Romanzo Criminale.

Capitolo 9.

Aggiusto il colletto della mia camicia bianca, uno spruzzo di profumo e vado verso la mia Porsche per andare a casa dei suoi.
Ho un'ansia incredibile.
Arrivo, butto la cicca di sigaretta e suono.
Una donna elegante viene ad aprire.
"Salve, tu devi essere Ciro!" Dice.
"Si" dico
"Entra pure!" Dice
Entro, hanno una casa grande e moderna.
"Brooklyn! Ciro è qui!" Urla dolcemente la signora.
"Piacere, io sono Gemma e lui è mio marito Phillips." Dice la donna.
Io e suo padre ci stringiamo la mano.

Ci mettiamo a sedere a tavola e le domestiche ci portano il pranzo, Brooklyn è seduta in mezzo a me e suo padre e sua madre è alla mia sinistra.
"Allora, Ciro, cosa fai nella vita? Voglio dire, che lavoro fai?" Chiede suo padre.
Per poco non mi strozzo.
"Oh, beh, io... ecco..."
"Ciro ha un'azienda di.... ehm... tappeti! Tappeti di pelle!" Dice Brooklyn.
Tappeti? Ma che cazz?
Io la guardo male.
Sua mamma mi guarda.
"Dove vivi?" Mi chiede.
"Oh, a Manhattan." Quante cazzo di minchiate sto dicendo!
Prendo un po' di vino e lo verso nel mio bicchiere.
"Bevi?" Chiede suo padre con una faccia disgustata.
"Si."
"Fumi?"
Anche i cannoni.
"Si."
"Non userai mica droghe?" Chiede sua madre allarmata.
Io? Hahahahahahaha mi faccio quasi ogni giorno.
"Nono! Assolutamente, sono contro la droga." Mento
Suo padre mi guarda.
"Ciro, vieni, voglio farti fare un giro della casa." Dice poi.
Mi alzo e lo seguo.
"Ti ho riconosciuto sai?" Dice.
Io faccio finta di guardarlo confuso.
"Ped..." ride.
Deglutisco.
"Sai; lei non sarà un'altra tacca sulla tua cintura." Mi dice.
"Non lo è e non lo sarà mai." Ammetto.
Sono affezionato a Brooklyn, la amo.
"Arriviamo ad un accordo." Dice.
Annuisco.
"Io faccio finta di accettarti, ma tu non dici alla mia famiglia che io faccio uso di droga." Dice
"Non me ne frega un cazzo." Dico serio.
"Qua la mano." Dice tendendomela
Io sputo sulla mia mano e gliela porgo.

Torniamo di la.
"Il dolce, lo ha fatto Brooklyn!" Ammette Gemma.

Io sorrido a Brooklyn e le porgo la mano che lei afferra.
Poggia la testa sulla mia spalla e mi accarezza una coscia.

La signora Gemma ci porta il dolce, è una crostata di frutta.
"È buonissima!" Dico girandomi verso Brooklyn.
"Grazie..." dice imbarazzata.
Io le lascio un bacio sulla guancia.

[...]

Lascio Brooklyn davanti al cancello della sua scuola.
"Amore?" Mi richiama.
"Dimmi" dico
"Che ne dici se una di queste sere facciamo un'uscita a quattro?" Chiede
"Porto Cameron?" Chiedo
"E io porto Lola!" Risponde
"Possiamo fare anche stasera.." dico guardandola.
Sono appoggiato alla mia Porsche con lei tra le mie braccia.
"Mmmh, si va bene, però oggi vieni con me!" Sorride
"Dove piccola?" Chiedo
"Shopping!" Sorride
"Nononono!" Dico serio
"Daaaai!" Mi fa il labbruccio
Sospiro
"Ok..."

[...]

