Thirty.

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[ NARRATORE ESTERNO ]

Rumori, voci, caos: era ciò che regnava nella camera di Drey, in quel momento, disturbando il suo sonno.
Emma, Nicole, Lauren e Daniele, con la complicità della nonna, avevano invaso casa della mora.
Erano le 12:00 e la giovane, in una posizione alquanto strana, dormiva beatamente non curandosi di ciò che stava accadendo; aveva il sonno profondo.
Da bambina era stata abituata a dormire sotto i potenti suoni che suo nonno faceva riecheggiare in casa, strimpellando il suo amato basso; niente, dunque, poteva svegliarla.
«È possibile che non si sveglia?» chiese la ballerina, guardando la torta che reggeva tra le mani. «Si scioglierà!»
Esatto, era il compleanno di Drey!
Oggi sarebbe diventata una ventenne a tutti gli effetti; in realtà, non cambiava proprio nulla, secondo la ragazza.
Se non la piccola novità che cresceva nella sua pancia.
Era questa l'unica cosa che sarebbe cambiata nella sua vita e non c'entrava un bel niente con il suo compleanno.
Ma lei aveva deciso di vederla in modo diverso, per riprendersi dal quel malessere interiore: vedeva quel giorno come un inizio della sua nuova vita da mamma.
Mancava ancora tanto tempo, ma tutti iniziavano già a fantasticare sulla creatura; tra nomi, aspetto e carattere, fuoriuscivano le immagini più fantasiose che potessero esistere.

Un mugolio, o meglio una sorta di grugnito, fece concentrare i presenti sulla figura della cantante; aveva cambiato posizione, era supina e stava stropicciando gli occhi con il dorso della mano destra. L'altra, invece, era sistemata sulla pancia ancora invisibile. Era un gesto istintivo, ormai.

«Tanti auguri a te! Tanti auguri a te!» avevano iniziato a canticchiare i ragazzi, facendo sbarrare gli occhi della festeggiata. «Tanti auguri a Drey, tanti auguri a te!»
Ella aveva assunto un'espressione divertita, detestava quella maledetta canzoncina ma non avrebbe rovinato i piani della sua seconda famiglia.
«Ma voi siete pazzi!» esclamò, alzandosi dal materasso.
E ancora non aveva visto nulla: erano due settimane che stavano organizzando una festa a sorpresa, erano riusciti a nascondere tutto con quell'improvvisazione che era nata all'ultimo minuto.
Avevano comprato una torta a caso, in una pasticceria qualsiasi al centro di Napoli.
La nonna li aveva avvertiti del continuo indagare di sua nipote che, vispa com'era, avrebbe scoperto tutto in poco tempo: difatti, con una scusa banale, le tre amiche l'avrebbero portata a fare shopping; Daniele avrebbe finto di dover andare a trovare Filippo, ma sarebbe rimasto in casa ad aspettare Biondo, Einar ed il resto dei suoi compagni per poter organizzare il party.
Parlando proprio di questi ultimi due citati, attualmente si trovavano in un centro commerciale di un paese vicino, avevano saputo dell'evento di Irama che si sarebbe svolto lì e avrebbero fatto di tutto per far sì che i due avessero un chiarimento.

[ DREY ]

Quella sorta di invasione mi aveva lasciata piacevolmente stupita.
«Non dovevate» mormorai, stringendoli in un abbraccio.
«Soffia queste maledette candeline, siamo qui da più di mezz'ora e si stanno per frantumare» esordì Nicole.
Scoppiai a ridere a quell'affermazione, scuotendo la testa. «Un po' come le vostre palle, dato che avete aspettato tutto questo tempo» ribattei, prima di spegnere il numero 20 che padroneggiava sulla torta.
«Buon compleanno, piccola stella» disse Daniele, posandomi un bacio sulla guancia, imitato dalle tre.
In quel momento, mi accorsi della mancanza di una persona in particolare; il mio migliore amico. «Simone?»
Vidi lo sguardo di Emma cambiare radicalmente; sembrava avere il panico negli occhi. «Biondo è ad un evento!» annuì a sé stessa. «Non è potuto venire ma più tardi ha detto che ti chiama con Facetime»
La cosa sembrava poco credibile, la Maltese non era brava a mentire ed ero sicura che mi stesse nascondendo qualcosa.
Feci per replicare, ma fui interrotta da Nicole. «Come sta puntino?» sorrisi istintivamente a quella frase, era buffo quel soprannome.
«Bene, ho una visita tra due giorni!»
«Ti accompagneremo noi tre, without Dani. Maschi are so stupid» la ballerina mi rassicurò, sotto lo sguardo torvo del suo ragazzo.

Tornerai da me. [ IRAMA ]Where stories live. Discover now