero quasi dai" esclamo fiera di aver sbagliato di soli due anni la sua età.

La campanella mi rimbomba nelle orecchie, il suono (fastidioso rumore infernale) più amato e al contempo odiato dagli studenti.

Do una pacca sulla spalla paffuta di Aisha e mi avvio nel corridoio. Alcuni ragazzi, per meglio dire zombie, mi spintonano da una parte all'altra della scuola con la loro incredibilmente bassa voglia di arrivare in classe o per lo meno di arrivare a fine giornata.
Una volta davanti alla porta do un'occhiata all'orologio e noto con piacere di essere in anticipo di più di dieci minuti! La classe è totalmente vuota, mi avvio verso uno dei banchi che si trovano nel mezzo della stanza. Non ci penso nemmeno a mettermi ai primi banchi, non sono psicopatica; agli ultimi banchi sei il bersaglio dei professori invece. Solitamente amo i posti in fondo alla classe ma non voglio che la professoressa di matematica mi prenda di mira. Incrocio le braccia e appoggio la testa sulla liscia superficie del banco.
Immediatamente entra qualcuno e inizialmente tutto avviene così silenziosamente da non farmi accorgere della presenza di un altro studente nell'aula.
"Ciao" sento sussurrare vicino al mio orecchio sinistro. Tutto avviene molto rapidamente: alzo il capo facendo un urletto, sbatto contro la testa della persona che mi ha parlato, massaggio la mia fronte e lo guardo scandalizzata.
"O santo Cristoforo Colombo!" urlo mettendomi un palmo sul petto.
"Mi hai fatto prendere un colpo" esclamo girandomi completamente verso il ragazzo. Mi sembra di udire delle pallide scuse dallo studente corvino e mi addolcisco chiedendogli perdono. "Scusa ma avresti dovuto vedere la tua faccia" ripete lui ad alta voce e scoppia a ridere guardandomi negli occhi.
Perché mi dicono tutti la stessa cosa? "Avresti dovuto vedere la tua faccia", il mio volto è davvero così divertente.

Gli faccio il verso ridacchiando "Non prendermi in giro Miguel" affermo sbuffando un'altra risata.
L'aula si riempie e continuiamo a chiacchierare beccandoci più di un richiamo dalla paffuta e bassissima professoressa.









Io e Miguel usciamo dalla porta ridendo quando Aisha ci viene incontro con un immenso sorriso.
"Jen! Ho preso B+ all'interrogazione per cui ci siamo preparate assieme ieri"
"Grande" esclamo andandole in contro per abbracciarla.

Quando ci stacchiamo, nota Miguel alle mie spalle e compare nuovamente quel sorrisino che ha sempre quando parliamo di lui.

"Miguel lei è Aisha" parlo ignorando lo sguardo della ragazza.

"Piacere" afferma Miguel stringendole la mano.
"Il piacere è tutto mio" risponde lei guardandomi.
Vedo un ragazzo alle spalle di Aisha, molto distante da noi tre, che ci guarda.

Comincio a fissare i suoi strani movimenti fuori dal comune ipotizzando potessero essere delle nuove mosse di break dance o sto avendo un attacco epilettico.

Corruccio la fronte facendo un smorfia di confusione, che cosa sta facendo?
Aisha continua a parlare ma non ascolto nemmeno una sillaba del suo discorso, sono troppo concentrata su quello studente.

"Uhm ragazze devo andare" enuncia Miguel lanciando un'occhiataccia al ballerino di break dance prima di raggiungerlo correndo.

"È stato un piacere" urla girandosi per guardarci e sbattendo contro un professore. Nonostante la distanza riesco a sentire le sue ripetitive scuse verso il vecchio pelato che se ne infischia altamente conrinuando a camminare.

"Ti ho detto mille volte che non capisco niente quando comunichi con il linguaggio dei segni Demetri" sento strillare Miguel verso quello studente corvino. Li fisso andarsene via mostrando i denti in un piccolo sorriso divertito.
"Finiscila di sognare Miguel ad occhi aperti, dobbiamo andare in classe" mi rimprovera trascinandomi per il corridoio. Mi lascio trasportare dalla ragazza che aveva gentilmente preso anche il mio voluminoso libro di chimica finché, quasi arrivate a destinazione, mi lascia facendomi quasi cadere rovinosamente a terra.
"Grazie" sibilo scrutandola offesa.
"Non c'è di che" mi risponde facendo quel suo odioso sorrisino e lasciandomi per entrare in classe.
Ci posizioniamo ai nostri posti e ci prepariamo psicologicamente ad affrontare un'ulteriore ora di scuola.

Negli ultimi giorni non ho potuto pubblicare per alcuni problemi famigliari, scusate <3.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e chiedo venia in caso abbia fatto qualche errore grammaticale o di battitura, ho scritto tutto molto velocemente 🖤

𝘍𝘳𝘪𝘦𝘯𝘥𝘴 𝘢𝘳𝘦 𝘵𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘭𝘺 𝘺𝘰𝘶 𝘤𝘩𝘰𝘰𝘴𝘦//𝐶𝑂𝐵𝑅𝐴 𝐾𝐴𝐼Where stories live. Discover now