Mi svegliai di soprassalto, come dopo un incubo. Ero nel buio più assoluto. Ricordavo perfettamente i momenti dell’attentato, troppo reali per essere stati solo parte di un sogno. Cieco. Dovevo essere diventato cieco. E sordo, perché non sentivo nessun rumore, nemmeno il mio respiro. Un sordo sente il suo respiro? Non lo sapevo. Forse quello era ciò che c’era dopo la morte. Ora sarei vissuto nel nulla per l’eternità. Forse potevo muovermi. Sì. Le mie mani toccarono qualcosa di morbido e liscio, stoffa. Un letto? Mossi le gambe, non mi sentivo affaticato.
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