Eight.

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[ DREY ]

Quella mattina mi ero svegliata stranamente prima degli altri, avevo passato un'ora e mezza chiusa in bagno, sotto il getto freddo della doccia.
Non ero un'amante del freddo ma, dopo il sogno che avevo fatto, ne avevo bisogno.
Avevo sognato me, in un campo di piume ed Irama che mi aspettava alla fine.
Mi ero praticamente svegliata di soprassalto pensando fosse reale, ma mi resi conto che i campi di piume non esistevano.

Quando uscii dal bagno, dormivano ancora tutti. Erano solo le 7:30 e sì, ero sveglia dalle 6:00, strano ma vero.

Mi avvicinai al letto di Biondo, piegandomi sulle gambe per arrivare all'altezza e ridacchiai per il modo buffo in cui dormiva; era attorcigliato tra le coperte, il suo materasso chiedeva pietà per il casino che vi era.
Quando mi risollevai, due occhi grigi-verdastri erano puntati su di me; Irama era sveglio e mi stava guardando.

«Buongiorno» bisbigliò in modo da non interrompere il sonno profondo dei nostri coinquilini.
Era la prima volta, dopo due settimane, che mi rivolgeva la parola. Un semplice buongiorno, talmente semplice che mise il mio stomaco in subbuglio.
Gli dedicai un sorriso lieve e mi allontanai, raggiungendo Emma; ella si era appena alzata ed il suo viso assonnato divenne improvvisamente incredulo.
«Già pronta? Come è possibile!» Enunciò, provocandomi una risata. Scrollai le spalle e posai un bacio sulla sua guancia.
«Ho dormito male» mormorai prima di vederla annuire; aveva capito, dato che sapeva.
Quando scomparve in bagno, io decisi di uscire in balcone, per evitare l'imbarazzo tra me ed il castano, dato che il mio migliore amico era ancora nel quindicesimo sonno.

Portai una sigaretta alle labbra e la accesi, aspirando in un tiro abbastanza lungo.
«Da quanto?»  Una voce al mio fianco mi fece sobbalzare, pensavo di essere sola.
Il mio viso finì sulla figura a me vicina, era lui in tutta la sua bellezza. Aveva ancora gli occhi semi chiusi ed i capelli scompigliati.
«Non lo so, ti interessa?» Il mio tono risultava impassibile.
«Era per sapere»  replicò, tenendo gli occhi cristallini fissi su di me e portando la sua amata Marlboro alle labbra.
Bruciavo sotto il suo sguardo.

Potei percepire il suo allontanamento quando ci fu uno spostamento d'aria e, immediatamente, un vuoto dentro me.
Due mani mi circondarono i fianchi e fui quasi obbligata a voltarmi verso di lui. Inarcai le sopracciglia ed incrociai le braccia al petto, contrariata da quel suo avvicinamento improvviso.

«Io e te dobbiamo parlare»  disse solo, portando via la sigaretta dalle mie labbra, gettandola di sotto «Ti fa male.»
«È la mia vita, io faccio ciò che mi pare. Non puoi decidere tu per me e sai quante cose fanno male? E pure, sono ancora viva.»
Lui sorrise scuotendo la testa e mi strinse al suo corpo.
Io guardai altrove, tentando di allontanarlo ma era decisamente più forte di me.
«Dopo la puntata, andiamo ai giardinetti di fronte. Dobbiamo dirci tante cose.» mi sussurrò all'orecchio.
«Non abbiamo niente da dirci» mi liberai, sparendo dalla sua vista.

***

La puntata era iniziata da parecchio, eravamo alla seconda manche ed era in testa il ferro.
Io non avevo ancora cantato; si erano esibiti Biondo ed Emma per il canto, Lauren e Bryan per il ballo. Dell'altra squadra si erano esibiti i The Jab e Carmen per il canto, Orion e Claudia per il ballo.

«Ragazzi, ora facciamo vedere un filmato, poi toccherà ad Irama cantare contro Zic»  la nostra attenzione finì sullo schermo, quando Maria concluse di parlare.

Carmen ed Irama; quella scena che mi aveva letteralmente mandato su tutte le furie. Io sbuffai portando lo sguardo sulle mie mani ed il castano se ne accorse; era divertito dalla mia reazione.

«Sta nascendo una nuova coppia?» fu Di Francesco a porre quella domanda.
-Ma col cazzo.- pensai.
«No, siamo solo amici, ne abbiamo parlato» rispose Irama, portando lo sguardo su Biondo che rideva.
«Purtroppo il nostro caro Plume ha qualcun'altra per la testa» disse infine il mio migliore amico, facendo ridere tutti.
Che mi ero persa?
«Ed io penso di sapere chi è» il professor Zerbi lo guardò e gli fece un occhiolino, scatenando le urla di tutti.
Ma perché io non sapevo mai una minchia?

Tornerai da me. [ IRAMA ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora