Capitolo 5.

558 17 0
                                    

Un rumore assordante mi fa aprire gli occhi.

Mi metto le mani sugli occhi e mi giro alla mia sinistra. Noto Brooklyn dormire beatamente con la testa appoggiata sul mio petto. Cerco di spostarmi per andare a pisciare.
La adagio lentamente sul letto, lei si muove un po' ma si riaddormenta.
Nella sua stanza noto due porte.
Ne apro una, la cabina armadio.
"No." Dico e mi dirigo verso l'altra stanza.
"Un cesso!" Sorrido.
HO TROVATO IL PARADISO.
Faccio i miei bisogni e inizio a spogliarmi per fare un bagno. Puzzo di Bourbon.

Entro nella vasca e inizio a rilassarmi.
"Cosa fai?" Chiede una voce femminile.
Brooklyn entra in bagno ed io sono nudo.

Rido.

"Sto studiando, vuoi studiare con me?" Le chiedo sarcasticamente.
Lei arrossisce.
"Sei bellissima." Dico.
"Vieni qui con me." Le faccio segno di venire con una mano.
Sono le 7 del mattino, alle 8 ha scuola.
Lei scuote la testa imbarazzata.
"Se non vieni tu mi alzo io." Dico alzando la testa dal poggiatesta.

La vedo irrigidirsi e iniziare a togliere la maglia del suo pigiama.

La guardo mentre si toglie il pantalone.

"Sei così sexy, piccola." Le dico osservandola.
Ha un corpo da urlo, senza un filo di grasso.
Lei si copre con le mani.
Mentre io la tiro per un polso avvicinandola alla vasca, mi alzo e lei arrossisce violentemente.
Io rido, è così ingenua.
La bacio, mentre le sbottono il reggiseno.
"N-no..." dice.
"Ssh, non voglio fare nulla, solo il bagno." Le dico.
È comunque rigida, mentre le tolgo gli slip.
Mi siedo nella vasca apro le gambe e le faccio segno di sedersi.

Lei imbarazzata si siede. Le bacio il collo, tenendo una mano sul suo ventre.
Faccio scendere la mia mano giù, e lei sbarra gli occhi e si irrigidisce, a quel punto ritraggo la mia mano e le bacio una guancia.
"Scusami." Le dico.
Lei poggia la testa sul mio petto e restiamo così per una quindicina di minuti.
"Dai, devi andare a scuola." Le dico.
Lei sbuffa e si alza.
Io non mi contengo e le mordo una natica.
"Hei!" Dice lei.
Io rido e lei si unisce a me.
-
"Passiamo per casa mia, prendo la macchina e ti accompagno." Le dico. Lei annuisce.
Io esco dal balcone e lei dalla porta di casa. Giusto per non dare nell'occhio a nessuno.

Prendiamo la mia Porsche bianca e lei osserva le mie macchine con la bocca aperta.
Ho una Porsche, una lamborghini, due BMW, un audi R8 spyder e un audi TT coupè.
Ecco perchè non smetto di fare il ladro.

La mia prossima tappa è la Ferrari.
"Chiudi la bocca piccola." Le dico baciandola.

Scendiamo dall'auto e mi appoggio alla mia macchina.
Lei mi si avvicina.
Noto lo sguardo di tutti su di noi, e un coglione che stava guardando il culo di Brooklyn.
"Cosa cazzo hai da guardare?" Dico girandomi verso quel coglione.
"Il bel culo della tua amica." Dice facendole un occhiolino.
Brooklyn è imbarazzata al massimo. Io non ci vedo più dalla rabbia, butto la mia sigaretta e mi avvicino a lui.
"Che bel tatuaggio." Dice guardando il mio avambraccio.
"Ti piace? Se guardi di nuovo il culo della mia ragazza te lo faccio in fronte." Dico con un ghigno.
Lui scappa, cacone.
Torno da Brooklyn.
"Grazie.." dice lei.
"Guarda che ero serio." Le rispondo.
Lei strabuzza gli occhi.
"Quindi stiamo insieme?" Mi chiede.
La campanella suona.
La bacio dolcemente.
"Vengo a prenderti all'uscita." Le dico tornando nella mia Porsche e sfrecciando via.

