Capiscimi.

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Il mattino dopo si alzò presto, erano le 05 e 30, uscì dal balcone che si trovava di fianco al divano dove aveva passato la notte, lì si affacciò e vide una vista mozzafiato: il Sole si stava svegliando, calmo, come tutto il mondo durante le precedenti feste natalizie, saliva piano e con i suoi colori giallo, arancione e rosso donava un po' di allegria ai tristi palazzoni che governavano New York.
"L'alba- disse lei sospirando- è proprio bella..." l'alba le era sempre piaciuta, in particolare le era sempre piaciuta la mattina presto: il mondo sembra essere silenzioso, poche persone sogno sveglie, e il mondo sembra essersi purificato, sembra essere nuovo... la notte invece no, la notte è scura, sporca e popolata da gente a volte strana, a volte coraggiosa. Guardando l'alba a [y/n] tornò in mente Ash: il suo nome significava alba... Alla ragazza cadde una lacrima e il freddo tagliente di quelle mattine di Gennaio le fece ricordare cosa avrebbe dovuto fare e, dolcemente, il vento la spinse dentro, regalandole un caloroso abbraccio.

[y/n] inviò un messaggio ad Ash, dove gli diceva che sarebbe andata a lavoro verso le 07 e 30, ma che se si fosse svegliato prima di quell'ora di chiamarla... Alla ragazza mancava Ash? Certamente... sentiva un grande vuoto dentro di sé, nonostante non si conoscessero da molto entrambi vivevano questi giorni con grande tristezza e grande vuoto dentro di loro... E sapete mi* car* lettor* il perché? Io penso che questi due innamorati siano collegati da quel famosissimo filo rosso, che collega due anime, qualsiasi cosa accada, quel filo non si romperà mai, potrà attraversare mari, montagne, oceani, pianure e anche anni, ma quel filo rimarrà sempre collegato ad entrambi... anche la morte non separerà i loro cuori, rimarranno uniti per sempre come due calamite.

Erano già le sette e anche gli altri due ragazzi si svegliarono: "La prossima volta fate meno rumore..." mormorò [y/n] mentre si truccava Sun sputò il latte di violenza mentre Joe rimase quasi soffocato da una brioche comprata poco prima al bar sotto casa. La ragazza poi scoppiò a ridere e i due ragazzi anche se con sguardo imbarazzato le sorrisero.

"Partiamo?" chiese la ragazza mentre si trovavano tutti e tre in auto "Partiamo- disse Joe che si trovava alla guida- se non vuoi arrivare tardi il tuo primo giorno di lavoro!" e feecciarono via tra le strade trafficate di New York. Arrivarono al bar, [y/n] salutò calorosamente i due piccioncini e disse loro di andare a vedere Ash come stesse e di farle sapere qualcosa appena lo avessero saputo. I due andarono via e [y/n] fece un grande respiro di sollievo: -iniziamo...-  La ragazza entrò: era un piccolo bar e dentro c'erano pochissime persone, i tavoli erano antichi come tutto il locale e questo posto mise una strana pace nel cuore di [y/n]. Dopo nemmeno un minuto le si avvicinò un uomo anziano e le chiese se fosse lei la ragazza che cercava lavoro, [y/n] annuì: era un uomo dai capelli bianchi e lunghi, raccolti in un mezzo codino dietro la testa, la barba bianca era lunga e un bastone lo aiutava a reggersi. Ad un certo punto, mentre lei parlava il signore anziano che si chiamava Lin, e aveva rivelato di aver origini Cinese, una donna dietro cadde e la bambina di fianco a lei scoppiò a piangere. [y/n] disse a Lin di aspettare un attimo e corse ad aiutare la donna, dopo aver sistemato il tutto si recò di nuovo dal proprietario che guardandola sorridendo disse: "Sei assunta!" [y/n] rimase stupita e pensò - era quella la prova?- tra un pensiero e l'altro la nostra protagonista si ricordò di chiamare sua zia e la invitò nel bar doveva aveva iniziato a lavorare: "Va bene! vengo subito, sono per strada!" affermò sua zia, che in meno di cinque minuti era già dentro seduta ad un tavolo che aspettava di prendere l'ordine.

"Buongiorno zia!!" la zia alzò il capo e le sorrise "Bene bene, è un bel posticino questo... mi mette una gran pace." [y/n] prese l'ordine e si recò dentro. "È tua zia?- chiese il proprietario sorridendo sotto la lunga barba bianca; la ragazza annuì- prenditi pure dieci minuti di pausa se vuoi stare con lei, tanto non ci sono molte persone." concluse l'anziano sorridendo e dando poi le spalle alla ragazza che subito dopo pensò: -è come se sapesse tutto e avesse semprea risposta giusta ad ogni momento... un giorno vorrei essere anche io così...- [y/n] appoggiò il vassoio e si sedette di fronte alla zia. Il cielo era limpido, poche nuvole macchiavano il cielo come la macchia di latte sul caffè di sua zia. Dopo qualche attimo di silenzio [y/n] iniziò a parlare: "Zia i-" il discorso della ragazza fu bloccato dalla donna "Lo so... [y/n]... la situazione a casa tua è brutta...ma ciò non giustifica che tu debba scappare di casa e piantare sulla terra poco fertile... cerca di gestire bene la situazion-" la ragazza bloccò a sua volta sua zia e prese le sue mani in mano iniziò a parlare: "Zia... tu non conosci molte cose... quindi ti prego di non inferire su questo argomento... non voglio tornare in Italia per tanti motivi... so che è difficile da accettarlo così e di conseguenza ti darò delle piccole spiegazioni, ma... voglio che appena tu esca da qui dimentichi tutto..." la zia alzò lo sguardo dal caffè macchiato di bianco e fissò gli occhi della ragazza: in quel momento si rese conto del dolore che stava attraversando gli occhi della ragazza. "Ti ricordi lo zio... quando ti molestava... ecco, moltiplica questo dolore per ogni giorno... e poi aggiungi la grande somma del dolore di vedere due genitori lasciarsi e litigate ogni giorno fingendo che vada tutto bene... Zia... quando sono venuta a in America e mi sono persa, ho incontrato una persona come me; anche lui aveva vissuto ciò che avevo vissuto io, come me ogni giorno e forse, anche peggio di me... insieme abbiamo guarito i nostri dolori... quindi non voglio perderlo... e stando qui in America, oltre a sapere di avere un futuro migliore di quello che potrei avere in Italia, so anche se starei meglio... poi ormai sono maggiorenne quindi..." Alla zia scese una lacrima che asciugò con il fazzoletto e disse: "Ti capisco... parlerò con i tuoi genitori e sapranno che sei sotto la mia protezione... se hai, anzi avete bisogno di aiuto a livello economico non esitate a chiedere!" [y/n] sorrise e dopo essersi alzata si recò nel retro del locale e preso il telefono lesse il buongiorno di Ash e in fretta e furia gli scrisse: "Ci sono riuscita!"

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Heyyy come va???? 
P. S. Non l'ho riletto!!
Nulla spero vi piaccia, se si lasciate una stellina oppure commentate!
Al prossimo capitolo!
P&L -Ros❤️-

Partners in crime. [ash x reader] *conclusa*Where stories live. Discover now