Unholy (2/2)

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Passò il resto della mattinata a vagare per il rione affollato, caricandosi addosso gli acquisti di Altea e a borbottare a mezza bocca

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Passò il resto della mattinata a vagare per il rione affollato, caricandosi addosso gli acquisti di Altea e a borbottare a mezza bocca. Nel pomeriggio, dopo aver fatto ritorno alla bottega, Sid le accompagnò a una struttura adibita come lazzaretto, distante un paio di quartieri. Presentò loro una coppia di erboriste nate al Sud e trapiantate alle Ossa, Soleil e Mera, che da una quarantina d'anni gestivano il luogo.

Altea fu pagata in anticipo e infilò metà dei proventi nella tasca della mantella di Liza, lasciandola nelle stanze più esterne ad assistere Mera. Avrebbero fatto ritorno giornalmente per aiutarle a smaltire le urgenze più veloci, come pattuito con l'ufficiale medico.

Rientrarono che era ormai calato il buio, tuttavia le strade ancora pullulavano di mercanti e abitanti. Liza scoprì di essere ospite, assieme a Ragor e Kelua, di Allelah, parente di Sid, vedova da un paio d'anni e senza figli.

Anche lei trafficava congegni magici e ne catalogava la provenienza per arrotondare qualche spicciolo in più; nondimeno la sua formazione aveva trattato altro oltre alla magia, a causa della sua poca affinità con essa. Dunque si era dedicata allo studio degli antichi testi della cultura del Sultanato, una delle più criptiche conosciute, e tuttora lavorava in nero come scriba per alcuni patrizi del Sud.

Allelah era calda e solare proprio come Sid, quasi fosse un marchio di fabbrica della loro famiglia, ma di fatto somiglianti solamente per carnagione e taglio degli occhi, in quanto fratellastri da parte di madre. L'arcanista le aveva spiegato durante il ritorno che alle Dune era cosa abitudinaria, per le matriarche e i patriarchi delle carovane, contrarre più di un matrimonio contemporaneamente per suggellare alleanze con i vari micro clan. I matrimoni plurimi erano perciò concessi, a differenza della territorialità di Escott e Westcott.

Di sorelle e fratelli riconosciuti, Sid ne contava tredici. Era figlio di prime nozze da parte di madre e di seconde da parte di padre. Il più giovane, Nal, aveva da poco compiuto undici anni, e con lui c'era uno scarto di circa ventisei. L'ultima volta che aveva fatto ritorno a casa era stato per presenziare al rito funebre della quinta sorella, morta di parto.

"Gli amici di Sid sono anche miei amici. Non so come faccia, ma ha questa capacità di circondarsi di persone amabili" parlava Allelah mentre spostava dalla brace un'enorme scodella contenente fagioli, formaggio e guarniva il tutto con una tazzina di salomé. Osservando Kelua, Ragor e infine Liza aggiunse in un sorriso: "E particolari, molto particolari".

Allelah coprì i tizzoni con del terriccio e si sporse per aprire una seconda finestrella alle sue spalle. La sua era una casa minuscola, più piccola della bottega di Sid, e stava sul lato opposto della stessa viuzza. Una scala pericolante conduceva al primo piano e Liza aveva già stipato le sue cose in una delle due stanze presenti. Un paio di randagi addomesticati sonnecchiavano ai piedi della tiefling e le mura crepate erano ricoperte di arazzi con motivi geometrici, ovviamente rossi.

Accanto all'entrata era stato adibito un altare rituale per la Dea Nox, un bastoncino d'incenso che ancora bruciacchiava sotto l'iconografia di ceramica della Madre delle Dune. Liza trovò rassicurante conservare un credo tanto sentito anche se si era così distanti da casa.

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