Capitolo 20

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Sento suonare la sveglia, ma non mi degno di alzarmi anzi butto la sveglia a terra senza ricordarmi che mia sorella dormiva lì accanto a me.

«Ahia!
Ma sei rincoglionita ?», urla e mi tira da un braccio cercando di farmi cadere dal letto.

E va a finire che cado sorpa di lei ma entrambe ci mettiamo a ridere.
È bello ridere assieme alla propria sorella, una cosa che non ho mai provato da tempo.

«Dai scema alzati che abbiamo scuola»

Mi sposta ancora ridendo e si alza.
Sento vibrare il suo telefono.

«Ti è arrivato un messaggio»

«Leggilo tu magari sai chi è»

Mi guarda con uno sguardo, e capisco a chi si riferisce.
Prendo in mano il telefono e vedo che è Riccado.
"Buongiorno,
Senti ho pensato di vederci alla fermata dell'autobus, ti aspetto lì".
Sorrido e rispondo con un "arrivo subito".
Mi alzo e vado velocemente a vestirmi, metto la divisa della scuola e scendo subito le scale.
Trovo mia madre in cucina.

«Vado a scuola da sola.
Non provare a dirmi di no.»

Non la faccio parlare e vado direttamente alla porta.
Mi avvio verso la ferma dell'autobus, e per fortuna non è vicino a casa se no mia madre ci avrebbe visto.
Vedo la macchina parcheggiata, e mi avvicino.
Salgo in auto e la prima cosa che faccio è darli un bacio.
Ne avevo bisogno.

«Hai fatto colazione ?», mi da un bacio in fronte.

«No, sono subito venuta.
Era già troppo il tempo che non ti ho visto»

Sorride e mette in moto.
Ci fermiamo in un bar a fare colazione, usciamo dalla macchina e mi prende per mano.
La gente passava e ci guardavano, ma a me non importava ero con lui, e stavo bene.

«Mi sei mancato...più del solito»

Mi abbraccia e mi stringo nelle sue braccia, era la mia casa.
Ci sediamo in un tavolo, mentre aspettiamo la nostra ordinazione.

«Ho saputo dal preside che per una settimana vuole fare una gita con due classi, e temo che se tua madre sa che io ci sarò non ti farà venire»

«Se lei vede che io non ho più contatti con te, e che li faccio vedere che ho un ragazzo magari verrò»

«Un ragazzo?
No, non approvo.»

«Posso chiedere a Matteo di fingersi il mio ragazzo, scusa così è credibile e poi lui sa di noi»

Sposta lo sguardo fuori, bruciava di gelosia.
Li tengo la mano.

«Lo so che per te è difficile anche per me, credimi.
Ma che alternative abbiamo?
E poi devi ricordare che è finzione»

«Ma davanti a me dovrai baciarlo, o ti dovrà tenere nelle sue braccia insomma hai capito.
E sta cosa mi da fastidio e non poco.»

«Ma io voglio venire in gita con te, avremmo l'occasione di stare più tempo insieme senza che ci vede mia madre»

«E come faresti a venire in camera mia ?» lo guardo cercando di capire la sua risposta.

«Ah di questo non dovresti preoccuparti, so io che fare»

Sorrido, e anche lui.
Ancora non credo sia vero che stiamo di nuovo insieme.

-

Arriviamo quasi a scuola ma ci fermiamo in una strada lontano da chi può vedere.
Mi siedo sulle sue gambe, baciandoli il collo.

«È da folli», sussurra al mio orecchio.

«Noi siamo folli» aggiungo con un sorriso.

Posa le mani sui miei fianchi, mentre gli sbottono la camicia.
Poso le mani sul suo petto, mentre poso le labbra sul suo collo.
Passa le dita tra i miei capelli e non c'è sensazione più bella per me.

«Vorrei che questo non finisse mai, ma dobbiamo andare a scuola»

Lo guardo mettendo il broncio.

«Lo so, lo so ma voglio stare anche u po qua con te, prima di dover passare le mie prossime ore senza di te.»

«Affare fatto.»

Rimango seduta sulle sue gambe, abbracciata a lui poso la testa nell'incavo del suo collo li accarezzo il viso mentre lui posa le mani sulla mia schiena tenendomi tra le sue braccia.

«Stasera i miei vengono in città con mia sorella, si ho una sorella e non te ne ho parlato ma sai lei non ama molto la mia famiglia e come darle torto, so anche che chiederti di venire è azzardato... ma ti va ?»

«Beh è una cena che male c'è? Poi se i tuoi vanno via, posso restare da te»

«io voglio che resti da me»

«Non mi basti mai, giuro»

Sorrido guardandolo negli occhi, e li do un bacio, poso la testa nel suo petto e penso a questa cena di stasera, ho fatto bene ad accettare ? So dove sto andando in contro? Tutte domande che prima non mi sono fatta, non ho esitato a dire di sì, per lui, perché è la mia ragione di vita.

l'amore tra un'alunna e il proprio professoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora