''Mio figlio... mio figlio vede cose che non esistono, dice di vedere... Anime tormentate... La prego, lo guarisca, gli porti via satana dal suo corpo, la prego.'' Max guardava fisso davanti a sè, coi pugni chiusi, poi guardò quello che sua madre chiamava ''dottore'', gli occhi verdi, dolcissimi, da bambino. ''Dottore, lei mi crede pazzo?'' Chiese con una vocina che avrebbe fatto tenerezza anche a uno senza cuore. ''Io credo che tu sia speciale, caro bambino mio. Cara signora, capisco che lei sia sconvolta. Ma questo bambino è speciale. Non è lui che vede ciò che non dovrebbe vedere. Siamo noi che siamo ciechi accanto a lui.''