"Che ne dici di questo?" Chiede uscendo dal camerino con un vestito troppo corto per i miei gusti.
"No." Dico duro
"Posso sapere cosa devo comprare?" Dice esasperata
"Uno di quei pantaloni della tuta che non mette in risalto il tuo bellissimo culo, che solo io posso toccare e guardare." Ammetto
Lei sbuffa e chiude la tenda del camerino.
Mi guardo intorno, noto una commessa con uno short e un top scollato avvicinarsi a me.
"Avete bisogno di una mano?" Chiede con voce sexy.
"No." Dice Brooklyn
Io la guardo
"Peccato" sussurra guardandomi negli occhi
Si gira e per poco non mi sculetta in faccia.
"Troia." Mi giro a guardare Brooklyn che mi guarda fumante di rabbia.
Indossa un completo a pantaloncino blu e nero, bellissimo.
"Te la mangiavi con gli occhi." Dice
Ma io sono troppo impegnato a guardarla per sentire le sue parole.
Mi alzo, vado verso di lei e la bacio.
Un bacio passionale, che lei ricambia.
Si alza in punta di piedi e mette le sue mani nei miei capelli.
Non ci stecchiamo, la spingo leggermente nel camerino.
Spingo per fare aderire i nostri bacini.
"Non mi frega nulla di lei, vedi cosa mi fai tu?" Sussurro.
Lei diventa rossa, chiaramente non è pronta per tutto questo.
"Gelosona mia! Sei bellissima, cambiati, questo completo te lo regalo io, andiamo a mangiare qualcosa ora." Le dico lasciandole uno schiaffetto sul sedere.
"Ahi!" Dice lei sorridendo.

"Pizza?" Chiedo
Annuisce
Mangiamo e pago.
"Devo comprare delle scarpe..." Dice
"Ma se ne hai comprate 3 paia!"
"Eh lo so, ma stasera non so cosa mettere!" Dice
Sospiro abbattuto per poi entrare nel negozio dove lei è entrata.

Compra un paio di tacchi alti a punta blu, stasera sono sicuro di doverla riportare a casa in braccio.

"Possiamo uscire da questo inferno?" Chiedo esasperato.

"Si dai." Dice

Entriamo a casa mia e ci sediamo sul divano, siamo stati 4 ore in quel cazzo di supermercato.
Mi squilla il cellulare.

Cam.

"Dimmi Frà" rispondo
"Oh, ti ricordi del tipo della casa al mare? Ci deve soldi." Dice
Mi alzo dal divano.
"Quanto?" Chiedo
"Sessantasei mila bigliettoni." Dice.
"Un botto!" Esclamo.
"Già, gli dobbiamo fare una bella lavata si testa." Dice
"Come minimo." Dico
"Ma che cazzo? Perchè parli a lettere?" Chiede
"No, sono a casa, con Brooklyn" dico guardandola
"Ah, la fidanzatina" dice
"A proposito, vestiti bene, stasera esci con noi e un'amica di Brooklyn." Dico
"Si scopaaaaa!" Urla.
"Coglione." Riaggancio.

Brooklyn si fa una doccia e io bevo un bicchiere di Bourbon guardando fuori dalla vetrata che si affaccia sul Bronx. La vedo uscire con solo il mio accappatoio, qualcosa si risveglia là sotto... chisà come sarà la nostra prima volta.
Si avvicina a me e mi abbraccia da dietro lasciandomi un bacio sul collo.
Vado a fare una doccia mentre lei di veste.

Siamo pronti, prendiamo la Bmw e andiamo verso il ristorante.

Scendiamo dalla macchina e aspettiamo i due che arrivano.
Arriva prima Lola.
"Hola!" Saluta Brooklyn
"Piacere yo soy Lola!" Dice verso di me
"Ciro." saluto non nolachanche
Vedo un audi RS6 arrivare, è Cameron.
Gli vado incontro.
"Mi raccomando" dico
"Dimmi com è! " chiede curioso
"È spagnola." Rido
"Cazzo, davvero?" Chiede
Annuisco
"Allora è todo un fueco!" Ride.
Andiamo verso le ragazze.
"Cameron..." dice lei
"Lola..." risponde lui.
Come fanno a conoscersi?