il Giuramento Parte 9

1 0 0
                                    

Dopo la morte di nostro padre, e per qualche tempo, i rapporti con lui si raffreddarono per via di quel supposto diritto ereditario.

La notevole differenza di età, mia e di Pasquale, nei confronti degli altri figli, e il diverso modo di vedere le cose, peggiorò i rapporti; il fratellino, così come gli altri tre, non era mai venuto alla masseria. »

- E qui apro una parentesi, don Nicò!

« Lui lavorava in azienda con me e il fratellone, e continuò a farlo anche dopo che io ne ero uscito; purtroppo per me, per qualche mese soltanto, come vede.

Qualche anno prima avevo fatto presente, e proposto a mio fratello Pasquale, che sarebbe stato più opportuno se gli avessimo ceduto anche una piccola parte delle nostre quote; giusto per farlo sentire più appagato, e per incoraggiarlo; e rimediare così, in parte, pensavo io, a qualche torto che questi ritenesse fattogli da noi due, ma senza che riuscissi a convincerlo.

Avrei potuto cederle io le quote, ma, questo mi avrebbe messo in minoranza con mio fratello Pasquale, ci rinunciai; il motivo fu, che, andare in minoranza, come conseguenza avrebbe potuto crearmi dei problemi.

Durante quel periodo il fratellino ebbe dei grossi problemi, e non soltanto di natura economica, e toccò a me di aiutarlo.

Per primo, saldai lo scoperto di un conto corrente che lui aveva aperto, di sua iniziativa, presso di una banca; il direttore, era stato un mio compagno di scuola, lo aveva minacciato di mandargli gli atti legali se non avesse azzerato e chiuso il conto, e il fratellino venne a chiedermi aiuto. Mi costò quasi quattromilioni di lire.

Poi gli rubarono l'auto, che non aveva ancora finito di pagare; e a saldare il conto della finanziaria ci pensai io; e mi fece tirare fuori quasi altri settemilioni lire.

E per finire, per sua fortuna, il fratellino dimostrò la volontà di chiudere con quell'infausto periodo della sua vita: che con il mio concreto aiuto, riuscì poi finalmente a superare.

Quando portai in farmacia la ricetta dei medicinali che il medico gli aveva prescritto, il mio amico farmacista, leggendola, mi disse "Se il tuo fratellino ha volontà di uscirne, ce la farà!ˮ.

"Lo spero vivamente!ˮ gli risposi; e per la ricetta pagai, ancora una volta di tasca mia, e qui va posto l'accento, ben duecentocinquantamila lire.

Fine della parentesi. »

- Perché egli si fosse, o fosse stato licenziato, don Nicò, il dubbio mi venne, perché quel tipo di ragazzi imparano a mentire perfettamente, e della menzogna ne fanno un'arma, non lo seppi, - e non so' tuttora - e mi preoccupai per la sua iniziativa di mettersi in proprio; mi ripromisi di chiederglielo, ma non l'ho mai fatto.

- Credesti fosse ricaduto?

- Non proprio, don Nicò, ma non si poteva mai sapere.

- Beh! Allora..., forse perché sapeva della tua condizione economica, e soprattutto, visto ciò che mi hai raccontato, aveva capito benissimo, la tua incondizionata disponibilità nei suoi confronti. E poi, tuo fratello Pasquale, al contrario, era rimasto sordo a quelle vicissitudini; figurati se avrebbe speso quella cifra per una ricetta, anche se si trattava di far uscire il tuo fratellino dal tunnel... Comunque Francè, comincio a capire la personalità di quest'altro tuo fratello.

- Beato lei don Nicò; io invece no, non la compresi subito.

- Io vedo i personaggi della tua storia con gli occhi di un estraneo, mentre tu, Francè, avevi fede nel giuramento fatto: fu quello ad abbagliarti.

- Lo so! Con i miei fratelli ho agito sempre con il cuore, e solo quello mi è rimasto.

- Hai detto niente, Francè: tu sei più ricco di loro!

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: May 18 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Il GiuramentoWhere stories live. Discover now