Capitolo 2

25.5K 444 83
                                    

«Devo andare!», sposto il mio sguardo da lui.

Scendo dal tavolo ed esco, senza voltarmi.
Non posso, sono fidanzata.
Nella mia testa rimbomba questa domanda, che non sono riuscita a dirgli ma semplicemente, ho detto altro.
Odio il fatto che stargli vicino mi viene voglia di baciarlo.
Anche se lo conosco da 3 anni, e non ho mai avuto attrazione per lui.
Non devo nemmeno pensare a queste cose sorpatutto su un mio professore.

Finiscono le tre ore di scuola, e posso tornare a casa.
Vanessa oggi aveva un appuntamento con un ragazzo perciò non è venuta a mangiare da me, ma spero che domani potremmo stare insieme.
Siamo state lontane per 3 mesi di
Appena entro in casa sento le urla dei miei genitori che litigano.
Ci voleva solo questa.

«Ne ho abbastanza dei tuoi attacchi di gelosia Ana!», grida mio padre.

«Ah si?
Allora perché non ammetti che mi hai tradita!
Cosa ti costa?», sbatte la mano sul tavolo.

Vedo mio padre venire verso la porta, mi guarda e poi esce.
Sono scioccata da questa scena di mio padre che litiga con mia madre.
Ma ormai ne sono abituata.

«Tesoro...sei arrivata..», si asciuga le lacrime.

Si avvicina abbracciandomi forte.
Ha bisogno di affetto, e la stringo forte anch'io.

«Papà torna, tranquilla», Sussurra al mio orecchio.

E se forse non torna?
Chissà magari stavolta si è stancato davvero e non vuole più tornare.
Andiamo in cucina per preparare il pranzo, mamma è molto agitata, ma non voglio parlare.
Sto zitta e l'aiuto a preparare il pranzo, a momenti arriva anche Federica.

«Tesoro stasera ti va di invitare il tuo ragazzo a cena ?», mi guarda sorridendo.

«Ehm....si va bene, ne parlerò con lui.»

In un'ora finiamo di preparare il pranzo e puntuale come un orologio stranamente arriva a casa Federica.

«Ciaooo.
Sono tornata!», urla buttando a terra lo zaino.

Ma che gioia.
Come se me ne improta.
Non la sopporto.

«Papà?»

È molto legata a papà, infatti se mio padre se ne va lei vuole fare lo stesso.
Sono proprio due gocce d'acqua.

«È uscito.
Vieni il pranzo è pronto.», entra mia madre in salone per avvertirla.

Mangiamo in silenzio come se non avessimo nulla da dirci.
Ma a rompere questo silenzio è proprio mia madre.

«Com'è andata a scuola Camilla?»

«Bene, molto bene.»

Mi sorride e Federica sbuffa guardando il telefono.

«Federica metti via il telefono quando si mangia.»

«No!
E non mi volete dire davvero dov'è papà!»

Sento che mia madre sta perdendo il controllo.
E già lo noto dalla sua faccia.

«Metti immediatamente via quel telefono.»

Sbuffa e mette apposto il telefono.
Stranamente obbedisce a mamma.
Di solito anzi sempre obbedisce solo a lui.

l'amore tra un'alunna e il proprio professoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora