CAPITOLO 3 - parte 2

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Il lungo discorso di Anya fu interrotto dalla voce di Kaze: erano finalmente arrivati dinnanzi all’abitazione del vecchio saggio, una piccola casetta in legno e paglia, simile a quella dei Fix. Sulla soglia comparve una donnina piccola e grinzosa dai capelli lunghi e argentei, che li accolse con un grande sorriso senza proferire parola, doveva essere la moglie del saggio, pensò Elys.

Li accompagnò in una stanza rotonda molto grande e spaziosa, che fungeva da salotto, con dei cuscini a terra su cui accomodarsi e dei tavolini bassi dov’erano già state servite delle tazze fumanti, il cui aroma ricordava quello del the. Nella penombra era seduto un uomo dall’aspetto gracile e curvo, con i capelli bianchissimi lunghi fino alle spalle, che fumava una pipa gigante. Delle profonde rughe gli solcavano il volto e la fronte, quasi a nascondere gli occhi di un blu intenso, ma una rada e lunga barba gli contornava il viso. A vederlo era impossibile dargli un’età, secondo Anya nessuno sapeva davvero quanti anni avesse, ma di sicuro era il più anziano del villaggio e secondo molti aveva più di cent’anni.

Con un gesto li fece accomodare, li invitò a sedersi sui cuscini davanti a lui e i ragazzi si accomodarono, senza far complimenti.

-         Volete un infuso di bacche? - chiese in tono pacato. La sua voce, nonostante l’età e il fisico, era profonda e vigorosa.

L’anziana signora servì subito l’infuso, senza attendere una risposta da parte degli ospiti.

-         Vecchio Silos, - cominciò Kaze, - siamo qui per chiederti consiglio e per…

-         Vi stavo aspettando. - l’interruppe lui sorridendo. - Non serve che mi spieghi, Kaze, ti ricordo che so leggere nel pensiero.

Detto questo il suo sguardo si spostò su Elys, che s’irrigidì: non sapeva che esistesse qualcuno capace di leggere nella mente, ma dopotutto si trovava in uno strano mondo, in cui c’erano magia e mostri dalla pelle blu, tutto era possibile! Non le andava però che uno sconosciuto riuscisse a sapere tutto di lei scavando nei suoi pensieri.

-         Non ti preoccupare, Elys. - la rassicurò, rispondendo ai suoi dubbi. - È solo un modo più rapido per conoscere le cose. Credo di aver capito chi sei, ma per favore puoi scoprirti il capo? - le chiese, sorridendo in maniera paterna.

Elys, sebbene un po’esitante, si liberò la testa, rivelando così le sue piccole orecchie sotto i capelli ramati, accuratamente acconciati da Anya. L’uomo non sembrò sorpreso dal suo aspetto, anzi, fu per lui una conferma ai suoi pensieri.

-         Come forse avrai intuito, anche tua madre è stata qui prima di te. - parlò infine, con stupore dei due fratelli. - È successo molti anni fa e insieme a lei c’era tuo zio Albert.

«Anche lo zio è venuto a XAMYNIA?» si chiese incredula.

-         Cioè quella pietra ha portato qui anche altre persone? Per di più suoi parenti? - domandò Anya, sorpresa.

       Kaze si limitò a rimanere in silenzio, non riuscendo a credere a quel che udivano le sue orecchie. «Questa storia è assurda.» pensò.

-         Quando giunsero qui, Phlox sorgeva ancora a nord della Grande Foresta. - continuò il vecchio, ignorando lo stupore dei giovani. - Arrivarono come te, per caso, grazie alla Goccia di Luna che porti al collo.

-         Allora è davvero la Goccia di Luna! - esclamò Kaze, rivolto più a se stesso che agli altri.

-         Sì, è la pietra leggendaria. - poi si rivolse nuovamente a Elys. - Incontrai tua madre e tuo zio da queste parti, mentre raccoglievo erbe mediche nella Foresta. Non sapevano dove si trovavano, né tantomeno come ci fossero arrivati. Angelica era ancora una bambina, mentre Albert aveva più o meno l’età di Kaze. Li portai a Phlox e li accolsi nella mia casa.

ELYS E LA GOCCIA DI LUNAWhere stories live. Discover now