14. Scegliere.

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Rose

L'acqua calda scivola sulla mia pelle e spero che riesca a togliere tutte quelle sensazioni che mi sento addosso. A partire dal tocco magico di Harry e finire con il sapore delle sue labbra.
Cavolo, mi sono lasciata trasportare dalla situazione e ovviamente lo champagne ha accentuato le emozioni. Mi sembra ancora di sentire le sue dita, i suoi baci sul collo, la sua voce roca.
Le sue parole mi rimbombano in testa e mi fanno riflettere su tante cose. Io lo desidero davvero? Sto soffocando qualcosa? Cole conta veramente più di Harry?
La risposta a queste domande è unica per tutte: non lo so.
Non so esattamente niente perché mi annebbia la mente. Lui e tutte le sue convinzioni da dongiovanni.
Per quanto ne so, potrebbe avermi mentito quando
ha detto che per lui il bacio avrebbe signiticato qualcosa di diverso da ciò che avrei sentito io ma, quella stupida parte irrazionale vuole credergli.
Ma Harry è complicato, è arrogante, é totalmente diverso da me. Non posso permettermi di soffrire a causa sua.
Magari adesso si starà consolando con Addison. Ricordo qualche commento che ha fatto lei stessa nella piscina della spa e il sangue mi sale al cervello. Che gusto ci trova nel raccontare i particolari dei suoi rapporti sessuali in giro? Il modo in cui l'ha sfiorata, l'ha toccata...
Se solo avessi saputo che qualche minuto dopo avrei provato le stesse sensazioni, avrei iniziato a ridere.
Una volta aver sciacquato i capelli per bene, prendo l'asciugamano per coprirmi.
La testa mi fa un po' male, ma niente che un'antidolorifico non possa guarire.
Così mi affretto ad asciugare i capelli e indosso l'intimo di pizzo rosso. Quando ho deciso che avrei messo questo, mi resi conto di quanto crudele fosse il destino: proprio lo stesso intimo che Harry ha visto nella mia valigia.
Quante cose sono cambiate da quel giorno.
È passata solo una settimana, è vero: ma mi ha stravolto la vita completamente.
Sbuffo, cercando di non pensare più a niente. Ne Cole, ne Harry. Basta.

***

Finalmente sono pronta, ripasso il contorno del rossetto rosso che indosso e dopo aver recuperato la pochette, esco dalla camera.
Tiro un grande sospiro per prendere coraggio e affrontare il resto della giornata.
È pomeriggio inoltrato ormai, la messa inizierà tra circa mezz'ora e si terrà in giardino.
L'ansia mi fa battere il cuore ininterrottamente, le mani tremano e il respiro è faticoso. Non so per quale delle tante cose sono preoccupata: il matrimonio, imbattermi in Harry, i miei genitori, Cole...
Chiamo l'ascensore e aspetto di fronte ad essa grattandomi via qualche pellicina sulle dita ma quando le porte si aprono mi prendo di spavento scontrandomi con qualcuno.

«Rose».

«Scusa...», diciamo allo stesso tempo.

I suoi occhi verdi mi scrutano dalla testa ai piedi con un luccichio strano. Più che strano, fa a me uno strano effetto. Fosse stata qualcun'altra si sarebbe sentita invasa, ma io al contrario spero non smetta più.

«Wow...», sospira incantato. «Sei... bellissima».

A quelle parole mi si spezza il fiato ma allo stesso tempo mi si gonfia il petto. Un complimento da parte sua è sempre qualcosa di unico e raro.
Passano alcuni secondi e la mia risposta rimane bloccata in gola, così non perde tempo ad agire.
Fa un passo avanti uscendo completamente dall'ascensore e mi guarda più intensamente. Lo conosco quello sguardo, è lo stesso di qualche ora fa e non promette niente di buono.

«G-grazie...», balbetto facendo di conseguenza un passo indietro. «Anche tu... stai bene», sussurro.
Infondo è la verità: quel completo tutto nero lo rende ancora più bello di quanto già lo sia e io sto praticamente iniziando a sbavare. Contegno, Rose.

𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐓𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢Where stories live. Discover now