Capitolo 17

9.4K 222 7
                                    

Sono passati solamente due giorni, e mia madre non mi ha ancora detto cosa ne pensa.
Ma allo stesso tempo mi ha detto di fare casa e scuola e scuola casa.
Mi fa pensare che non vuole che vada da lui.

«La mamma ha detto che ti porta lei a scuola oggi », entra in stanza mia sorella.

«Oh beh certo, ora cosa fa mi tiene d'occhio!», infilo nella borsa il libro arrabbiata.

«Scusa ma cosa pretendi che sia felice che te la spassi con un professore!
Ok, io non ho fatto di meglio, ma di certo non me la farei con il mio professore anche se devo ammettere che il tuo prof non è niente male...»

«Mi prendi in giro per caso? Senti lui non è come gli altri, e poi si ci siamo conosciuti a scuola ma comunque non capisco perché debba essere così tanto un problema»

«È un tuo prof Camilla. Per quanto io sia felice per te, mamma non approva né ora e né più avanti.
Ti ripeto che capisco perché ti sei presa una cotta per lui ma devi dare tempo alla mamma di capire come elaborare la cosa.
Ora sicuro non vuole che vi vedete, ma non puoi sapere se più avanti cambia idea»

«E nel frattempo devo fare come vuole lei ? No grazie.
Per la prima volta mi sento amata veramente, non come quei ragazzini che voglio scopare e basta. Che sono dei bambocci.
Io voglio stare con lui, e niente e nessuno me lo può impedire.»

Afferro la borsa e la giacca, e scendo le scale velocemente.
Incrocio mia madre nel soggiorno, che mi guarda male.

«Non provare a portarmi a scuola tu, o faccio un casino.»

Non li do nemmeno la possibilità di replicare, che esco dalla porta subito.
Vado alla fermata dell'autobus, aspettando che arrivi e nel frattempo mi ascolto un po di musica per alleviare la rabbia.

Vedo passare una macchina, è lui...si ferma al semaforo e mi guarda.
Ci scambiamo degli sguardi, ma poi vedo che va via.
Perché è tutto così complicato.
Salgo sul bus, e mi siedo in un posto da sola ascoltando la musica finché non arrivo a scuola.
Scendo subito, ed entro di corsa sperando di incontrarlo da qualche parte.
Lo vedo entare in una stanza, e lo seguo.

«Mi stai evitando?», chiudo la porta mentre si volta verso di me.

«No. Affatto.
Ma sto rispettando la decisione di tua madre.
Non voglio avere problemi con lei, ma non voglio nemmeno perdere te.»

«Allora non evitarmi, parlami.
L'unico luogo dove mia madre può non interferire è casa tua.
Perciò perché non possiamo vederci e parlarne?»

«Camilla non posso.»

«E che cosa ne è stata della tua dichiarazione dell'altra sera ? Una buffonata?.
O mi hai solo preso in giro ?!»

«No.
Ascoltami non ti ho preso in giro, ti sto solo dicendo che non voglio avere problemi con tua madre, anche perché in qualche modo sta cercando di buttarmi fuori da questa scuola e mandarmi in un'altra città.
Perciò peggio di così non so come possa andare.»

Mi avvicino e li prendo le mani.

«So io come possiamo risolvere la cosa, insomma possiamo parlarli farla ragionare»

«Non credo che così lei possa farci stare insieme...»

Appoggia una mano sulla mia guancia, ma io lo abbraccio.

«Non capisci che io voglio te.
Voglio stare con te.»

Mi stringe nelle sue braccia, senza dire nulla.
Restiamo così per qualche secondo, ma sentiamo che qualcuno sta per  aprire la porta perciò ci stacchiamo.

«Ci vediamo in classe professore»

Annuisce ed esco dalla stanza.

l'amore tra un'alunna e il proprio professoreWhere stories live. Discover now