Nelle mie mani

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Il sole illumina le tende di fronte al mio letto. Ho dormito benissimo. Sono bella riposata e pronta ad affrontare il mio primo giorno di lezioni.

Chiamo Clary con la testa sotto le coperte sperando di avere una risposta. Forse starà ancora dormendo.
Mi alzo dal comodo materasso e mi rendo conto che Clary non c'è. Controllo l'orologio che segna le 08:20. Oh cazzo! Sono in ritardo! La lezione di pozioni inizia alle 08:10.

In fretta e furia mi metto una gonna corta nera, una camicia, una cravatta, i miei stivaletti preferiti e la tunica dei Serpeverde. Raccolgo velocemente i capelli in una coda di cavallo, mi lavo i denti e corro subito in aula. Arrivo esattamente alle 08:27.
Busso alla porta e prima di entrarci, mi scuso con il professor Piton per il mio ritardo.

<<Come prima impressione credo che non sia stata una delle migliori, signorina Grace.>> Dice con uno sguardo che se potesse prendere vita, mi mangerebbe viva in un solo boccone.

<<Mi scusi signore, cercherò di non fare più questo errore, ve lo prometto. Dove posso sedermi?>>

<<Meglio non aspettarsi nulla da parte di una studentessa che il primo giorno arriva già in ritardo. Comunque. Detto ció. C'è un posto libero in prima fila vicino al signor Draco Malfoy. Puó accomodarsi qui, signorina Grace.>>

Dopo aver sentito pronunciare quel nome, il mio cuore perde un battito. Ma nonostante questo non mi lamenteró. Ho già fatto abbastanza.
Mi incammino verso il banco e trovo lui che mi squadra dalla testa ai piedi come se fossi una preda che sta per essere attaccata.

<<Buon primo giorno Grace.>> Mi dice con un tono di voce cupo e con un pizzico di sarcasmo e ironia.

Non ho intenzione di rispondergli. Prendo posto, apro il libro e concentro il mio sguardo solo sul professore.

Cerca di avvicinarsi e le nostre braccia si stanno esattamente sfiorando. Sussurra sottovoce:
<<Adesso chi è quella che ha dato spettacolo? Stupida ragazzina.>>

Ma perché vuole sempre litigare?

<<Se questo lo consideri "spettacolo" allora mi sa che non hai assistito a niente di entusiasmante nella tua vita.>>

<<Tu non mi conosci.>>

<<Esatto. E tu non conosci me.>>

Il nostro discorsetto viene interrotto dalla voce di Piton: <<Malfoy e Grace, vi invito ad uscire immediatamente dall'aula perché state disturbando me in primis e forse anche i vostri compagni. FUORI. SUBITO.>>

Peggio di così non poteva andare questa giornata.
Usciamo entrambi.

Mi appoggio ad una parete fuori dalla classe e, sentendomi in estremo imbarazzo, inizio a guardare il pavimento senza un ovvio motivo. Ma la rabbia dentro di me ha la meglio sulla mia tranquillità.

<<Sei contento? Non mi sono mai sentita così umiliata. Sei uno stronzo.>>

<<Ma ti senti quando parli? Vorresti dare la colpa a me adesso?>>

<<Certo. È da quando ho messo piede in questa scuola che non mi dai tregua. Ed è solo il primo giorno. Non voglio immaginare per altri tre anni.>>

Pian piano si avvicina a me poggiando le mani al muro e tenendomi bloccata tra lui e la parete.
Una sensazione mi attraverso il corpo. Credo di avere le farfalline nello stomaco. Ho i brividi.
Non mi sono mai soffermata a guardarlo da vicino.
È davvero bello. I suoi occhi azzurri sembrano più chiari.

Perchè mi fa questo effetto? Mi sta cacciando nei guai e io penso a quanto sia estremamente perfetto?
Ma cosa mi prende?

