CAPITOLO 2 - parte 2

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Il guaritore arrivò e dopo aver visitato Elys, informò le presenti che si trattava di una semplice slogatura e che sarebbe guarita in un paio di giorni al massimo. Le fasciò il piede e le raccomandò di tenerlo a riposo. Quando se ne fu andato, Anya e sua madre l’accompagnarono al piano di sopra per farla sdraiare sul letto.

-         Per cena ti preparo la mia specialità, la zuppa di ortiche. - annunciò orgogliosa la donna. - Il coniglio può aspettare.

       Seduta sul letto del fratello di Anya, Elys le sorrise con gratitudine, era ormai sera e stava morendo di fame. Anya le aveva assicurato che suo fratello avrebbe dormito di sotto, quindi non doveva preoccuparsi. «Mi sa che per oggi non riuscirò a tornare a casa. Speriamo non si preoccupino troppo. Conoscendo lo zio, prima di chiamare la polizia farà ispezionare il bosco da cima a fondo. Non ha mai amato farsi aiutare da nessuno, nemmeno dagli agenti. Se riesco a tornare domani forse tutto si risolverà senza problemi.» Nonostante i pensieri fiduciosi, qualcosa in lei dubitava che sarebbe andata in quel modo. Era come se una voce in lontananza le dicesse che quello non era che l’inizio.

Kaze, così si chiamava il fratello di Anya, arrivò poco dopo, Elys lo sentì discutere animatamente con la madre e la sorella: evidentemente aveva appreso che c’era un’ospite al piano di sopra.

-         Siete delle sconsiderate! - lo udì protestare. - Come avete potuto portare in casa una sconosciuta! E se fosse una spia?

-          Non è pericolosa, Kaze! - replicò la sorella.

-          Perché se lo fosse te lo verrebbe a dire? Maledizione!

       Cominciò a salire le scale velocemente ed Elys si mise seduta composta al bordo del letto. Pur non conoscendolo, si sentiva in imbarazzo per esser piombata in casa sua ed essersi appropriata del suo letto.Dalla porta entrò un ragazzo alto dai capelli scapigliati castani e gli occhi grigi, con una cicatrice che gli attraversava la guancia sinistra senza però deturpargli il viso. Portava una blusa bianca sotto a un corpetto di cuoio e alla cintura era assicurata una robusta spada,infilata nel fodero.

-         Ciao! Sono Elys! - lo salutò lei, mentre lui rimase bloccato sulla soglia con un’espressione accigliata.

Il ragazzo la stava fissando con circospezione, senza distogliere lo sguardo dalla testa scoperta della ragazza.

-          Dove sono finite le tue orecchie? - chiese sorpreso.

-         Attaccate alla testa, naturalmente! - rispose Elys ironica, scostando i capelli per mostrargliele.

     Non assomigliava per niente a sua sorella, la gentilezza non sembrava essere tra le sue migliori qualità.

-         Intendevo, come mai le hai così piccole? - replicò seccato lui. - Sono davvero strane.

-          Penso lo stesso delle vostre…

-          Che ci fai qui? - chiese ignorando il suo commento.

-          Nessuno ti ha insegnato le buone maniere?

      In quel momento entrò anche Anya:

-         Lui è Kaze, il mio fratellone. Scusalo Elys, ha dei modi un po’ bruschi. - lo schernì divertita.

-         Non t’impicciare, Anya! - tagliò corto lui, visibilmente scocciato e poi si rivolse di nuovo a Elys. - Che ci fai qui?

Era un ragazzo serioso e prepotente, ma Elys decise si accontentarlo ugualmente, dopotutto non ne aveva fatto parola neanche con Anya e dopo quello che aveva fatto per lei glielo doveva. Raccontò brevemente da dove veniva e cercò di ricostruire com’era finita a XAMYNIA, anche se i ricordi erano un po’ confusi: l’ultima cosa di cui aveva la certezza era che si trovava nel bosco del suo mondo quando inciampando, era ruzzolata lungo la collina e si era svegliata con Anya davanti a sé.

ELYS E LA GOCCIA DI LUNAWhere stories live. Discover now