Si sentivano urla di dolore e di agonia nel regno degli inferi, il castello nero si ergeva sopra il lago rosso pieno di corpi galleggianti che imploravano pietà. Ade camminava senza prestare attenzione a chi lo chiamava signore, salì le scale d'ingresso e aprì la porta, l'enorme cane a tre teste si stava riposando senza accorgersi della sua presenza, "che guardiano" pensò 

-Sei tu tesoro?

Una donna mora si avvicinò a dov'era lui, anni fa non si sarebbe aspettato una simile accoglienza, ma col tempo l'affetto era sbocciato tra loro, lui gli diede un piccolo bacio sulla fronte come al solito, quando guardò il sorriso di lei si sentì colpevole per quello che stava per dire

-Dobbiamo parlare Persefone... 

Lei si spaventò, lui la chiamava quasi sempre con un soprannome, capì che quello che lui stava per dire era una cosa seria


Furono due ore estenuanti, due ore di pianti, suppliche, reclami e dolore. Sconfitta per non aver ottenuto nulla andò nella camera da letto del suo unico figlio, il suo figlio più piccolo, quel bambino triste che passava il suo tempo a fare guai con le anime in pena.

Entrò nella stanza, suo figlio era sdraiato sul letto, i suoi capelli neri scuri erano in perfetto contrasto con le lenzuola rosse, la sua bocca era leggermente aperta e la sua pelle pallida era così fredda. Si sdraiò accanto a lui e lo abbracciò, suo figlio si svegliò e sorrise a sua madre

-Papà è tornato?

Lei annuì chiudendo gli occhi, suo figlio era incapace di fare qualcosa di crudele, era un ragazzo buono e gentile, una cosa strana se si tiene conto che viveva circondato da anime tormentate.

-La scorsa notte ho fatto un sogno, era strano perché sembrava così reale, ho sognato che stavo andando nel mondo degli umani- fermò la sua storia per sedersi sul letto e guardare sua madre - Com'è il mondo degli umani?

-È, come potrei dire... è interessante, ci sono molte più cose che qui, ci sono ore per la luce e altre per il buio, che chiamano notte, il cielo figlio mio è bellissimo, c'è molta vegetazione e animali di ogni tipo, l'aria è pura, non puzza come qui, essere lì ti fa sentire vivo

Suo figlio la guardò per alcuni secondi finché non continuò

-Anni fa potevi passare metà dell'anno di sopra con la nonna, perché non lo fai più?

Persefone emise un sospiro e si sedette di fronte a suo figlio.

-Allora anche se amavo tuo padre, non c'era molto da fare qui, ma quando sei entrato nella mia vita volevo una famiglia

Il pallido giovane guardò sua madre un'ultima volta prima di distogliere lo sguardo e sorridere.

-Sai che non sono stato io, vero?- solo quando sua madre annuì si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo -Mi dispiace averlo letto, ma l'ho sognato ieri notte, pensi che potrò sopravvivere nel mondo degli umani?

Lei lo abbracciò forte mentre singhiozzava

-il mio Yoongie c'è la farà... ora andiamo a parlare con papà






L'isola era immensa, circondata da un'acqua limpida e bluastra, Poseidone arrivò mentalmente stanco, per strada immaginava ogni genere di scenario, ma in nessuno di essi suo figlio era colpevole di disgrazie umane.

𝖊𝖗𝖊𝖉𝖎 𝖉𝖊𝖑𝖑'𝖔𝖑𝖎𝖒𝖕𝖔Where stories live. Discover now