-δεν είναι χρόνος*- disse il minore guardandolo con disapprovazione, Yugyeom capì tutto e fu allora che ebbe veramente paura non erano più Phobos e Deimos, erano solo mortali che stavano per morire.


-Le sirene devono significare qualcosa, giusto?! - chiese Hoseok mentre cercava di capire tutte le informazioni che provenivano dall'esterno, le sue orecchie quasi sanguinano a causa l'intensità delle sirene.

-Missili...- disse Taehyung fissando Namjoon -Sono missili, ascolta il vento, siamo in pericolo dobbiamo obbedire a Jungkook e muoverci subito

Jimin e SeokJin presero la vita di Yoongi ormai quasi privo di sensi che cercava di mettere le braccia intorno al collo per appoggiarsi su di loro.

Namjoon prese il braccio di Jungkook e lo portò davanti a lui.

-Indicaci la strada, dove dobbiamo andare? 

Annuì insicuro, una cosa era sentire il pericolo un'altra era servire da guida. 

Taehyung si avvicinò e disse a Namjoon: -Conosco qualcuno che ci aiuterà, non è molto lontano da qui

Namjoon diffidava di quelle parole, ma non avendo altra scelta accettò. Tutti cominciarono a camminare velocemente. Hoseok camminava molto vicino a Yugyeom, che invece guardava suo fratello con preoccupazione. Taehyung prese la mano di Jungkook guidandolo poiché la paura nell'aria lo rendeva protettivo. Camminarono per le strade deserte ascoltando gli aerei che spezzavano il vento con ferocia. Ad un certo punto delle creature volarono sopra di loro.

-Diavoli!- Namjoon gridò.

-Per di qua!- qualcuno gli urlò incontro.

Guardarono alla loro sinistra, in un vicolo c'era un ragazzo giovane, che li chiamava con le mani cercando di farli avvicinare. Hoseok non perse tempo e corse verso di lui.

-Hoseok No! -SeokJin gridò ma fu inutile. Yugyeom in una specie di trance, lo seguì, Jimin e SeokJin si guardarono e annuirono mentre trasportavano Yoongi che era già privo di sensi, Namjoon prese Jungkook e Taehyung e li spostò.

Una volta dentro il vicolo buio, Namjoon si avvicinò al ragazzo.

 -Grazie per l'aiuto -disse con piena sincerità.

-Non è niente, mi chiamo BamBam e vi stavo aspettando

Tutti tacquero e in un batter d'occhio si misero sulla difensiva.

-Calmatevi- disse il ragazzo cercando di rassicurare le loro preoccupazioni -Non vi farò del male, uno dei vostri genitori ci ha chiamato, mio ​​nonno vi aspetta, andiamo

Nessuno si mosse, continuavano a diffidare di lui, allora lui guardò le facce di ognuno di loro, finché non trovò chi stava cercando.

-Eccoti! Taehyung! Sono io, il nipote di Ephriam, tua madre ci ha affidato di prenderci cura di voi mentre siete qui

Taehyung sorrise e si diresse verso il ragazzo dopo averlo guardato da vicino si voltò per vedere gli altri.

-Ci possiamo fidare, era da lui che vi stavo portando, ora dobbiamo seguirlo 

Namjoon annuì, non era del tutto convinto, ma vedendo lo stato di Yoongi e contando sul fatto che erano nel mezzo di un bombardamento non avevano altra scelta che accettare di seguire il ragazzo lungo il vicolo, non ci fu altro che rumori provenienti dall'esterno.

-Siamo al sicuro qui? 

SeokJin, oltre ad essere stanco e preoccupato, aveva paura di essere schiacciato da qualche mattone o edificio.

-Sì, mio ​​nonno ha protetto questo posto e dove vi porterò

-C'è ancora tanta strada? -Jimin chiese guardando il profilo del volto pallido del moro -Yoongi è ancora caldo

-Non ci vuole ancora molto, mio nonno lo aiuterà non preoccuparti 

Percorsero ancora qualche tratto fino a quando non videro una porta di metallo in una delle pareti, il ragazzo tirò fuori una chiave e l'aprì, ci fu un suono orribile a causa del suo poco utilizzo.

-Prego, entrate

Tutti obbedirono entrando in un posto diverso da quello che si immaginavano: l'interno era molto spazioso, pulito e luminoso, si trovavano all'interno di una casa moderna/classica, i mobili erano in legno scuro adornato con ampie pareti blu e verde chiaro, non c'erano finestre se non per piccole finestre nella parte superiore della parete.

-Accomodatevi ragazzi - disse all'improvviso un uomo con i capelli grigi uscendo da una delle stanze, li osservò tutti e si rese conto della situazione, aprì gli occhi sorpreso e guardò Yoongi preoccupato -Cosa gli è successo? Veloce stendetelo sul divano! 

SeokJin e Jimin obbedirono immediatamente, misero a letto il ragazzo e si allontanarono.

-Starà bene? -Chiese Jimin con una faccia mortificata

Il vecchio gli sorrise e annuì, dopo iniziò a visitarlo e dopo aver capito di cosa aveva bisogno camminò verso un armadietto dove teneva diverse bottiglie.

-Devo dargli qualcosa per la febbre... al resto ci penseremo noi più tardi, ora dovreste essere affamati BamBam vi porterà in cucina e servirà qualcosa da mangiare

Tutti acconsentirono tranne Namjoon che vide  l'uomo mettere un olio sulle tempie di Yoongi. Sebbene lo avesse appena incontrato, era preoccupato per lui, se gli fosse successo qualcosa significava che la missione era fallita e non poteva permettersi un simile errore.

Il vecchio lo guardò e gli rivolse un sorriso rassicurante -Vai con gli altri Namjoon... starà bene non gli farò del male

Namjoon annuì titubante ed entrò in cucina, guardò i volti mummificati degli altri, così non disse altro e si sedette sulla sedia in attesa. 

Aveva una supposizione, ma sperava che suo padre non fosse stato così crudele da punirli in quel modo...


* δεν είναι χρόνος 'non è il momento'


ᴼᵒ▫ₒₒ▫ᵒᴼᵒ▫ₒₒ▫ᵒᴼᵒ▫▫·∙∙∙∙·▫▫ᵒᴼᵒ▫ₒₒ▫ᵒᴼᵒ▫ₒₒ▫ᵒᴼ



questa storia è forse più descrittiva, rispetto alle altre che sono state più 'dirette'. come ben sapete ogni cosa ha il suo tempo. e forse  per questo credo che questa storia meriti tanto.


𝖊𝖗𝖊𝖉𝖎 𝖉𝖊𝖑𝖑'𝖔𝖑𝖎𝖒𝖕𝖔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora