Kuroo Tetsurou [Haikyuu!!]

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"Stanchi"

Dovevano vincere loro...

Pensò T/n vedendo il suo ragazzo, Tetsurou, e gli altri della squadra, abbastanza tristi e scocciati

Stavano tornando nelle loro rispettive stanze, dove alloggiavano tutti.

Lei era la manager della Nekoma, la squadra che oggi aveva perso.

T/n: dai ragazzi avete dato il meglio di voi! Non abbattetevi!

Disse lei, cercando di smuovere in loro qualcosa che li potesse distrarre dalla frustrazione della loro perdita.

Taketora la guardò passivo, come se dun tratto non provasse più nulla

Anche Tetsurou si girò, e sbuffò guardandola

Lei si sentiva molto a disagio...

Yaku: ma avanti che vuoi saperne tu! Mica ci giochi a pallavolo!

T/n si girò in direzione di Yaku, che la guardava infastidito

T/n: Yaku... io-

Yaku: Proprio un bel niente! Sei diventata la nostra manager solo perché sei la nipote del coach! Scommetto che lo hai fatto solo perché c'è Kuroo! E so bene che si parla tanto di lui fra i corridoi! Voi ragazze non fate altro che morirgli dietro quando passa!

Queste parole ferirono il cuore, ma soprattutto l'orgoglio di T/n, che era diventata la manager della Nekoma, si, grazie allo zio Nekomata, ma perché a lei interessava la pallavolo e le piaceva giocare, solo che per lei era solo un'hobby

Lei alzò lo sguardo verso Yaku, visto che prima aveva abbassato il volto per la vergogna e la falsità di ciò che aveva detto

Lo guardò dritto negli occhi, serrati a due fessure minacciosamente, e mordendosi il labbro disse testuali parole:

"Io non morivo dietro Kuroo, mai l'ho fatto, la pallavolo mi è sempre piaciuta, evidentemente a te, mi correggo, a voi, di più, di più a tal punto da scontrarvi non con la vostra manager, ma con una vostra amica, va bene così Yaku caro, dispiace anche a me di aver perso ma non è colpa vostra tanto meno mia! ci vediamo"

Disse tutto dun fiato, e alla fine fece un piccolo sorrisetto forzato

Strinse i pugni e si girò dall'altro lato della strada che stavano proseguendo.

Kuroo non emise suoni fino a quando non si bloccò vedendo la propria ragazza andarsene, percepiva anche lui la sua rabbia, lei era sempre gentile con loro, non meritava quelle parole.

Lei nel frattempo camminava senza traspirare emozioni

Il suo primo pensiero era di lasciare il posto come manager, e trovarsi un'altro club, ma non era convinta, quindi decise di fare una passeggiata e aspettare un po', per rinfrescarsi le idee.

Sentiva le voci degli altri dietro che litigavano fra di loro, non perché non le interessava, ma continuava a camminare come se nulla fosse, a testa alta

Lei non aveva colpe.

Nel frattempo il vento diventava più forte e lei incrociò le braccia per cercare un minimo di calore.

ONE SHOT//ANIMEWhere stories live. Discover now