Capitolo 12

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La domenica mattina fatico a svegliarmi. Allison è ancora a dormire, per farsi passare la sbornia della sera prima. Siamo andate a casa sua e ci siamo coricate alle due di notte. Eravamo sfinite e fortunatamente ci siamo addormentate subito. Guardo l'ora sul mio telefono, sono le nove passate. Il mio stomaco brontola, appena sento un gustoso profumo di pasticcini e caffè.

Mi volto a guardare Allison, ed esco dalla camera senza fare rumore. Nella strada verso la cucina mi perdo nel labirinto della casa ma finalmente la trovo, dopo minuti di ricerca. Scendo gli scalini ed entro nell'enorme stanza.
Harry è in piedi davanti ai fornelli, che scalda i pancake. Ad un certo punto mi accorgo della pericolosità della situazione. Io, con Harry, in cucina. Non va bene. Mi volto piano, cercando di non farmi sentire, ma non funziona.
«Giorno» mi dice con tono freddo.
«Buon giorno». Cerco di essere il più gentile possibile e mi stampo anche un sorriso in faccia. La luce del sole entra dalle grandi finestre creando dei giochi di ombre sulla parete.

Mi avvicino al tavolo, apparecchiato con piatti, forchette, tre tipi di cucchiai, delle tazzine. Sembra di essere in un ristorante a 5 stelle. Tutto è preparato alla perfezione. «Prepari colazione?» chiedo.
«Così si direbbe...». Si china e apre il forno, e afferra la teglia calda con i pasticcini pronti. Hanno un aspetto delizioso.
«Hai, ehm, bisogno di una mano?». Taglia delle fette di limone e le ripone in un piatto con gesti veloci. «Non credo di averne bisogno. Puoi benissimo stare a guardare, tanto lo sai fare bene...»
Alzo gli occhi al cielo. «Senti, chiariamo subito. Non sopporto più le tue continue frecciatine riferite all'episodio che è successo. Mi sono stufata di sentirti parlare di quello, come se avessi commesso un reato. Perciò smettila!» Alla fine del mio discorso, mi accorgo di aver alzato il tono della voce e di essermi avvicinata a lui senza accorgermene. Ha il viso voltato verso di me, e i suoi occhi si spostando dai miei fino alle labbra.

Serra la mascella, senza dire nulla, poi si gira e ritorna a preparare. Non dice nulla fino alla colazione.

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