Capitolo 5: Amicizia e solitudine

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Dopo la prima lezione dei Todarelli, Lil e Gaia erano uscite dallo studio ridacchianti e emozionate per le future esibizioni.

"Allora Gaietta, come lo vedi il passo a due con il nostro latinista tutto fuego?"

"Eddai Lil smettila" Gaia la spintonò scherzosamente, facendola ridere ancora di più "Questi discorsi da finta etero non ti si addicono!"

"Stavate parlando di me ragazze?" Giovanni le raggiunse bandalzoso mettendo le braccia intorno alle loro spalle.

"Oh sì proprio di te!" Lil gli strizzò affettuosamente le guance "giuro non fossi lesbica saresti il mio ragazzo preferito!"

"Di questo non ho dubbi!" le sorrise ammiccante "E Gaia..." le fece un elegante baciamano "Non temere sarò un perfetto cavaliere!"

"Ue attenti voi due, che oltre a Petit anche Mida ci diventa geloso!" scherzò Lil accompagnato dalle risate dei due ballerini.

"Raga io mi anticipo a lezione" interruppe Martina aumentando il passo "Lil ci vediamo alle prove." Li superò a grandi falcate, come a volersi allontanare il più possibile.

Giovanni: "Ma come se ne va così? Abbiamo fatto qualcosa che non va?"

Lil: "No, Martina è fatta così, un po' come me all'inizio. È taciturna, con i piedi per terra, odia le perdite di tempo."

Gaia: "Non è che forse si è sentita esclusa?"

"Già, tipo esisto anch'io qui" pensò Ayle che camminava dietro di loro con le mani in tasca e un'espressione infastidita.

~~~

Lil Jolie si stava confrontando con la vocal coach, nell'attesa accanto a lei Martina rifletteva sugli ultimi eventi.

Era da un po' che si chiedeva cosa l'avesse spinta ad appoggiare Kumo. No, si corresse, non è che volesse appoggiarlo, semplicemente in una situazione del genere era stato più prudente non fare nulla. Vero che così automaticamente aiutava Kumo, ma l'intenzione era ben diversa cioè mantenere almeno una parvenza di serenità.

Allora piuttosto aveva cominciato a chiedersi perché si fosse sentita in pensiero per lui, e la verità è che lo comprendeva, capiva la sua solitudine.

La fondamentale differenza è che evidentemente Kumo si era sentito solo e incompreso pur avendoli, gli amici, lei no.

Di se stessa poteva anche ammettere di non essersi impegnata abbastanza a stringere legami, ma fatto sta che era arrivata al Serale senza essersi fatta dei veri amici in casetta.

Beh, tranne una.

Guardò Lil mentre tutta sorridente discuteva su come cambiare un'intonazione qui e là nel suo brano.

Martina si vergognava un po' ad ammettere che inizialmente non aveva avuto alcuna intenzione di avvicinarsi a lei: non soltanto le era sembrata una tipa un po' strana, ma soprattutto in Lil vedeva solo un'avversaria temibile dell'altra squadra.

Da quando invece entrambe erano arrivate al Serale nella squadra Todarelli, aveva messo da parte le sue inutili diffidenze e forse adesso potevano definirsi quasi amiche.

Avrebbe potuto confidarsi con lei.

No, si corresse di nuovo, non era il caso. Primo, non avrebbe fatto l'errore di Kumo di confidarsi con altri, e metterli in difficoltà costringendoli a tenere il segreto.
Secondo, se si fosse confidata con Lil lei subito sarebbe andata da lui, lo avrebbe trascinato davanti a tutti e sputtanato senza pietà. Non sarebbe stato neanche male, se non fosse che Kumo avrebbe parlato di Holden e Sarah. Lil era un po' una testa calda e non avrebbe riflettuto due volte sulle conseguenze.

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