"Ciro!" Urla Tom entrando in casa mia.
"Oh." Rispondo con la mia solita sigaretta in bocca mentre sposto uno scatolone con dei ricordi della mia famiglia che non mi servono a un cazzo.
"Jonathan s'ammazza" urla disperato.
"Che cazzo dici!" Urlo io in risposta.
Prendo le chiavi dell'R8 e ci dirigiamo verso East Harlem, un'altra zona malfamata di New York, punto in cui dovrebbe stare Jonathan.
Lo vediamo li, con una pistola in mano mentre si dispera, Cameron e Sydney cercano di fermarlo.
"Cazzo no! Mi ha lasciato, io mi ammazzo!" Urla portandosi la pistola alla tempia.
"Sei un assassino e vuoi ammazzarti per una stronza che ti ha piantato?" Gli dico calmo.
Lui mi guarda un po'. Poi ride e getta la pistola a terra.
Sydney tira fuori un respiro di solievo.

Sono le 12:55pm.
"Cazzo farò tardi!" Dico ad alta voce.
"Tardi per cosa?"chiede Jonathan.
Io mi gratto la nuca.
"Oh, ehm. Devo fare una cosa." Dico.
"Allarme ragazza!" Dice Cameron a Syd.
Io alzo gli occhi al cielo, monto nella mia audi e vado via da quegli imbecilli.
Arrivo a scuola all'1:03pm.
Scendo dall'auto e la vedo parlare con una ragazza, Brooklyn le dice qualcosa all'orecchio e si allontana da lei venendo verso di me.
"Ciao." Dice sorridendo.
La attiro a me e la bacio.
Quando ci stacchiamo le sorrido.

La accompagno a casa.
Il mio i-phone squilla nella tasca.
"Cam?" Dico.
"Dovresti venire a Manhattan, abbiamo un problema." Dice.
"Arrivo." Dico.

Scendo dall'auto e vado verso Cameron che è in un garage.
Indosso il passamontagna ed entro.
Vedo Cam che punta una pistola contro la testa di un signore.

"Che succede?" Chiedo.
È buio, ma si vede qualcosa.
"Non vuole pagare." Dice Cameron.
"Cos'ha comprato?" Chiedo.
"Extacy" dice.
Gli tiro un pugno in pieno viso.
Lui si avvicina verso la mia maglia e l'annusa.
"Conosco quest'odore." Dice poi.
Cameron gli da un pugno sullo stomaco.
"Cazzo, fallo parlare." Fermo Cameron.
"Questo odore, l'ho sentito." Dice con poca voce a causa del dolore.
"Dove cazzo l'hai sentito?!" Urlo dandogli un calcio nello stomaco.
Lui sputa sangue.
"Rispondi, pezzo di merda!" Urlo ancora.
"Ped! Non dobbiamo ucciderlo!" Dice Cameron.
Il mio soprannome è Ped, da Peddler: spacciatore.
Sbuffo.
Lo alzo da terra e lo faccio sedere su una sedia.
Lui tira fuori i soldi, io li passo a Cameron.
"Allora? Vuoi rispondere?" Dico secco.
"Il tuo stesso odore... - inizia- l'ho sentito... addosso a mia figlia." Dice.
"Cazzo Ped, ti sei scopato sua figlia!? Che cattivo ragazzo non si fa! Gli hai sfondato per bene il culo?!" Ride Cameron.
Ci battiamo un cinque.

"Se hai toccato mia figlia Brooklyn io ti spacco la faccia!" Dice con tutto il fiato che ha in gola.

Romanzo Criminale. Where stories live. Discover now