<<Ophelia Grace>> scandisce ogni lettera del mio nome e cognome. <<Io sono Draco Malfoy. Mio padre è Lucius Malfoy e nessuno, dico nessuno deve permettersi di mancarmi di rispetto.  Io ho la libertà di trattare tutti come voglio e soprattutto quelli della mia casa perché sono il leader. Con i tuoi stupidi modi di fare da ragazzina viziata, hai avuto il coraggio di contraddirmi e di farmi fare la figura del coglione davanti a tutti i Serpeverde. Tu hai iniziato una guerra che finirà solo quando lo diró io.>>

Non ho paura di lui. Ma in questo momento è come se fossi rinchiusa in una gabbia di vetro. Mi sento indifesa stando a contatto con lui. Una piccola parte di me è spaventata dalle sue parole.

Esattamente nel momento in cui apro bocca, una ragazza dai capelli castani chiari con la tunica del Grifondoro esce dall'aula chiedendoci di entrare per volere del professor Piton.

Draco, prima di lasciarmi andare dalla sua presa, mi lancia un ultimo sguardo provocatorio e si allontana entrando in classe prima di me. Prendiamo posto e la lezione continua senza neanche rivolgerci più la parola.

                                        ✨✨✨

Uscendo dall'aula, quella ragazza di prima si avvicina a me presentandosi: <<Piacere comunque, io sono Hermione.>>

<<Oh si, scusami. Io mi chiamo Ophelia, Ophelia Grace.>>

<<Si beh, lo so. Si parla solo di te ormai.>>

<<Spero che si parli bene almeno.>>

Scoppia in una lieve risata. La trovo simpatica, sembra una ragazza gentile e solare.

<<Io sto raggiungendo i miei amici in giardino, ti andrebbe di venire con me?>>

<<Certo Hermione, mi farebbe piacere.>>

Sono contenta di dover stare in compagnia di altre persone. Non voglio pensarci più di tanto a quell'episodio tra me e Draco.

Nel tragitto io ed Hermione parliamo di libri ed incantesimi, sembra una secchiona tanto quanto me. Andiamo molto d'accordo sotto questo punto di vista, ci capiamo al volo perché conosciamo a memoria ogni nozione fondamentale dello studio e tutti i libri che abbiamo letto.

Arrivati in giardino, due ragazzi si presentano.
<<Ciao, io sono Harry.>>

<<Io mi chiamo Ron, piacere.>>

<<Il piacere è tutto mio, io sono Ophelia.>>

Parlando del più e del meno, Ron a un certo punto mi chiede una cosa che mi lascia a bocca aperta:
<<Comunque in giro si parla solo della lite tra te e quello stupido di Malfoy. Ma cosa è successo di preciso? >>

E io che cercavo di non pensarci.

<<Niente di che. Mi ha solo urtata appositamente contro il muro giusto per fare polemica davanti a tutti. Ma io non ci sono stata e ho deciso di rispondergli a modo. Solo perché sono la nuova arrivata non vuol dire che mi faccia mettere i piedi in testa.>>

Hermione mi risponde: <<Hai fatto bene. Non tutti hanno il coraggio di mettersi contro di lui. Esagera sempre, non comprende il limite della sopportazione.>>

Harry interviene rivolgendosi a Hermione: << Beh, tu gli hai tirato un pugno in faccia.>>

Scoppio a ridere. Lo immagino con un occhio nero procuratosi da una ragazza come Hermione.

Le dico <<sappi che ti considero già la mia migliore amica.>>

Trascorriamo il resto della mattinata a chiacchierare. Mi piacciono davvero tanto. Peccato che siano di un'altra casata, mi sarebbe piaciuto trascorrere più tempo con loro.
L'ora di pranzo è arrivata, prima di andare nella Sala Grande però, vado a prendere un libro nella mia stanza. In modo da poterlo leggere mentre sgranocchio qualcosa.

You belong me - Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora