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Jimin's pov

Ero seduto sul divano di casa di Yoongi, che mi aveva consigliato di accomodarmi nel mentre lui terminava di preparare il tè. Era stato dimesso dall'ospedale perché le sue condizioni erano, fortunatamente, migliorate e si erano stabilizzate molto presto. Tuttavia i medici avevano comunque imposto a Yoongi delle visite di controllo settimanali, a cui mi ero offerto di accompagnarlo.
Il ragazzo non sembrava odiarmi, non aveva cercato di allontanarmi o aveva sostenuto che le mie parole fossero menzogne; e questa era una cosa ottima, poiché grazie alla vicinanza avrei potuto aiutarlo in misura maggiore.

Mi guardai attorno, pensando che non avessi mai passato così tanto tempo in salotto: di solito quando ci vedevamo, Yoongi mi portava nel suo studio, quindi era quello l'unico ambiente che sentivo "familiare" in quella casa. Però, da quello che mi aveva detto il maggiore, non era più voluto entrarci dopo quello che era successo poiché quell'ambiente gli metteva un senso di inquietudine addosso.
Quando Yoongi arrivò in salotto, con in mano due tazze di tè fumanti, me ne porse gentilmente una e si sedette nella poltrona di fronte al divano su cui invece mi ero accomodato; avevo sperato si sedesse accanto a me, ma in fondo dovevo immaginarlo, per lui adesso non avevamo più tanta confidenza come prima.
«Allora, Jimin. Partiamo dal presupposto che io ricordo solo il tuo nome... Non ho la minima idea di chi tu sia e non ricordo nemmeno le ultime cose che ho fatto...» il ragazzo dai capelli menta sospirò, sorseggiando un po' della bevanda calda.
«È normale Yoongi, hai subito una forte caduta, ma i medici mi hanno detto che basterà lavorarci un po' su e i ricordi riaffioreranno da soli.» gli feci un sorriso per rassicurarlo, sembrava davvero indifeso, magro com'era stretto nel suo pigiama grigio scuro. Sul suo viso bellissimo facevano capolino degli occhiali grandi e neri, che incorniciavano alla perfezione i suoi lineamenti.
«Per aiutarti, infatti, ho deciso di farti vedere il video che abbiamo registrato assieme quando abbiamo cominciato a conoscerci meglio. Ci siamo incontrati la prima volta alla festa di compleanno di Eddie... Ti dice nulla questo nome?» continuai, prendendo il mio cellulare in mano e sbloccandolo.
Vidi Yoongi scuotere la testa alla mia domanda, assieme ad una piccola smorfia.
«Eddie è uno YouTuber come noi, si occupa di make-up e vlog in generale. Mentre io mi occupo di hair styling e make-up. Tu Yoongi, ricordi su cosa verte il tuo canale?»
«Questo lo so! Cover! Musica, insomma... Mi chiamo AgustD »
«Esatto! Scusami se ti faccio delle domande stupide ma vorrei capire fino a dove ricordi... »
«Tranquillo, lo capisco...» fece una breve pausa prima di guardarmi dritto negli occhi «Senti Jimin... Io voglio sapere di più su quello che eravamo. Insomma, ti stai preoccupando così tanto per me, mi stai persino accompagnando in ospedale ogni volta... Cosa ero io per te?»

Quella domanda mi lasciò spiazzato: il fatto che il maggiore volesse indagare sulla nostra relazione, tuttavia, mi rendeva più che felice. Così, con voce tremante, cominciai a parlare.
«Prima del tuo incidente avevo una cotta stratosferica per te... Non te lo ho mai detto, ma a quella festa ti ho guardato per tutto il tempo e dopo ho letteralmente pregato Eddie di darmi il tuo numero... Allora ero appena tornato da Parigi, quindi avevo pochissimi amici qua, ma tu mi eri sembrato così...affascinante che volevo a tutti i costi conoscerti. Ho avuto il tuo numero qualche giorno dopo la fine della festa, ma non ti ho mai contattato: per due anni mi sono limitato a guardarti da lontano o a vedere i tuoi video, sperando un giorno di rincontrarti. Poi, però, ho fatto una scommessa con il mio migliore amico, e avendola persa mi ha costretto a scriverti.» feci un profondo respiro, sentendomi finalmente libero da tutti quei pesi che mi ero tenuto dentro per non sembrare uno stalker a Yoongi «Così abbiamo cominciato a scriverci, all'inizio ti ho abbordato con la scusa di fare un video insieme, quello dei capelli colorati, poi però abbiamo cominciato a vederci come semplici amici. È successo tutto così in fretta, ma una sera, alla festa di Halloween di Jackson noi...siamo finiti a letto insieme. Abbiamo fatto l'amore per una notte intera.» mi fermai, sentendo le guance rosse per l'imbarazzo. Presi a giochicchiare con le mie mani, rigirando le mie stesse dita senza un apparente motivo, forse volevo solo evitare lo sguardo di Yoongi.
«Jimin, c'è qualcos'altro...?» chiese, mettendo una sua mano magra sopra la mia.
«Ecco... A dire la verità si. Tu non ti sei più fatto sentire per una settimana, forse anche di più. Non so cosa ti fosse successo, in realtà, perché nemmeno io ho avuto il coraggio di scriverti. Poi un giorno mi hai contattato, dicendomi che dovevamo parlare e sono venuto qua. Tu...tu mi hai detto che era stato un errore, che non sarebbe mai dovuto succedere ma io non capivo il motivo di questo tuo rifiuto. Così... T-Ti ho schiaffeggiato e me ne sono andato. Per un'altra settimana non ho avuto tue notizie e beh, poi è successo quello che già sai.» mi morsi il labbro, terminando il racconto, incastonando gli occhi nelle iridi scure dell'altro di fronte a me.

«Jimin io non so cosa ti abbia fatto di male precisamente... Ma voglio rimediare. Voglio rimediare al passato e ricominciare. Odio il fatto di non riuscire a ricordare, ma sono convinto di voler andare avanti. Vorrei... Vorrei che ci fosse di nuovo un "noi". Ti va?»
Dopo le sue dolci parole non potei che scoppiare a piangere come un bambino: avevo capito che Yoongi mi aveva accettato, mi aveva finalmente riconosciuto e voleva provare di nuovo a ricominciare. Chi ero io per dire no? Non lo avrei mai più lasciato andare.
Senza pensarci un attimo, mi gettai fra le sue braccia, affondando la testa nell'incavo del suo collo, inspirando a fondo il suo profumo.
Quello era profumo di casa.
Yoongi era diventato la mia casa.

Angolo autrice!
Mi scuso se è un po' noioso e sdolcinato :/ come sempre lasciate stelline e commentate!