L'aria salata del mare gli pizzicava la gola, adorava quella sensazione.
Murdoc era sulla cima del suo faro, con il lucernario aperto osservando la spiaggia che lentamente si trasformava in oceano, nella sua bellissima isola.

All'inizio se l'era imposta come auto-punizione, il rimanere da solo su quell isola, era consapevole di essere una merda di persona, ma nonostante tutto voleva cambiare, isolarsi dal mondo e pensare finché non diventava una persona migliore.

Ormai era da un anno buono che si trovava lí sopra e ormai aveva deciso di rimanere lì, innamorato di quel posto. l'unica compagnia era il suo corvo messicano cortez, il suo fedele compagno rumoroso.

Sentiva di stare meglio in quell'isola, in completa solitudine, sapeva di star cambiando infondo.

L'unica cosa che gli mancava della terra ferma erano le sue amate birrette e il suo liquore.

Aveva provato a farsele portare da cortez, sapendo bene dell'alta intelligenza dei corvi, ma lui era comunque troppo debole per una bottiglia di birra.

Una volta era riuscito a portarsi dietro una boccetta di assenzio, ma non era stata una cosa positiva per l'uccello, perché appena murdoc ebbe in mano la bottiglina verde, se la scoló senza ne diluirlo nell'acqua ne mettendoci la zolletta di zucchero dentro, da fighettine secondo lui.

In poche parole gli venne voglia di arrosto e completamente ubriaco provó a cucinare cortez.

Per scusarsi gli diede 6 occhi di pesce, invece dei soliti 2.

In effetti due persone le vedeva, regolarmente, Il suo amico russel con la sua bambina noodle.

Russel era 100% d'accordo suo fatto che murdoc fosse uno stronzo, ma era comunque suo amico, quindi una volta ogni 2 settimane gli faceva visita portando del cibo in piú oltre al pesce che pescava, roba come il caffè e la carne o le uova.

Ma ormai da un mesetto circa accadevano cose strane.

Spesso si sentiva osservato durante il tramonto, quando si affacciava al suo faro, oppure trovava dei segni strani sulla sabbia inseme a degli oggetti che non aveva mai visto,
O ancora sentiva della musica e una voce angelica provenire da chissá dove.

Murdoc la buttava tutta sul suo possibile calo di sanitá mentale, ma sapeva bene che non poteva essere soltanto la sua immaginazione.

Il gracchiare di cortez lo sveglió dal suo trance, il corvo sembrava starsi agitando, causando un leggero fastidio a murdoc.

"Ohhh che c'é adesso? Hai visto una cazzo di balena? O magari-"

Murdoc si azzittí subito appena notó uno splash nell'acqua e bagliore blu elettrico che scappava verso l'orizzonte diretto negli abissi.

Non era nulla di familiare, troppo scintillante e blu per un delfino ma troppo grande per un tonno, troppo veloce per un banco di meduse luminescenti e troppo largo per un pesce spada.

Murdoc era stupito e confuso. Non aveva visto mai nulla del genere, anche se era riuscito a vederne solo la sagoma, era sicurissimo di non conoscere la creatura.

Si giró per guardare cortez, che stava tranquillamente sgranocchiando una lisca. murdoc prese il barattolo contenente occhi di pesce che aveva sulla cassapanca accanto alle scale a chiocciola per scendere dal faro, lo aprì e come ringraziamento per l'avviso gli lanció un occhio, il corvo lo prese al volo e con gracchio soddisfatto lo ingoió e rabbrividendo per il piacere.

Murdoc sbuffó alla reazione del fidato uccello, amava quei disgustosi occhi puzzolenti.

Aspettò che cortez gli si posasse sulla spalla per poi cominciare a scendere le scale, lentamente per non inciampare , fino alla porta d'uscita.

La temperatura era perfetta e il sole stava calando, murdoc stava benissimo con il suo dolcevita nero.

La sabbia era fredda e si insinuava leggermente nelle sue scarpe.

Si sbrigó un pochino di più per arrivare nella sua casa, era appena accanto al faro ma odiava che la sabbia gli entrasse nelle scarpe.

Prese la vecchia chiave arrugginita dalla sua tasca, la inserí nel chiavistello e aprí la porta, facendo scendere cortez sul suo trespolo il prima possibile, gli stava cominciano a far male con i suoi affilati artigli.

I pensieri di murdoc erano ancora incerti e confusi, decise di farsi una doccia per rilassarsi e non pensare.

Si dirisse strascicando i piedi a terra verso il bagno, bianco e scintillante come l'aveva lasciato.

L'autoisolamento aveva cambiato anche questo aspetto, l'aveva reso estremamente pulito, ma il disordine ancora regnava.

Si tolse di corsa la maglietta, i pantaloni e le sue mutandine tigrate preferite, per poi buttarsi sotto la doccia.

L'acqua man mano diventava della temperatura giusta, i muscoli di murdoc si rilassarono col caldo uno ad uno e i capelli che si bagnavano lentamente appiattendosi sulla sua faccia.

Dopo essersi lavato e sciugato, distrutto e confuso si lasció cadere sul suo letto emettendo dei lamenti rochi, bassi e assonnati.

Si addormentò in pochi attimi sulle sue lenzuola di vera seta egiziana, pronto ad affrontare la solita routine il giorno dopo, o almeno, questo pensava

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⏰ Last updated: Jan 05, 2021 ⏰

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