Capitolo XVII

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3 Marzo 2017

Oggi durante le ore libere anziché andare a trovare Kira io e Isaac decidemmo di perlustrare la città, centinaia di persone passeggiavano per le vie, centinaia di persone che come noi era sopravvissuti a quell'inferno.

Qualcuno mi toccó la spalla, quando mi girai mi ritrovai una figura familiare,  per un secondo non riuscii a riconoscerlo.Era Patrick, il ragazzo omosessuale che risiedeva all'albergo. 

-Che cazzo ci fai qui?- urlai sbalordita.

-Vedo che non sei cambiata per niente, cafona!- mi abbracció.

-Quindi sei vivo frocetto! - lo stuzzicó Isaac.

-Brutto stronzo, speravo fossi morto e invece eccoti- si abbracciarono anche loro.

-Bene ora che questi dolcissimi saluti sono conclusi, parliamo di cose serie. Dove sono gli altri?-

Patrick abbassó lo sguardo addolorato, sul suo volto si notavano perfettamente i segni della sofferenza. Qualcuno era sicuramente morto, non ero molto curiosa di saperlo ma Patrick inizió a parlare.

-Dopo la vostra partenza siamo stati tranquilli per circa due settimane, ma dopo i morti non ci diedero più pace, attaccavano giorno e notte senza darci tregua, alla fine le barriere che ci proteggevano furono distrutte, i morti invasero l'albergo, la prima a morire fu Linda, poi Sarah e piano piano morirono tutti.-

Con un pò di timore ebbi il coraggio di chiede di Kristine.

-Purtroppo neanche lei è riuscita a sopravvivere, Linda si fece mangiare solo per salvare Kristine ma lei al posto di scappare rimase lì a fissare la madre con le lacrime agli occhi e così altri morti la mangiarono.-

-Come hai fatto a salvarti?-domandó Isaac.

-Tutto grazie a Zack, si è sacrificato per me- le lacrime iniziarono a rigargli il volto.

Lo abbracciai, potevo benissimo capire il suo dolore.

-E mio padre? - la tristezza regnava negli occhi di Isaac.

-Non so, dopo che i morti invasero l'hotel non l'ho più visto.-

-Capisco...-

Mi staccai dall'abbraccio, stranamente non riuscivo a piangere, probabilmente avevo finito le lacrime.

-Ma con voi non c'era un ragazzo? Hans?-

-C'era.- risposi con freddezza.

Una campanella suonò, dovevamo rientrare in casa.

-Ci vediamo Patrick, se vuoi trovarci ogni giorno siamo al canile-

-Va bene Cat, a domani.-

Attraversammo la città in fretta e furia, la strada sembrava non finire mai, iniziammo a correre. Avevamo solo cinque minuti per raggiungere casa ma per fortuna allo scoccare dei cinque minuti ci trovammo dentro la nostra dimora, suonó un'altra campanella, chi era fuori casa ora doveva subirne le conseguenze.

Corsi in bagno a vomitare, stavo malissimo, quella corsa non mi aveva fatto per niente bene.

-Cat, va a riposarti ne hai davvero bisogno. -

-Lo so-

Mi recai nella camera da letto e mi coricai sul letto matrimoniale, mi addormentai quasi subito ma una sirena da un suono fin troppo fastidioso mi sveglió.Isaac dormiva accanto a me e si sveglió di colpo.

-Che diavolo succede? - urlò per farsi sentire.

-Non lo so- urlai a mia volta.

Ci precipitammo fuori di casa e degli aerei stavano sorvolando la zona provocando un suono ancora più fanstidioso di quello della sirena, tra gli aerei e le sirene la mia testa ne risentí molto, tutta la gente che risiedeva nelle case accanto era lungo il viale e tutti osservavano il cielo. Da un altroparlante situato su un lampione, usciva una voce roca la quale ci avvisava che degli aerei ci avrebbero prelevato e portato al sicuro, ma il limite massimo era di 500 persone. Impossibile salvarci tutti,in quel posto eravamo circa 1000, per lo più la voce ci informava che quel posto doveva essere distrutto poiché i  morti ci avevano circondato, coloro che non riuscivano ad essere salvati sarebbero morti.

Dopo quell'annuncio tutti si precipitarono alla pista d'atterraggio, una lunga folla si formó lungo la strada per la pista, la gente si spingeva si picchiava, io mi ritrovai nella folla nonostante fossi ferma, mi sovrastavano, l'aria iniziò a mancarmi. Quando mi voltai per cercare Isaac non lo vidi, presa dal panico iniziai a cercarlo facendomi largo tra la gente, più cercavo di avanzare e più la folla aumentava. Lo avevo perso, ed ora ero da sola.

Salve ragazziii! Scusatemi davvero tanto se ci ho messo un pò per fare uscire questo capitolo, mancano tre capitoli alla fine della storia e già mi sale la malinconia.Vi ringrazio tanto per i voti, i commenti e le visualizzazioni.

Un abbraccio

Redhair31.

Carne viva.Where stories live. Discover now