Capitolo 27

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Bradley

Sono passati dieci giorni da quella sera in cui ho scoperto dell'incidente d'auto di Danielle, incidente che ha causato la morte dei miei genitori. Quando l'ho capito sono rimasto scioccato, devastato, impotente, non poteva essere vero non volevo crederci, non poteva essere stata la mia dolce Danielle a togliermi le persone più importanti della mia vita, e invece purtroppo è andata così.

Questi giorni sono stati infernali, terrificanti, e la cosa mi ha portato ad allontanarmi da lei. Mi sono rifugiato nel lavoro rincasando sempre più tardi, non sono più riuscito a guardarla con gli stessi occhi di prima, troppo dolore ha innescato dentro di me. Non ho più diviso il letto con lei, non l'ho più toccata, ne baciata, non ci riuscirei.
Provo una rabbia immensa verso di lei, la amo e la odio al tempo stesso una cosa che non avrei mai creduto possibile, e non c'è altra soluzione che separare le nostre strade.

Rientro a casa e la cerco in ogni stanza chiamandola ma non ottengo nessuna risposta da parte sua, quando entro in camera nostra noto subito un biglietto appoggiato contro il vaso di cristallo sopra al comò, raggiungo il mobile e accanto al foglio c'è appoggiato anche il suo anello di fidanzamento. Lo prendo in mano ricordando il giorno che glie lo donai chiedendola in moglie, fu un momento magico il più bello della nostra vita, vedere le sue lacrime di gioia sentirle pronunciare quel si emozionato ma deciso, e poi abbracciarmi così forte da togliermi il respiro, mi fece capire ancora una volta quanto lei mi amasse, e quando grande fosse il nostro amore.

Una fitta allo stomaco mi fa capire quanto doloroso sia tutto ciò, quando male fa il nostro addio. Apro il biglietto chiuso a metà e leggo quello che ha scritto: perdonami ma non posso più restare. Sei parole, sei parole più amare del veleno, sei parole che lacerano la mia anima e sgretolano il mio cuore. Stringo il foglio nella mano fino a disintegrarlo e la rabbia nei suoi confronti sale alle stelle, so bene che sono rientrato a casa per chiudere la nostra storia, ma io avevo una valida ragione per farlo, lei invece se n'è andata via senza darmi un perché, oh forse il perché c'è, ed è stato il mio allontanarmi da lei ma voglio sentirlo dalla sua bocca.

Sospiro affranto apro il primo cassetto del comò e ci butto l'anello, poi guardo l'ora e decido di andare al ristorante, ho bisogno di distrarmi ho bisogno di parlare con Adam. Esco dalla camera da letto e mi avvio verso l'uscita di casa stò per aprire la porta quando suonano al videocitofono, guardo chi è e con mia sorpresa è Jane, ma io non ho nessuna voglia di parlare con lei.

<<Scusa Jane ma stavo uscendo>> le dico, ma il suo sguardo furioso non ammette scuse.

<<Apri questo cancello subito! >> Mi ordina con voce tagliente, non ribatto ma le apro e lei entra a razzo con la sua Mini e inchioda davanti alla porta di casa. Scende con foga dall'auto sbattendo la portiera con forza e poi viene verso di me come un toro impazzito.

<<Tu! Tu sei l'uomo peggiore che io conosco>> mi grida addosso mentre io mi sposto per farla entrare in casa.

<<Hai spezzato il cuore a Danielle, la mia migliore amica è da oggi pomeriggio sul divano di casa mia a piangere per te, per te e le tue vomitevoli scappatelle>> mi sputa addosso un fiume di parole con rabbia e indignazione, insultandomi nel peggiore dei modi.

<<La puoi smettere di offendermi? Non è affatto come dici tu e come pensa lei>> le dico in tono duro, e Jane ride amaramente per poi mi dirmi:

<<Sono tutta orecchie, sentiamo le bugie che hai da raccontare perché tanto Danielle è certa che tu abbia una relazione con qualcuna, o per meglio dire Ava>> scuoto il capo e mi passo le mani in volto, questa situazione è davvero assurda.

<<Non ho nessuna relazione con nessuna donna, tanto meno con Ava. I motivi del mio distacco sono molto più seri e non starò qui a parlane con te, mi spiace Jane ma ho bisogno di chiarire con lei>> dico perentorio.

I miei occhi nei tuoi   (Completa)Where stories live. Discover now