-Lost in confusion, like an illusion.

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-Corro, non so perché, spensierata, e felice. Forse un perché c'è e lo trovo proprio di fronte a me che mi corre incontro con un sorriso sulla faccia.

E' bellissimo.

La distanza diminuisce fino ad arrivare a due centimetri. Siamo l'uno davanti all'altro, due soli centimetri a dividerci.
Le nostre labbra si sfiorano, i nasi si toccano, chiudiamo gli occhi.
Le nostra labbra si uniscono e cominciano una danza armoniosa, dolce, stupenda.
Le mie mani arrivano ai suoi capelli e le sue braccia mi cingono la vita.
Ci abbassiamo fino ad arrivare al suolo, stendendoci in quest'immenso prato fiorito.
L'uno sull'altro, lui sotto di me, abbracciati a terra, bacandoci felicemente.
Dopo un po' Justin si stacca, lentamente, e mi guarda sorridendo.

"Vieni, ti porto in un posto."

Così ci alziamo e ci incamminiamo, con la mia curiosità, verso un luogo a me sconosciuto.
Poco dopo vedo in lontananza una casetta, e un lago che si estende ampio dietro ad essa.
Appena arriviamo lì davanti noto che la casa non è in ottime condizione, cade quasi a pezzi, e con mio stupore Justin apre la porta tirandomi non molto dolcemente dentro.
Chiude la porta dietro di sé.
E' buio.
Mi stringe la mano.
Inizia a camminare.
Lo seguo.
Non vorrei,
ma lui mi tira.

"Dove stiamo andando?"

Gli pongo questa domanda intimorita.
Non è più come prima.
Si gira verso di me e noto un sorrisetto farsi spazio sul suo viso.

"Sorpresa."

Detto questo ricomincia a camminare più velocemente, quando all'improvviso spalanca una porta che sbatte al muro e mi butta dentro questa stanza, piena di polvere e una finestra che illumina il tutto verso un materasso sporco a terra.

"Che ci facciamo qui?"

La mia voce trema.
Ho paura.
Tanta paura.
C'è un'atmosfera inquietante e la faccia di Justin non mi aiuta per niente a calmarmi.

"Uhm... non so... eravamo di qui... così... ho deciso... che magari..."

Tentenna.
Dice tutto a intervalli di due tre secondi.
Non lo capisco.
Guarda sempre in basso mentre parla.

Cosa vuole da me?

Dopo un po' infila una mano in tasca.

Cos'ha lì?

Quando tira fuori la mano noto...
...delle manette?

Lo guardo spaventata.

Che ci vuole fare con quelle?

Mi guarda.
Il suo sguardo è strano.
Un sorriso malizioso si fa largo sul suo viso mentre si avvicina lentamente a me.

"Che ne dici di giocare piccola?" -

Urlo a squarciagola mettendomi a sedere e mi ritrovo sul letto.
No, ti prego, di nuovo no.
Un altro incubo.
La porta della stanza che si spalanca mi fa sobbalzare e Justin si precipita dentro.

"Cos'è successo? Che hai? Perché hai urlato?"

E' frenetico, io sono terrorizzata. La sua presenza non mi aiuta per niente a riprendermi.

'Che senso ha un altro incubo?
Perché?
E perché in entrambi i sogni c'era Justin dipinto come...
Come...
Una specie di malato sessuale, psicopatico, crudele, essere, insensibile?'

Ho una tremenda confusione in testa e respiro pesantemente.

'Non può essere un caso...'
'Perché lui?'
'Justin è troppo buono e dolce, non mi farebbe mai delle cose del genere.'

Obsessed [sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora