Il Corace è un fiume che nasce in Sila. Da Bianchi attraversa Carlopoli,Cicala, Gimigliano, Tiriolo. Da qui, a differenza del fiume Amato che si dirige verso ovest per riversarsi nel mare Tirreno, il fiume Corace segue la direzione Sud/Est sino alla foce del mare Ionio, quartiere sud del capoluogo della Calabria, Catanzaro. Il fiume Usito,alle pendici di Caraffa e San Floro, intercetta il Corace ,lo rafforza e lo rende " navigabile" per alcuni secoli offrendo con i suoi argini ,transito e sviluppo al fiorente commercio che dallo Ionio doveva raggiungere le rotte del mare Tirreno. L'Usito ,appunto. Uno snodo strategico , insidiato e presidiato da bande armate capaci di compromettere quel fiorente traffico mercantile che proprio in quel tratto del fiume aveva trovato un approdo che le aveva consentito di penetrare nell'entroterra del Vibonese per poi congiungersi e proseguire con la via del mare Tirreno. Il risparmio era tanto; si evitava di navigare il mare Ionio fino al punto estremo della Calabria dove i due mari si congiungevano, ma i rischi e i pericoli erano altrettanto tantissimi e spesso insuperabili. Fu così che da Napoli, il Re Alfonso D'aragona , chiede al suo amico Re dell'Albania di inviare delle milizie(ushtar) proprio sullo snodo dell'Usito " per la sorveglianza dell'antico itinerario stradale interno che portava nel vibonese,attraverso la valle dell'omonimo torrente Usito,quella del torrente Conicello,il Monte Contessa e Castel Monardo(Filadelfia)" (Gaetano Boca) Avvenne così che si insediarono a più riprese le milizie albanesi nel territorio dell'Usito. Alcuni di loro qui rimasero. Famiglia, lavoro,piccolo villaggio e poi monte Arenoso e infine Caraffa. Nel 1834 nel territorio dell'Usito si fermò per alcuni giorni, Arthur John Strutt,pittore inglese,che dipinse l'abito tradizionale delle donne di Caraffa Da qui partono le nostre origini. Da qui partono i miei racconti. Quelli del "Corace" appunto
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