➸𝑪apitolo quattordici

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Camilla Leclerc

Mentre sono distesa su una delle sdraio della piscina di Charles ricevo una videochiamata da Max. Mi fa piacere come siamo riusciti a legare in così poco tempo, sembra che ci conosciamo da una vita eppure potrei contare sulle dita di due mani i giorni passati dal nostro primo incontro.

Appena accetto il suo viso mi si palesa davanti con tanto di sorriso con tanto di denti. Adoro quanta gioia questo ragazzo sprigioni in ogni sua azione, sembra che nulla possa scalfirlo. Forse invidio questa sua caratteristica, ma allo stesso tempo questa nostra opposizione permette noi di essere così complementari.

Eppure ogni volta che lo vedo è innegabile che la mia mente vaghi sul pensiero del suo migliore amico. Lando, quel fastidioso ragazzo dall'accento arrogantemente inglese che ha saputo scalfire momentaneamente il muro che mi sono creata nel tempo tra me e gli altri.

Ha saputo prendere in mano il mio dolore e ha saputo custodirlo gelosamente, quindi segretamente gli sono grata. Eppure non posso dimenticare quanta chimica regni fra noi. Se mi concentrassi potrei ancora sentire le sue mani e le sue labbra sul mio corpo, il desiderio che ho provato in quei momenti intimi che abbiamo condiviso.

La voglia di sentirlo nuovamente è tanta, ma mai mi permetterei di fare il primo passo. Non sarei mai disposta a perdere questo gioco che abbiamo iniziato nel momento esatto in cui i nostri occhi si sono incontranti per la prima volta.

È impressionante la sintonia che ho riscontrato con l'inglese, molto diversa da quella che ha legato me e il suo migliore amico.

"Maxie"

Lo saluto inquadrando parzialmente il mio volto coperto dagli occhiali da sole.

"Guardala mentre fa la bella vita"

La sua lamentare provoca in me una piccola risata. Assottigliando gli occhi e vincendo la luce del sole riesco a vedere la sua immagine proiettata nello schermo intenta a cucinare, o almeno credo.

"Stai per incendiare Londra?"

Quindi gli domando meritandomi un bel terzo dito ben inquadrato. Prende poi in mano un mestolo e inizia a mescolare qualcosa all'interno di una ciotola di metallo. Non riconosco la sua cucina, quindi deduco che sia ospite da Lando.

Una cosa che ho capito facilmente è che i due vivono la stessa vita in due corpi diversi. Non convivono, ma stanno sempre i entrambi nella casa di uno o dell'altro. Non riescono a separarsi e ciò quasi mi rende gelosa. Mai ho provato un'amicizia del genere, ma non posso che essere allo stesso tempo contenta per loro.

"Sto facendo una torta di mele che per la cronaca si cucinare"

La frecciatina è lampante ed esternata con tono infastidito.

"Dai che credo in te, la devi solo mettere nel forno quindi dubito che farai esplodere casa di Lando"

"Sei sempre così cattiva con me"

Si lamenta con tono infantile che lo fa apparire adorabile ai miei occhini chiari.

"Comunque come mai questa chiamata?"

"Mi mancavi, non posso chiamarti quando mi manchi?"

Sembrerebbe una cosa dolcissima sda sentirsi dire se non fosse stata enunciata con un tono che mi fa solo sospettare.

"Sicuro che sia per questo?"

La sua bocca dice di sì, i suoi occhi e il suo corpo negano.

"Da te che ore sono?"

Mi domanda poi, come se tra Monaco e Londra ci fossero minimo dodici ore di fuso orario.

"Un'ora avanti, Maxie. Sono quattro e cinquantacinque"

➸ Wildest Dreams || Lando NorrisWhere stories live. Discover now